sabato 29 settembre 2012

Victor Jara ha compiuto 80 anni

Ottant'anni fa nasceva Victor Jara. Protagonisti dei suoi brani contadini, operai, minatori, dei quali ha raccontato sogni e delusioni. Prima di finire ucciso per mano degli sgherri di Pinochet
In quell'estate del 1967 il mondo sembrava implodere su se stesso. I cieli del Vietnam si tingevano di nero, le sue strade, le campagne e villaggi del sangue di milioni di vite falciate dai bombardamenti di una nuova sciagurata guerra, al sapore ustionante del napalm. Mentre la periferia dell'Impero cercava la sua difficile via alla decolonizzazione, le strade delle capitali dell'Occidente si popolavano di migliaia di studenti e lavoratori, sindacalisti e operai, disoccupati, artisti e intellettuali non più disposti ad accettare di buon grado l'ordine imposto dai propri padri. Poche settimane dopo in terra boliviana se ne andava per sempre Ernesto «Che» Guevara.
In questo contesto, a pochi mesi dalla morte di un'altra grande icona del Novecento latinoamericano, la cantautrice cilena Violeta Parra in un'isola dell'arcipelago cubano, significativamente chiamata «Isla de la Juventud», nasceva ufficialmente la Canzone di protesta latinoamericana. Protest songs of Latin America secondo il titolo di un famoso disco pubblicato nel 1970 dallo storica Paredon Records e registrato dal vivo nel luglio del 1967 durante il Primer Encuentro internacional de la Canción protesta di Cuba. Secoli di risentimento nei confronti di un endemico colonialismo, e delle sue moderne derive neoliberali, spinsero la nuova generazione di cantautori latinoamericani a sposare la causa della Rivoluzione cubana. Un movimento di liberazione nazionale che, a partire dalla entrata trionfale di Fidel Castro a Santiago di Cuba nel capodanno del 1959, nel giro di pochi anni cercò di trascendere, almeno nelle intenzioni, i propri confini geografici e temporali. Quel sogno gioioso, anche se rapidamente frustrato, di emancipazione da ogni alienante sfruttamento del Capitale sul Lavoro, divenne presto il nucleo principale intorno al quale si consolidò il nascente movimento della canzone popolare latinoamericana. Nascevano così alcune tra le esperienze musicali più interessanti e significative dell'epoca. Dalla Nueva trova cubana, al Cancionero popular argentino, dalla Nueva canción uruguaiana al tropicalismo brasiliano, fino ad arrivare a quello che si convertí immediatamente nel principale fenómeno discográfico dell'epoca: la Nueva canción cilena.
Dopo la prematura scomparsa di Violeta Parra nel febbraio del 1967, sarà proprio Víctor Jara, nato un 28 settembre di ottant'anni fa, ad assumere simbolicamente le redini del movimento cantautorale cileno, insieme ad una nuova generazione di artisti come Quilapayún, Inti-Illimani, Isabel e Ángel Parra, Patricio Manns e Osvaldo «Gitano» Rodríguez. Musicisti che nel 1970 parteciparono attivamente alla campagna elettorale dell'allora candidato presidenziale Salvador Allende, nella convinzione di trovare nella coalizione politica della Unidad Popular un'originale via cilena al socialismo.
Curioso ed eclettico, sensibile e responsabile, dopo gli studi in seminario Víctor Jara decise di intraprendere il cammino del teatro, firmando la regia di alcuni interessanti allestimenti con cui avrà modo di farsi conoscere lungo il continente latinoamericano. Ma sarà nella canzone, orgogliosamente imparata in forma autodidatta, che incontrerà la propria strada. Dopo una collaborazione di otto anni con il gruppo folclorico Cuncumén, nel 1965 debuttava come solista con un singolo intitolato El cigarrito. Il suo primo disco, Víctor Jara, del 1966, contiene classici come Paloma quiero contarte e El arado. Seguiranno opere fondamentali come Pongo en tus manos abiertas... (1969), Canto libre (1970), La población (1972) e l'ultimo Canto por traversura (1973). Ad ogni modo l'interesse per il folclore continuerà ad accompagnarlo durante tutta la vita, come mostrato dalla collaborazione con la storica formazione Quilapayún nel disco Canciones folklóricas de América (1967).
