venerdì 31 ottobre 2014

Lunedì 3 novembre accogliamo Renzi a Brescia

Senti parlare di continuo di ripresa economica e crescita, ma la tua busta paga (quando c’è) è sempre la stessa, se non peggio?
I ministri fanno i vertici europei sull’occupazione giovanile ma da quando hai terminato gli studi un lavoro non l’hai mai nemmeno sfiorato, figuriamoci un reddito?
Quando ti hanno offerto un lavoro era volontariato per Expo2015?
Pensavi che il piano casa avrebbe risolto le tue difficoltà nel pagare l’affitto ma sei stato sfrattato dalla tua casa?
Ti propongono la ‘Buona scuola’ ma nella tua classe il soffitto è sul punto di caderti in testa?
Le tasse universitarie aumentano di anno in anno?
“Non ci sono i soldi” ma i tuoi contributi finanzieranno un’opera inutile e molto costosa, che oltretutto abbatterà la tua casa ed esproprierà i tuoi terreni?
I politici piangono le stragi a Lampedusa ma continui a vivere nella paura di essere catturato e internato in un CIE perchè non hai il permesso di soggiorno?

IL 3 NOVEMBRE DILLO A MATTEO RENZI!!

Il 3 novembre il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà a Brescia. Ad invitarlo in città sono stati i privilegiati dalle sue politiche economiche e sul lavoro. L’occasione, infatti, sarà l’assemblea dei padroni del nostro territorio: quella dell’AIB (Associazione Industriali Bresciani) che si svolgerà presso l’industria Palazzoli (quartiere S.Bartolomeo).

Matteo Renzi rappresenta bene, e senza nasconderlo, i loro interessi.
Renzi, come chi l’ha preceduto, rappresenta perfettamente gli interessi dei poteri economici e finanziari europei e transnazionali e l’imposizione delle politiche di austerity e tagli ai servizi (anche quando bisticcia con Barroso); i privilegi dei ricchi che vorrebbero essere sempre più ricchi; l’attacco ai diritti dei lavoratori con il Jobs Act; le speculazioni dei palazzinari e delle lobby del cemento, con un piano casa che premia chi costruisce palazzi destinati a rimanere vuoti ed attacca, punisce, chi, per necessità, occupa immobili da anni sfitti e abbandonati. Con una politica delle grandi opere e dei grandi eventi (TAV ed EXPO in testa) che devastano e saccheggiano i territori in favore degli affari sporchi di mafie e politici corrotti.

E ancora Renzi rappresenta, con il ministro Giannini, una ‘buona scuola’ che è in realtà la completa mercificazione dei saperi e il compimento di una progressiva trasformazione di scuole e università: da luoghi della formazione ad aziende (accessibili a sempre meno giovani) destinate a produrre lavoratori precari e flessibili.

Renzi è portavoce di una retorica del cambiamento e del nuovo che nasconde, in realtà, un’accelerazione nella guerra contro i poveri, in ossequio ai diktat delle banche e delle governance politiche e finanziarie: più sfruttamento, sacrifici, austerity, tagli ai servizi, meno diritti, ma tante promesse e proclami sui social network.

Per questo invitiamo tutte e tutti: studenti, precari, disoccupati, lavoratori, migranti ad accoglierlo a Brescia lunedì 3 novembre. L'appuntamento è alle ore 9 al piazzale dellla fermata metro Casazza.

