martedì 31 maggio 2011

MIRACOLO A MILANO





Giuliano Pisapia, l'avvocato sostenuto da Sinistra Ecologia e Libertà, deputato per due Legislature nelle fila di Rifondazione Comunista, a capo della coalizione di centrosinistra ha sbaragliato la compagine della Moratti. Sessanta e passa mila voti di differenza al ballottaggio.
Tra chi si pone dei dubbi se sia questione di alternanza e non di alternativa e chi grida alla rinascita della coscienza civile ed all'inizio della reconquista del centrosinistra, un fatto è fuori discussione: un candidato voluto dai cittadini, slegato dalle logiche di partito, non (necessariamente) moderato, sostenuto da un progetto condiviso (non solo a livello di programma, ma anche nelle forme delle liste presentate) capace di proporre uno scenario di futuro è in grado di vincere. Anche a sinistra.
Nella città dei Sepolcri imbiancati, del berlusconismo e dell'affarismo più bieco e spudorato l'ha spuntata l'etica e la gentilezza; per stavolta.
A Napoli stravince De Magistris, sostenuto da IdV e Federazione della Sinistra, ostracizzato dai maggiori partiti che si dichiarano di alternativa; a Cagliari, roccaforte del PdL, vince un altro esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, il trentacinquenne Zedda, trionfatore delle primarie. A Trieste vince l'ex segretario provinciale del PCI (più o meno la stessa cosa successa a Torino due settimane fa).
Adesso non è certo il momento di alimentare discussioni, c'è il referendum del 12 e 13 giugno da vincere con 4 sì.
Speriamo che non sia l'ennesima occasione sprecata, ma che qualche messaggio sia giunto al vertice: per svoltare non solo dal berlusconismo, ma per rilanciare la politica, quella vera, quella di alternativa.

mercoledì 4 maggio 2011

VOILA L'ENFANT TERRIBLE!


A 30 anni dalla nascita a Calcinato della gloriosa Lega di cultura "Arthur Rimbaud", pubblichiamo un omaggio al 'mago dalle suole di vento'.
"Voilà l'enfant terrible!
Voilà, là-bas!".
Charleville, ciarliera città
di provincia e di stracci
accolse il tuo splendore
tra le urla e gli sputi
del lavoro dei campi.

Da lontano ignorava
i sogni impazziti
di un fanciullo inquieto
che un mattino d'estate
se ne stava a poltrire
nel fienile paterno
tra le rape ed il grano.

Arthur, giovinetto ribelle,
come danzava il tuo cuore
nel sole delle Ardenne
solcate da vene sommesse
di azzurre e fresche acque
che battezzarono liete
i vagiti del tuo istinto!

Non ti ebbe per molto vicino
lo stanco e disumano livore
del contado ugonotto e crudele.
Quali magneti ti attrassero
a calpestare senza tregua
il millenario humus del nord
rosso di sangue medievale?

Quale chimera ti spinse
a lasciare l'austera figura
della possente madre Vitalie
che sola resse impavida
gli urti, le beffe e il clamore
di mille battaglie perdute
di moglie, di mamma e massaia?

Catapultato nel caos parigino
sudasti versi sacrosanti
sulle sbarre di Mazas.
Le lettere disegnate dai sassi
sulle barricate in rue Bligny
bruciavan come fuochi greci
nel tuo corpo imbizzarrito.


E non provasti pietà
per la sdolcinata verve
del malandato poeta
che inseguiva il tuo candore
per le vie di mezza Europa
con la voglia maledetta
di prenderti e di non darsi.

Tra bevute fatte a rate
riscaldando la tua gola
la sua angelica presenza
illuminava oscuri vicoli
con amori logorroici
e proiettili striscianti.

Arthur Rimbaud,
voce fioca nella notte
del tuo tragico calvario,
alla fine cedesti
risucchiato nel gorgo
squallido ed avido
dell'abbaglio del secolo.

Polvere e sangue,
armi ed amori
spossarono lenti
le tue gambe scontente
dello stanco vagare
in un mondo avvizzito.

A Marsiglia, città di bagasce,
fini in un cancro infernale
la tua fulgida stagione,
senza chiedere perdono
degli anni scommessi
della vita versata
del tuo genio ammuffito.

E la notte di novembre
si richiuse, stolta,
sugli errori dei tuoi anni,
sui bagliori inesperti
della tua travolgente
giovinezza insepolta.

flavio marcolini, 1991