Quelle di Víctor Jara sono storie d'amore eterne, senza patria, tempo né bandiera. I suoi protagonisti sono lavoratori tessili e contadini, operai e minatori, i cui amori, sogni e delusioni sono raccontati sempre in forma delicata e discreta, con un lirismo responsabile e cosciente, nato dall'empatia di chi nutre un profondo rispetto per le persone. Sono personaggi che hanno sempre un nome... come Amanda e Manuel (chiamati come i suoi genitori contadini), protagonisti della struggente storia d'amore ai tempi della fabbrica e al ritmo del lavoro di Te recuerdo Amanda (1969).
Formatosi nell'epoca dei grandi movimenti per i diritti civili, con figure come Malcolm X e Martin Luther King, passando per il riformismo cattolico del Concilio Vaticano II, fino ad arrivare all'effimera esperienza della Teologia della liberazione, affossata definitivamente nei primi anni Ottanta da Giovanni Paolo II a causa del suo sogno frustrato di emancipazione reale dell'individuo, Víctor Jara continua a essere un cantautore imprescindibile nella storia della canzone latinoamericana. Due anni dopo aver firmato nel 1969 la versione spagnola del celebre If I had a hammer di Pete Seeger e Lee Hays, nel 1971 pubblicherà quello che diventerà la propria summa esistenziale, ma anche, al tempo stesso, il testamento spirituale di un uomo destinato a morire troppo giovane. Sono i famosi versi di El derecho de vivir en paz, dedicato alla resistenza delle truppe del presidente Ho Chi Minh sul fronte vietnamita. Un album che conta con la collaborazione di Ángel Parra, Inti-Illimani e Patricio Castillo (de Quilapayún) e che di fatto contribuirà in forma determinante a portare a piena maturazione il movimento della Nuova canzone cilena.
Una rivoluzione anche in senso musicale, considerando che si trattava della prima volta che nella musica popolare cilena venivano inseriti i suoni della chitarra e dell'organo elettrici. Molte delle sue canzoni furono registrate dal vivo nella Peña de los Parra, spazio culturale autogestito in forma di cantina, fondato da Ángel e Isabel, figli di Violeta, nel 1965 e chiuso nel 1973, con la dittatura militare di Pinochet.
Víctor Jara oggi avrebbe compiuto ottant'anni. Ne sono passati quasi quaranta dalla sua tragica morte, all'età di quarantun'anni, ucciso per mano dei sicari con uniforme militare del dittatore Augusto Pinochet, nello stadio di Santiago del Cile, oggi chiamato Estadio Víctor Jara, in quel settembre nero del 1973, appena cinque giorni dopo il bombardamento del palazzo de La Moneda e l'assassinio del presidente Salvador Allende. Quasi cinque lustri sono trascorsi dall'inizio della lentissima transizione democratica cilena, inaugurata con il plebiscito che pose fine al regime militare di Pinochet nel 1988, anche se di fatto questi manterrà l'incarico di comandante in capo delle Forze armate del Cile democratico per altri dieci anni, per poi divenire senatore a vita. Il resto è noto. Incriminato nel 1998, durante un suo viaggio a Londra, per diritti di «lesa umanità» dal magistrato spagnolo Baltasar Garzón, l'ex dittatore cileno verrà liberato nel 2000 e potrà far ritorno in patria, dove morirà impunito, protetto dall'immunità di senatore e da una pensione statale dorata, da ex presidente.
Gli assassini di Víctor Jara, e di decine di migliaia di persone arrestate, detenute e torturate, in alcuni casi davanti alle televisioni di tutto il mondo, continuano a muoversi impuniti per le strade del paese, come inguaribili nostalgici di ordine, sicurezza e disciplina. 
(testo pubblicato su il manifesto del 28 settembre 2012 da Dimitri Papanikas, storico della canzone latinoamericana e critico musicale).