giovedì 30 ottobre 2014

Tutti i nomi delle otto Commissioni assessorili

Raccogliendo il suggerimento di diversi lettori, pubblichiamo l’elenco completo delle otto commissioni assessorili varate a Calcinato dalla giunta municipale nella seduta del 21 ottobre scorso.
La commissione urbanistica e lavori pubblici sarà presieduta da Emanuele Corsini è composta da Claudio Raza, Gianvincenzo Bonacini, Simone Tosi, Marco Milanesi, Andrea Ferrari Lanzi (maggioranza), Luca Podavini, Fabio Quinzani e Angelo Paghera (minoranze), mentre quella allo sviluppo economico ha come presidente Gianluigi Prati e membri Monica Rossetti, Desirè Lecchi, Paola Bertagna, Marco Losio, Stefania Saetti (maggioranza), Vincenza Goglione, Stefano Manzoni e Pietro Angelo Moratti (minoranze).
Alla commissione sport, presieduta da Nicola Sigurtà, ci saranno Francesca Fabbri, Federico Sozzi, Remo Araldi, Ugo Locatelli, Andrea Cassoni (maggioranza), Matteo Dincao, Giandomenico Spezia e Dalmazio Gallina (minoranze); al commercio, artigianato e industria vanno il presidente Gianmarco Baratti e i membri Sergio Cocchi, Viviana Ponzoni, Manuel Tosi, Emanuele Diotti, Enrico Tosi (maggioranza), Sergio Baratti, Luciano Dordoni e Guido Massardi (minoranze).
C’è poi una commissione sicurezza: presieduta da Giuseppe Brocca, è composta da Lino Chioda, Ivan Barone Ivan, Pierpaolo Fabbri, Adriana Bodei e Nadia Berta (maggioranza), Ennio Allegri, Greta Rodella, Mauro Franzoni (minoranze).
Damiano Coccoli presiede la commissione ambiente, composta da Mauro Tosoni, Alessio Miotto, Claudio Raza e Costantino Rossi, Fabio Savoldi (maggioranza), Cristian Bregoli, Ennio Allegri e Daniel Gallina (minoranze).
La Commissione per le politiche educative, presieduta da Viviana Ponzoni, comprende Emanuele Zamboni, Emanuela Mazzotti, Stefano Nicolini, Wanda Savoldi, Chiara Bortolotti (maggioranza), Linda Bono, Mattia Ruffo e Norma Russo (minoranze).
Infine, la Commissione servizi alla persona. Presieduta da Salvatore Serina, ne fanno parte Maicol Egi, Rossella Mori, Michela Boletti, Nicola Sigurtà, Monica Rossi (maggioranza), Manuela Benedetti, Alice Fogliata e Guglielmo Spassini (minoranze).

mercoledì 29 ottobre 2014

Nominato dal sindaco il presidente della Commissione biblioteca

Esordio ‘caldo’ stasera per la Commissione biblioteca a Calcinato, dove sinora la prima seduta tradizionalmente (dal lontano 1971, anno di fondazione) si apriva con l’elezione del presidente. Stavolta invece è stato direttamente il sindaco Marika Legati a indicare il nuovo presidente dell’ente culturale, informando i membri della commissione che si tratta di Albino Orsato, il presentatore di molte manifestazioni promosse dall’amministrazione comunale, candidatosi nello scorso maggio con la lista vincitrice,“Insieme per la libertà”, ma non risultato eletto in consiglio comunale.
Il primo cittadino ha comunicato per lettera la propria decisione ai componenti della commissione: Nicoletta Maestri (assessore alla cultura), lo stesso Orsato, Giuseppe Colasanto e Rita Zanardi per la maggioranza consiliare, Alberto Bardelloni e Marta Poli per le minoranze, Chiara Botticini e Alberto Rebaicini in rappresentanza degli utenti, Marco Fabietti per il Consiglio dell'Istituto Comprensivo e il bibliotecario Pierangelo Bono.
Alcuni di essi hanno fatto notare per iscritto l’incongruenza al sindaco Legati, osservando che “non risulta essere normato fra i suoi molteplici poteri quello di imporre un presidente alla commissione” e chiedendo “che si proceda entro fine mese alla convocazione della prima seduta della nuova commissione ponendo all’ordine del giorno al primo punto l’elezione del nuovo presidente”.
Interpellato, il sindaco ha ritenuto di non aver “niente da aggiungere, se non che in mancanza di specifica regolamentazione sulla modalità di nomina ho provveduto ad applicare criterio adottato nel regolamento delle commissioni assessorili". Ma quella della biblioteca non è fra le commissioni assessorili elencate negli “indirizzi per la nomina e il funzionamento” approvati lo scorso 29 settembre dal consiglio comunale, e quindi perché il sindaco ha proceduto alla nomina preventiva di un presidente senza sottoporla al voto come è sempre accaduto?

