giovedì 20 giugno 2019

Ancora puzza a Calcinatello

Complice il caldo, da qualche giorno la zona a nord del centro abitato di Calcinatello è di nuovo attanagliata da forti miasmi, con un persistente odore acre che rende più difficile la vita ai residenti.
Ciò giovedì 20 giugno ha indotto il Comitato Cittadini a scrivere una lettera anche al nuovo sindaco di Calcinato, Nicoletta Maestri, rammentando ancora una volta ale autorità che tali “miasmi rendono invivibile abitare nelle proprie abitazioni sia di giorno sia di notte”.
L’intenzione del sodalizio ambientalista è di rivolgersi “agli enti preposti al fine che venga rispettato quanto previsto dalla legge  n. 241 del 1990”. “Considerando inoltre che le mancate risposte da parte dell'amministrazione comunale di Calcinato nei termini di legge stanno provocando danni ai cittadini di Calcinatello (stress, problematiche di perdita di sonno, ecc.)” il Comitato preannuncia che “si muoverà nelle sedi opportune al fine di esercitare anche le richieste di eventuali danni derivate da mancate risposte e azioni concrete contro l'amministrazione comunale di Calcinato, proprio per la difesa del diritto alla salute dei cittadini”.

martedì 18 giugno 2019

No Tav: il 27 assemblea a Campagna di Lonato

Da troppi anni si discute e si leggono articoli sulla costruzione del Tav Brescia-Verona: un progetto ormai vecchio, sovvenzionato al momento solo per il primo lotto costruttivo di cui fanno parte i 7,3 km di tunnel tra Lonato e Desenzano e di cui nessuno è stato in grado di spiegarne concreti benefici e necessità.
La mancanza di un progetto completo della tratta Brescia-Verona (mancano infatti i progetti di uscita da Brescia ed entrata da Verona) fa riflettere su questa grande opera, definita strategica, ma evidentemente voluta e promossa unicamente per gli interessi economici degli industriali.
In tutti questi anni, nascondendosi dietro il fatto di non poter far nulla, l’Amministrazione lonatese, invece di opporsi al Tav, anche attraverso i ricorsi legali possibili, si è preoccupata unicamente di spostare il cantiere dell’Alta Velocità.
L’area preposta a cantiere, oltretutto, è stata successivamente sequestrata ed è inserita in una zona altamente inquinata. Questo a dimostrazione che chi ci governa ignora completamente le criticità del territorio e prende invece di mira, come è stato fatto con i Daspo, le persone che da anni stanno denunciando a gran voce tutte queste problematiche.
Dopo diversi rimbalzi, ora sembra imminente la decisione da parte di Cepav2 di aprire i cantieri nella frazione di Campagna.
È quindi lecito chiedersi:
1) cosa comporteranno i cantieri per chi vive o lavora in queste zone?
Cantieri, ricordiamolo, che potranno essere in funzione 24 ore su 24 e chissà per quanti anni. Manca ad oggi infatti tutta una parte di progettazione anche che deve rispondere alle 309 prescrizioni di messa in sicurezza dei territori coinvolti.
2) e per le attività limitrofe ai cantieri? Vogliamo ricordare cosa è successo per la costruzione della Treviglio-Brescia, alcune attività hanno chiuso a causa dell’isolamento di alcune strade.
3) cosa prevede il progetto per le bonifiche e il trattamento delle terre inquinate?
4) cosa sta facendo l’amministrazione per vigilare?
Ne parleremo giovedì 27 giugno alle ore 21.00 presso la sala dell’Oratorio in via Campagna di Sotto a Lonato.
Coordinamento No Tav Brescia-Verona

sabato 15 giugno 2019

Agricoltura solidale a Pontenove

È già tempo di buoni frutti a Bedizzole per il Progetto “Co-produciamo agricoltura sociale”, promosso dalla cooperativa di solidarietà sociale Approdo con il sostegno della Fondazione Comunità Bresciana.
Avviata lo scorso settembre, l’iniziativa offre occasione di socialità ad una ventina di persone con disabilità, favorendo il sollievo alle loro famiglie, attraverso la pratica dell’agricoltura sociale.
“Tutto è partito dalla generosa donazione, da parte di una cittadina, di un terreno situato in località Pontenove” racconta Simone Meini. “Poi è venuto l’interesse a mettere in sinergia alcuni enti e organizzazioni del territorio (dal Comune di Bedizzole alla cooperativa di solidarietà sociale La Rondine alle associazioni Alternative e NeaTerra) e così è nato il progetto. La cura per la terra e il paesaggio, il contatto con la natura, la promozione della biodiversità, sono i temi che han orientato ‘Co-produciamo agricoltura sociale’, attività che dallo scorso settembre vede coinvolti nella realizzazione di lavori agricoli ragazzi e ragazze con disabilità affiancati di da operatori e educatrici. Ma la valorizzazione delle diversità non si è limitata solo alla produzione in campo: anche le attività collaterali e la progettazione dei due eventi previsti dal progetto sono stati infatti coprodotti da utenti e operatori i quali, dallo scorso gennaio, han condiviso desideri, punti di vista e modalità con cui realizzare gli appuntamenti”.
Oggi nella sede della cooperativa Approdo, in via Caselle 3/v, si terrà la “festa del raccolto”, un happening su invito durante il quale i protagonisti racconteranno la loro esperienza in campo, anche grazie agli scatti della fotografa Laura Gatta. Seguirà un aperitivo realizzato con i prodotti coltivati al campo: fragole, ciliegie e altri piccoli frutti, ravanelli, piselli, zucchine e verdure di stagione, il tutto abbinato a prodotti del territorio. La seconda iniziativa è già programmata per settembre e sarà aperta al pubblico: ci saranno un convegno di approfondimento del tema dell’agricoltura sociale e un momento conviviale all’aria aperta i cui dettagli saranno svelati a breve.