venerdì 28 settembre 2012

Mercoledì 3 ottobre assemblea generale di Linea Indipendente

Mercoledì 3 ottobre, data che cade fra il genetliaco del Mahatma Gandhi e quello di Francesco d’Assisi, si terrà l’incontro trimestrale di Linea Indipendente. L’auspicio è che la memoria di questi due piccoli grandi uomini possa illuminare le scelte che siamo chiamati a compiere in vista del rilancio dell’azione del nostro gruppo, in un autunno che si preannuncia davvero caldo.
 Non mancano i nodi sul tappeto: occorre seguire come verrà gestito il Piano di governo del territorio, sempre più cittadini ci segnalano depositi e impianti di rifiuti che creano problemi, sempre meno si sa delle discariche “controllate” attive, il progetto del treno ad alta velocità avanza, dobbiamo garantire che parta presto il servizio porta a porta dei rifiuti e fra poco arriveranno le prime, salate, bollette dell’acqua targate GardaUno.
 Tutto ciò mentre da più parti si avviano i primi timidi segnali di campagna elettorale in vista delle elezioni comunali della primavera 2014.
 L’appuntamento per discutere insieme di tutto ciò ed altro ancora è alle ore 20.45 nella Sala Morelli in Piazza della Repubblica a Calcinato: stavolta non è possibile mancare.

giovedì 27 settembre 2012

Un progetto per ampliare la civica biblioteca




Stasera alla civica biblioteca di via XX settembre a Calcinato, nel corso di un  convegno organizzato dall’assessorato alla cultura del comune, Nicole Leali presenterà il progetto da lei realizzato su “l’antico filatoio, dormitorio della filanda, tra storia, tecnica e possibili utilizzi”, in collaborazione con Enrico Bocconi Azadinho e Fabio Monopoli, all'interno del laboratorio del corso di restauro architettonico del corso di laurea in ingegneria edile e architettura della Università statale di Brescia.
 In sostanza verrà presentata un progetto di restauro conservativo e riutilizzo dell'antico dormitorio della filanda come ampliamento della civica biblioteca, struttura alla quale è attiguo e di cui potrebbe diventare la naturale prosecuzione, visti gli spazi sempre più angusti in cui operatori e utenti sono costretti a muoversi.
 Introdurrà i lavori l’architetto Flavio Vida, docente al Politecnico di Milano. L’appuntamento è alle ore 20.30.

domenica 23 settembre 2012

Giovedì 27 in consiglio comunale

Linea Indipendente sarà fra i protagonisti giovedì 27 settembre del consiglio comunale di Calcinato. I nostri due consiglieri William Spassini e Flavio Vida hanno infatti presentato al sindaco Marika Legati ben nove interrogazioni a risposta scritta e una mozione. Chiedono notizie un po’ su tutto, dalla “installazione nel territorio comunale di apparecchiature speed check” per rallentare la velocità degli autoveicoli, ai nuovi “dossi in via Marconi”, al “servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti”, alla “installazione di un ripetitore di telefonia mobile sul palazzo municipale”, alla “linea ferroviaria ad alta capacità”, ai “controlli sui rifiuti conferiti nelle discariche attive sul territorio”, alla “presenza sul territorio comunale di un immobile sequestrato alla criminalità organizzata”, ad una “proposta di contributo alle popolazioni terremotate”, per finire con mozione per chiedere al governo la “cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afghana”.
 Fra gli altri argomenti all’ordine del giorno si segnalano l’esame del regolamento comunale per l’applicazione dell’Imu, la periodica ricognizione sui programmi ed equilibri del bilancio 2012, una variazione al bilancio stesso e, infine, la nomina dei rappresentanti dei genitori in seno al Comitato di gestione dell’asilo nido comunale Magica Bula di via Stazione.
 L’appuntamento per gli interessati è alle ore 20.45 in municipio.

giovedì 20 settembre 2012

Riparte il Pedibus scolastico

Con la scuola riparte a Calcinato anche il Pedibus. I genitori interessati ad iscrivere i propri figli a questa sana, originale ed ecologica forma di trasporto possono telefonare all’ufficio servizi scolastici allo 030.9989240.

mercoledì 19 settembre 2012

Una mozione per chiedere il ritiro delle truppe dalla guerra in Afghanistan

L’escalation del conflitto militare in Afghanistan ha indotto ieri i nostri consiglieri William Spassini e Flavio Vida a presentare una “mozione consiliare per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra”. Di seguito pubblichiamo il testo del documento, che verrà discusso nella prossima seduta del consiglio comunale.