lunedì 27 ottobre 2014

La prof.ssa Quinzani esclusa dalla commissione per le politiche educative

La lottizzazione operata al ribasso dalla giunta municipale di Calcinato nella seduta del 21 ottobre scorso ha falcidiato le presenze autorevoli nelle commissioni assessorili.
Un caso eclatante è l’esclusione della prof.ssa Annarosa Quinzani dalla Commissione per le politiche educative. 52 anni, laureata in Matematica e in Ingegneria ambientale, insegna da 27 ed è dal 2011 docente di Matematica e Fisica al Liceo statale 'Don Milani' di Montichiari: è stata messa da parte per fare posto a una serie di figure dal singolare prestigio, che potete scorrere consultando la pagina
http://pubblicazioni.saga.it/publishing/DD/homeSearchResult.do?category=DELIBERE&subCategory=DELIBERA+DI+GIUNTA&dispatch=Cerca
Forse ha dato fastidio il suo impegno a difesa della scuola pubblica nella Commissione comunale per il diritto allo studio, organismo in cui ha lavorato alacremente negli ultimi cinque anni. Lasciandola fuori, la nuova Commissione ha perso una presenza libera, informata e appassionata, e quindi, inevitabilmente, avrà meno voce in capitolo, non solo di spesa.

domenica 26 ottobre 2014

Agghiacciante!

L'ignoranza coniugata al razzismo ha prodotto l'altra notte scritte anonime dal contenuto agghiacciante anche nel territorio comunale di Calcinato: così una mano anonima ha insozzato un muro a Calcinatello nei pressi del ponte sul fiume Chiese.
È da tempo che noi denunciamo la presenza di scritte razziste in giro per il paese. Se chi per ignoranza, odio o calcolo politico fa campagne stucchevoli su argomenti del genere ci guadagna consensi a tutto spiano, può anche succedere che qualcuno finisca per farneticarne sui muri in forme di una gravità inqualificabile.

martedì 21 ottobre 2014

Un anno al servizio della nonviolenza: due posti

Con la riapertura del Bando per il servizio civile nazionale è stato approvato e finanziato il progetto “Giovani protagonisti in servizio per la nonviolenza” presentato dal Movimento Nonviolento di Brescia. Esso prevede l’utilizzo di due giovani volontari disponibili a prestare la propria opera per 30 ore settimanali nell’arco di un anno, retribuiti 433,80 euro mensilmente. La proposta è rivolta ai cittadini di età compresa fra i 18 e i 28 anni in possesso del diploma di scuola media superiore.
Presente in città da 43 anni, il Movimento nonviolento crea e organizza quotidianamente attività e iniziative per la pace, il disarmo, le obiezioni di coscienza, la opposizione contro gli insediamenti militari e le industrie belliche, l’educazione alla mondialità, la difesa della salute dell’ambiente e dei cittadini. Promuove campagne per l'eliminazione delle armi e la riconciliazione fra i popoli e dispone di una biblioteca con 3.500 volumi in consultazione e in prestito, 28 riviste in abbonamento e circa 75.000 documenti (volantini, opuscoli, dossier, articoli di giornale, lettere, studi critici e saggi brevi), ponendosi come punto di aggregazione ed animazione culturale sul territorio provinciale.
Il bando scade venerdì 14 novembre. Gli interessati possono rivolgersi alla sede in via Milano 65 oppure cliccare in rete http://nonviolenti.org o telefonare al numero 339.6243617 o ancora inviare una e-mail all’indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it.