giovedì 13 giugno 2019

Un urlo scolpito per l'ambiente

Un boccheggiante omino di terracotta realizzato a Calcinato da Metilde Caffetto sta diventando il simbolo della lotta ambientalista, nella nostra provincia e non solo.
Tutto nasce da lunghi anni di amore per l’ordine costituito – nella duplice veste di avvocato e di docente di diritto – “che, a giudicare da come abbiamo ridotto il pianeta, meriterebbe di essere sovvertito” annota lei sorniona.
“Una volta dipinto – racconta - mi sono interrogata su dove poterlo piazzare e ho cominciato a spostarlo da qui a lì e da lì a qui ma senza risultato finchè mio marito ha detto ‘Mettilo nel vaso sul balcone’; così sembrava uno sepolto vivo che urlava per uscire. L’ho fotografato e postato sul web”.
In poche giorni Metilde riceve in facebook numerosi like, fra i quali quello dello scrittore Davide Sapienza, noto per lo strenuo impegno ecologista. Poi partecipa ad un Concorso internazionale di comunicazione e creatività sulla tematica del cambiamento climatico organizzato dall’Università Ca’ Foscari, col patrocinio di Unesco, Ministero per l’Ambiente, Wwf e Legambiente.
“Mi sono così procurata una cornice, del muschio  stabilizzato, delle minilattine-giocattolo che ho schiacciato e sporcato per rendere l’effetto dell’omino boccheggiante ed emergente dall’immondizia di una discarica di rifiuti solidi urbani. Sulla cornice il titolo ‘Urlo ma non mi senti’”.
In laguna l’opera è stata “segnalata per la capacità comunicativa”: alla cerimonia di premiazione Luca Mercalli le ha detto che “sarebbe rimasta priva di qualsiasi utilità se non fosse riuscite a convincere almeno cento persone a cambiare abitudini di vita”.
“L’omino - prosegue Metilde - si è messo d’impegno non intendendo certo passare alla storia solo come un piccolo e inutile mucchietto di terra bruciacchiata. Da quel momento ho ricevuto richieste di persone sconosciute che chiedevano di utilizzarla a tutela dei diritti della natura, della memoria di luoghi da recuperare, di percezioni e creatività. Fra di esse il gestore di un hotel monteclarense disponibile a organizzare eventi per la tutela della vita sul pianeta e sponsorizzare progetti concreti che potrebbero farlo respirare, cominciando col finanziare una applicazione di food sharing contro lo spreco alimentare e le scuole perché venga assicurata una più efficiente raccolta differenziata e messo al bando il consumo di plastica usa e getta”.
Comparsa già in più d’una manfestazione ecologista, presto la foto dell’omino finirà anche su centinaia di cartoline che verranno regalate a tutte le associazioni che intendessero diffonderle per raccogliere fondi da destinare a iniziative ecosostenibili.

martedì 11 giugno 2019

Caro vecchio Cinema Marconi...


Nei giorni scorsi a Calcinato sono iniziati i lavori di demolizione del caro vecchio Cinema Marconi, la cui prima pietra fu posata quasi cento anni fa da Pietro Carnio, un friulano ex sergente pilota dell’aeronautica durante la prima guerra mondiale, che aveva sposato in paese Maria Fanelli con la quale dal 1924 aprì il salone proiettando film muti con l’accompagnamento sonoro del grammofono. 
Dopo la fine del cinema muto, il Marconi divenne balera, in seguito sala di banchetti per le feste di nozze, e poi ancora cinema, teatro e sala polifunzionale.

Il cantiere durerà a lungo e sarà destinato a realizzare un'opera complessa. Al piano interrato ci sarà una sala conferenze di una ottantina di posti, i bagni pubblici per il foyer e l’area dei camerini. La scala principale collegherà il piano terra con l’interrato e col primo piano anche grazie alla presenza di un montapersone internamente in acciaio e vetro. Il progetto sul quale si sta operando prevede poi la costruzione di un nuovo piano di platea e di una gradonata in galleria, per migliorare la visibilità del pubblico e per rendere perfetta o quasi l’acustica della sala. I posti in platea saranno 208, compresi quelli riservati a persone disabili, mentre in galleria saranno 104. 
Una volta ultimata, la struttura sarà nuovamente a disposizione della cittadinanza per tenervi incontri, eventi e spettacoli. L’opera costerà 2.209.000 euro ed è finanziata con un contributo erogato da Regione Lombardia pari a 1 milione di euro.