”Il Consiglio Comunale di Calcinato,

premesso
che dopo oltre dieci anni la guerra afghana è più virulenta che mai e, lungi dall'avviarsi a rapida conclusione, continua a mietere innumerevoli vittime, a provocare devastazioni e imbarbarimento sempre crescenti e a estendersi oltre i confini di quel paese destabilizzando gravemente una vasta area territoriale e le stesse relazioni internazionali;

considerato
che le finzioni verbali della "operazione di polizia internazionale" e della "missione di pace" sono ormai definitivamente cadute anche presso le stesse cancellerie dei paesi belligeranti;
che l’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana proibisce esplicitamente allo stato italiano di prendere parte a una guerra come quella in corso in Afghanistan;

dichiara
la propria convinzione che sia diritto e dovere di ogni cittadino e di ogni istituzione democratica di impegnarsi per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana;

chiede al Governo e al Parlamento della Repubblica
di ritornare nell'alveo della legalità costituzionale e quindi di legiferare la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra;
di adoperarsi fattivamente per la pace, impegno possibile e credibile a condizione di cominciare cessando di partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste e promuovendo pace, disarmo e smilitarizzazione;
di recare aiuti umanitari in modalità inequivocabilmente nonviolente e operando per il rispetto della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani;

dispone
l’invio del testo della presente mozione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati;
la sua affissione all'albo pretorio, la pubblicazione sul proprio sito Internet e la diramazione agli organi di stampa e ai mezzi d'informazione”.

lunedì 17 settembre 2012

Tre offerte pubbliche ai santi altari

Martedì 11 settembre la Giunta municipale di Calcinato ha approvato lo stanziamento di una somma complessiva di € 5.499,84 alle Parrocchie, ripartendola nel seguente modo: Parrocchia di Calcinato quota del 40% pari a € 2.199,94, Parrocchia di Calcinatello quota del 30% pari a € 1.649,95 e Parrocchia di Ponte San Marco quota del 30% pari a € 1.649,95, “per interventi e attrezzature adibite al culto”, come recita il testo del provvedimento, consultabile (allegati inclusi) qui:

http://pubblicazioni.saga.it/publishing/DD/docDetail.do?docId=31089.

lunedì 10 settembre 2012

Lettera aperta al Presidente della Repubblica affinché cessi la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan

Signor Presidente della Repubblica,
si sarà sicuramente interrogato anche Lei sul tragico protrarsi della guerra afghana e sulle innumerevoli sue vittime.
E si sarà sentito anche Lei turbato per la flagrante contraddizione tra la partecipazione italiana a quella guerra, a quelle stragi, e il dettato dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che inequivocabilmente vieta all'Italia di partecipare a quel crimine.
Perché ha abdicato al suo dovere di difendere la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra?
Perché non ha negato il suo consenso alla partecipazione italiana a quella guerra e a quei massacri?
Faccia ora quello che avrebbe dovuto fare fin dal suo insediamento alla Presidenza della Repubblica: denunci l'illegalità di quella guerra e chiami Governo e Parlamento a deliberare l'immediata cessazione della partecipazione italiana ad essa.
Troppi esseri umani sono già stati uccisi.
Non attenda un giorno di più per decidersi ad agire nell'ambito dei suoi poteri e dei suoi doveri per ripristinare il rispetto della Costituzione, ovvero per salvare le vite umane che giorno dopo giorno la guerra sbrana.
Cessando di partecipare alla guerra l'Italia può cominciare ad impegnarsi per la pace che salva le vite.
Questo chiediamo: cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ascolti la nostra voce.
Ascolti la voce della sua stessa coscienza.
Ascolti la lettera e lo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana.
Solo la pace salva le vite.
Un cordiale saluto.

linea indipendente

domenica 9 settembre 2012

Puzza ai Barconi di Calcinatello



Che cos’è quell’odore
di bruciato e di fango
che ti prende alla gola
quando passi dai Barconi
appena fuori Calcinatello?

Che cos’è quel fetore
che ratto assale le case
nell’avvampar delle ore
e nell’afa delle notti,
quando passi dai Barconi?