domenica 9 giugno 2019

Martedì si insedia il consiglio comunale

Si terrà martedì 11 giugno alle ore 20.45 in municipio a Calcinato la prima seduta del consiglio comunale dopo le elezioni di domenica 26 maggio che hanno incoronato nuovo sindaco Nicoletta Maestri in rappresentanza della lista “Insieme Per Calcinato”, uscita vittoriosa con 3416 voti (54,91%), mentre la lista “Calcinato In-Patto 2.0” guidata da Vincenza Corsini si è fermata a 2805 (45,09%).
Dopo il consueto “esame degli eletti alla carica di sindaco e di consigliere comunale e delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità di ciascuno di essi”, il primo cittadino presterà il tradizionale giuramento e comunicherà la composizione della Giunta Comunale, di cui fanno parte i consiglieri Mirco Cinquetti (che assume anche la carica di vicesindaco e segue i servizi sociali e l’urbanistica),  Alberto Bertagna (con delega alle attività produttive e sportive), Viviana Ponzoni (alle politiche educative, cultura e pari opportunità), Giacomo Savoldi (programmazione, bilancio e semplificazione) e l’assessore esterno Stefano Vergano alla sicurezza. Il primo cittadino per ora mantiene per sé il settore dei lavori pubblici e le politiche ambientali. A seguire l’elezione della Commissione elettorale e di quella per l'aggiornamento degli elenchi comunali dei giudici popolari. 

venerdì 7 giugno 2019

I nomi della nuova Giunta

A Calcinato c’è già la nuova Giunta Municipale. Il sindaco Nicoletta Maestri (Forza Italia) mantiene per sé il settore dei lavori pubblici e le politiche ambientali, mentre gli assessori sono i consiglieri Mirco Cinquetti (Lega, vicesindaco con delega ai servizi sociali e urbanistica),  Alberto Bertagna (Lega, attività produttive e sportive), Viviana Ponzoni (Forza Italia, politiche educative, cultura e pari opportunità) e Giacomo Savoldi (Socialisti per Calcinato, programmazione, bilancio e semplificazione), insieme a Stefano Vergano (Lega, assessore esterno alla sicurezza).
Restano fuori dalla Giunta le altre due forze della coalizione di maggioranza, Fratelli d’Italia e Partecipazione Civica.
I prossimi passi dovrebbero essere la designazione dei consiglieri delegati e la formazione delle commissioni assessorili.

domenica 2 giugno 2019

Viva la Repubblica di vita!

Quella di oggi è una festa civile, La Repubblica è figlia della resistenza antifascista e di un referendum popolare. Non si capisce perché il suo compleanno venga festeggiato con una parata militare, con il volo delle frecce tricolori, con sfoggio di divise e armi: è un controsenso, un falso storico, in contrapposizione ai fondamenti costituzionali, tra cui il ripudio della guerra e la difesa della patria affidata, appunto, "al cittadino" (e non all’esercito). 
Come ricordava molti anni fa un nostro Premio Nobel, il 2 giugno sarebbe giusto e bello far sfilare, al posto dei soldati in alta uniforme o tuta mimetica, i lavoratori, gli educatori, i giovani disoccupati, i pensionati, le vedove e gli orfani per le morti bianche, come rappresentanti del popolo italiano in sofferenza, e vedere i rappresentanti delle istituzioni mettersi sull’attenti davanti a loro. E la corona d’alloro andrebbe deposta davanti alle tombe dei morti per costruire ogni giorno, questa Repubblica.
Il primo articolo della Costituzione indica come la nostra Repubblica sia fondata sulla forza del lavoro. Gli articoli successivi, dal 2 al 10, i principi fondamentali, contengono il richiamo ai diritti inviolabili dell’uomo, l’uguaglianza e la pari dignità sociale di tutti, il diritto al lavoro, le autonomie locali ed il decentramento amministrativo, la tutela delle minoranze linguistiche, l’indipendenza dello Stato e della Chiesa, la libertà per le confessioni religiose, lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica, la tutela del paesaggio, del patrimonio artistico e monumentale, il riconoscimento del diritto internazionale e il diritto d’asilo per lo straniero; infine vi è l’articolo 11, il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Tutto questo significa che i cittadini e i lavoratori devono costruire le condizioni economiche e sociali per la dignità della vita di tutti coloro che vivono nel nostro paese, e che la guerra è l’unico vero disvalore da espellere per sempre dal contesto civile.
Per questo riteniamo che i 25 miliardi di euro che saranno impiegati anche quest’anno per le spese militari vadano contro la Costituzione e sperperino denaro sottratto alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura, ricerca, protezione civile, pensioni ecc.).
Noi festeggiamo quindi il 2 giugno con lo spirito civile di una festa di popolo, insieme alla forze vive della Repubblica: i lavoratori, le categorie delle arti e dei mestieri, le casalinghe, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini, i giovani del servizio civile, tutti coloro, cioè, che in diversi modi attuano i primi 12 articoli della Costituzione.