Che cos’è quella puzza
che il vento porta nell’aria
e ti rotola in cuore,
quando passi dai Barconi
e ritorni a Calcinatello?

sabato 8 settembre 2012

Domani in bicicletta con l'Avis



Domenica 9 settembre l’Avis organizza una biciclettata per le strade e le campagne di Calcinatello, Ponte San Marco e Calcinato . L’appuntamento è alle ore 15.30 in Piazza del Comune. Al termine della pedalata ai partecipanti verrà offerto un rinfresco.

venerdì 7 settembre 2012

C.A.G.: iscrizioni per i ragazzi delle medie



Da lunedì 10 a venerdì 28 settembre a Calcinato le famiglie che hanno figli frequentanti la scuola media possono inoltrare le domande di iscrizione al Centro di Aggregazione Giovanile per l'anno scolastico 2012/2013. Il modulo per la richiesta d'iscrizione è disponibile presso l'Ufficio Servizi Sociali oppure scaricabile dal sito www.comune.calcinato.bs.it.
 Il servizio è rivolto prioritariamente ai bambini residenti sul territorio di Calcinato di età compresa tra i 10 ed i 13 anni ; inizia lunedì 1° ottobre e terminerà il 24 maggio, con apertura nelle giornate di lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 13 alle ore 17.30. Non sono previsti servizi di trasporto e mensa. Per maggiori informazioni i genitori possono rivolgersi all'Ufficio Servizi Sociali (telefono 030/9989221- 030/9989236) oppure scrivere una mail a servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.

giovedì 6 settembre 2012

Riparte il Gruppo di Scrittura



Dopo la pausa estiva lunedì 10 settembre a Calcinato riprendono le attività del Gruppo di Scrittura, animato da un gruppo di anziani del paese fra cui l'infaticabile compagno Enrico Boschetti. L’appuntamento è alle ore 15 alla sala civica Morelli in Piazza della Repubblica.

mercoledì 5 settembre 2012

Trasparenza che non c'è



A Calcinato infuria la polemica sulle procedure attuate dall’amministrazione comunale per la redazione del nuovo Piano di governo del territorio, adottato in consiglio comunale dai soli rappresentanti della maggioranza, dopo che le opposizioni avevano abbandonato l’aula per contestare le modalità di un voto che ha costretto a parcellizzare il Pgt per tavole al fine di evitare l’insorgere di possibili conflitti di interesse sulle porzioni di territorio in esame.

 I nostri  consiglieri  William Spassini e Flavio Vida lo scorso 23 agosto avevano poi inoltrato al sindaco Marika Legati la richiesta di ricevere “gli atti di indizione e di esito della gara per servizi attinenti l'architettura e l'ingegneria per servizi di urbanistica relativi al Pgt” nonché “il disciplinare di incarico relativo all’affidamento del servizio”.
 Dopo undici giorni nessuna risposta dal Comune, nonostante per regolamento un consigliere abbia diritto a ricevere i documenti amministrativi che richiede entro tre giorni. “Lunedì 3 settembre ho inviato un sollecito alla posta certificata del Comune” racconta Vida.”Non comprendiamo perché il sindaco tentenni alla richiesta di informazioni sulla procedura di stesura del Piano di governo del territorio. In fondo, si tratta solo di alcune fotocopie, se i documenti ci sono. Spiace dover sollecitare l’attuazione di una elementare norma di legge, in assenza della quale può sorgere il sospetto che non esista la documentazione, cosa che invaliderebbe tutto il processo di adozione del Piano”.
 "A breve poi - conclude il consigliere - sulle parcelle versate per redigere il Pgt partirà una campagna di informazione alla cittadinanza, che ha diritto di sapere perché, come e a chi vengono versati i propri denari”.

martedì 4 settembre 2012

COMITATO PER LA RIAPERTURA DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI PONTE SAN MARCO



Mentre si continua a parlare di Alta Velocità/Alta Capacità (tenendo più o meno all'oscuro cittadinanza e proprietari interessati), ci siamo dimenticati che solo sulla tratta Brescia - Verona esistono diverse stazioni senza servizio stabile e con ridottissimo traffico (Ponte San Marco/Calcinato e Lonato), altre oramai abbandonate (San Martino, Castelnuovo e Sommacampagna), un'altra destinata alla sola movimentazione merci (Rezzato).
Un patrimonio che deve essere al più presto rimesso in funzione: per motivi logistici, ambientali ed economici.
Il treno, nel tragitto Ponte San Marco - Brescia, impiega soli dieci minuti e consente all'utente di giungere in centro alla città, in un luogo di interscambio di mezzi pubblici, in connessione coi diversi quartieri cittadini e paesi della provincia. Tutto questo senza l'onere di un viaggio in automobile sempre più caro, causa la vertiginosa crescita del costo dei carburanti, su arterie obsolete e trafficate (ad ogni cambio di stagione la tangenziale sud diventa un crogiuolo di buche pericolosissime).
La maggior parte degli studenti medi di Calcinato e dintorni frequentano scuole a Desenzano e Brescia, entrambe raggiungibili col treno, mezzo che sgraverebbe le famiglie anche del costo degli abbonamenti alle società di autotrasporto.
I progetti della provincia (aeroporto, metropolitana leggera Brescia - Montichiari) potrebbero acquisire un senso (in termini di utenza e di possibilità di utilizzo) solo agevolando l'abbandono dell'automobile e l'incentivazione all'uso dei mezzi pubblici. Se il metrobus invece che interrompere la propria corsa a Sant'Eufemia avesse proseguito, magari inserendo un binario a scartamento ridotto, fino a Desenzano  sulla linea ferroviaria storica, sarebbe stato un progetto di prospettiva metropolitana e territoriale, capace di intervenire concretamente sulla riduzione del traffico veicolare ed in grado di regolare l'accesso in città.
Le considerazioni potrebbero essere molteplici, ma rimarranno tutte campate per aria, se non sarà la popolazione in prima persona a farsi soggetto attivo e promotore del cambiamento. Le istanze devono quindi  partire dal basso e scaturire da contingenze particolari.
A Lonato sono state raccolte 1200 firme per la riapertura della stazione, con la richiesta di un maggiore traffico locale. E Trenitalia ha iniziato un servizio di bus navetta, in sostituzione dei treni, per la tratta diretta Lonato - Brescia. Il costo del biglietto è quello ferroviario, ma i ticket sono acquistabili a Desenzano (non c'è presidio nella stazione di Lonato...). La risposta alla richiesta è quindi parziale e contraddittoria (si richiedono treni e vengono proposte autolinee), ma lascia uno spiraglio di possibilità sull'accoglimento delle istanze locali.
E' giunta l'ora di fare qualcosa per la riapertura della stazione di Ponte San Marco, voi cosa ne pensate?

lunedì 3 settembre 2012

Appello per la donazione di libri alla Bilblioteca popolare Peppino Impastato



L’Associazione culturale Rosa Bianca ha lanciato un appello per la donazione di libri alla Biblioteca popolare Peppino Impastato, che verrà inaugurata il 29 settembre nel quartiere di Colognola a Bergamo.
 Il progetto della biblioteca popolare è nato a seguito della rimozione della targa in onore di Peppino Impastato dalla biblioteca comunale di Ponteranica. Un gruppo numeroso di ragazzi e ragazze ha così deciso di aprire uno spazio alternativo dove poter fare cultura e antimafia sociale.
 “Il nostro non è un atto simbolico” ha dichiarato Ettore Trozzi, coordinatore dell’Associazione culturale Rosa Bianca. “Non vogliamo sopperire alla mancanza di una biblioteca intestata a Peppino. Vogliamo invece far rivivere le sue idee nel nostro progetto che dovrà diventare un presidio di democrazia, di antimafia sociale, dove chi ha sete di conoscenza verrà sempre accolto a braccia aperte”.
 Nello spazio della Biblioteca popolare, oltre ai normali servizi di una biblioteca, si effettueranno anche cineforum, corsi e mostre. L’obiettivo degli organizzatori è infatti quello di creare uno spazio di aggregazione dove si sperimenti una condotta culturale che ponga le sue basi nell’antimafia, nella pluralità, nella libertà, nell’antirazzismo e nella democrazia.
 “Molte ragazze e molti ragazzi hanno, come Peppino, deciso di fare una scelta di parte aprendo questa biblioteca” ha continuato Ettore Trozzi. “Peppino, infatti, con il collettivo ‘Musica e cultura’ prima e con ‘Radio Aut’ dopo ci ha tracciato una linea da seguire, una sorta di programma dell’antimafia che vede nelle ‘lotte sociali’ una strada fondamentale per sconfiggere il potere mafioso” ha concluso il coordinatore dell’associazione.
 L’associazione chiede un contributo attraverso la donazione di testi di qualsiasi genere a tutti quei cittadini e quelle realtà (associazioni, enti, giornali, case editrici, partiti) che credano nella promozione dei valori dell’antimafia e della cultura come uno degli strumenti più importanti di cui la società dispone per combattere la cattiva politica, le mafie, il degrado, la miseria.
 I libri possono essere inviati per posta o portati di persona al seguente indirizzo: “Progetto Biblioteca Popolare Peppino Impastato c/o ARCI Bergamo – Associazione di promozione sociale Via Quarenghi, 34 – 24122 Bergamo”. Per maggiori informazioni si può contattare l’indirizzo e-mail bibliotecaimpastato@gmail.com.

Bergamo, 28 agosto 2012

(L’appello integrale può essere letto nel sito dell’associazione: http://rosabianca.eu/2012/08/appello-donazione-libri/)

domenica 2 settembre 2012

Spartaco riparte



Lunedì 3 settembre alle ore 21 alla Sala Morelli in Piazza della Repubblica a Calcinato riprendono le attività del gruppo libertario Spartaco. L'incontro è naturalmente aperto a tutti coloro che abbiano idee e proposte interessanti da condividere.

sabato 1 settembre 2012

No alla Tav, né in collina né in pianura



“Né in collina né in pianura”. All’insegna di questo slogan giovedì sera il movimento No Tav bresciano a Castiglione delle Stiviere si è saldato con quello mantovano contro le due diverse ipotesi del tracciato ventilate nei mesi scorsi.
 Infatti a quasi 20 anni dall’approvazione del progetto preliminare della Milano-Verona, con una parte di linea già realizzata tra Milano e Treviglio e una tratta in fase di realizzazione, la Treviglio-Brescia, da più parti si spinge per spostare la tratta tra Brescia a Verona verso sud, nell’alto mantovano.
 L’alleanza è stata sancita all'Arci di Piazza Dallò in una affollata assemblea alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Dario Ballotta, il sindaco di Medole Gianbattista Ruzzenenti e il consigliere provinciale mantovano Franco Tiana.
 In apertura Paolo Ghilardi (portavoce di Sel per l’Alto mantovano) e Daniela Carassai (del Coordinamento No Tav Basso Garda) hanno illustrato le criticità di questa grande opera nelle due varianti sul tappeto “che sconvolgerebbero i territori e ne pregiudicherebbero l’economia, distogliendo denaro pubblico dalle necessità dei cittadini a vantaggio di un gruppo di lobby”
 Fiorenzo Bertocchi, segretario bresciano del Prc, ha messo in luce “la necessità di redigere un Piano regionale della mobilità che preveda il potenziamento della ferrovia Milano-Venezia e l’incremento di stazioni, fermate e treni su questa tratta”, indicando l’opportunità “di individuare a Brescia, nell’area ex Pietra un polo logistico provinciale per le merci”.
 Per Giovanni Contiero, consigliere comunale a Lonato, “la crisi economica sembra dissuadere dal pregiudicare la stabilità del contesto economico e turistico del basso Garda con un cantiere che causerebbe disagi e ne limiterebbe l’economia turistica per almeno un decennio. Un altro elemento di insostenibilità è costituito dalla distruzione di una consistente porzione di territorio di produzione del Lugana (200 ettari su quasi 1.100 oggi disponibili)”.
 Ballotta ha sottolineato “l’eccezione italiana nel momento in cui Portogallo, Austria e Francia rinunciano a questa grande opera”, mentre Ruzzenenti ha denunciato “la progressiva scomparsa di terreno agricolo nel mantovano”.
 “L’unica alternativa possibile - per tutti gli intervenuti - è la razionalizzazione e modernizzazione della linea storica esistente, realizzabile in tempi e a costi decisamente molto inferiori a qualsiasi altra opzione”. E per ottobre il movimento ha preannunciato una manifestazione a Desenzano per rilanciare l’opposizione alla Tav.
Flavio Marcolini