lunedì 20 ottobre 2014

Domani manifestazione No Tav in Prefettura a Brescia

Martedì 21 ottobre alle ore 14.30 il popolo No Tav manifesterà a Brescia in Piazza Paolo VI, davanti alla sede della Prefettura, in occasione del “tavolo di confronto” con il quale i comuni coinvolti dai cantieri tenteranno di riaprire la partita prima dell’inizio dei lavori della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria.
La strategia degli enti locali è chiara: chiedere una nuova valutazione d’impatto ambientale, vista che quella disponibile in allegato al progetto è ormai vecchia di 11 anni, per un’opera le cui contraddizioni si moltiplicano ogni giorno.
“Aree agricole di pregio distrutte, siti archeologici protetti dall’Unesco che rischiano di sparire, nuove cave e discariche in un territorio già martoriato e saturo di impianti di questo tipo: sappiamo bene che una nuova valutazione di impatto può farci guadagnare tempo prezioso, ma sappiamo altrettanto bene che solo la mobilitazione popolare potrà scongiurare che si realizzi quello che ormai appare come un colpo mortale al nostro territorio” si legge nell’appello alla mobilitazione dei comitati bresciani No Tav.
“Per questo – informano - in piazza ci saremo anche noi, per continuare il percorso di costruzione di un movimento popolare che si opponga alla realizzazione di quest’opera inutile, costosa e dannosa, come ormai ripetiamo da tempo nelle decine di iniziative che abbiamo organizzato in questi anni; per ricordare alle amministrazioni locali che non accettiamo mediazioni al ribasso e non ci accontenteremo di qualche compensazione monetaria; per sottolineare che gli amministratori, oltre che con le istituzioni, dovrebbero parlare prima di tutto (e soprattutto) con i cittadini e informarli su quanto sta accadendo e sulle posizioni che hanno intenzione di prendere; per ribadire la nostra solidarietà attiva a chi rischia di perdere casa, terreni e attività economica”.

domenica 19 ottobre 2014

Domani assemblea No Tav a Ponte San Marco

Domani sera a Ponte San Marco il movimento No Tav torna a riunirsi per preparare le osservazioni al progetto definitivo di questa grande opera pubblica sulla tratta Brescia-Verona.
Il nostro è un no senza se e senza ma all’alta velocità. Siamo contrari a qualsiasi panacea compensativo e pannicello migliorativo. Da anni proponiamo di migliorare l'utilizzo della linea storica esistente, adeguatamente potenziata, che offrirebbe garanzie alle comunità locali, creando posti di lavoro e risparmiando denaro pubblico.
Lunedì si comincerà a preparare anche la seconda edizione della passeggiata popolare che, dopo il successo di domenica 5 ottobre a San Martino della Battaglia, stavolta unirà i territori di Calcinato e Lonato, quasi certamente per la giornata di domenica 23 novembre.
L’appuntamento è alle ore 21 alla Sala Civica di Piazza Preistoria a Ponte San Marco.

giovedì 16 ottobre 2014

Dalla parte del lavoro

La legge delega sul lavoro, il cosiddetto Jobs Act, è stata approvato dal Parlamento che ne ha votato soltanto i principi generali, lasciando poi al governo mano libera nel definire le norme concrete.
Nonostante la propaganda televisiva del governo, il Jobs Act non serve affatto a tutelare i precari che oggi hanno meno diritti, ma a ridurre i pochi diritti di chi oggi ha un posto di lavoro a tempo indeterminato, tagliando ancora il sistema di ammortizzatori sociali, manomettendo lo Statuto dei Lavoratori e cancellando quel che resta dell'articolo 18, i cui pesanti tagli della Fornero già hanno dimostrato nel 2012 di non essere in grado di creare mezzo posto di lavoro in più!
Anche rispetto alla riorganizzazione degli ammortizzatori sociali, il disegno di legge non serve a dare più tutele a quei precari che oggi non le hanno. Anche questa considerazione fu utilizzata già dalla Fornero nella sua riforma: fu il pretesto per tagliare dal 2017 la mobilità a tutti. La conclusione - oggi come allora - è che
in caso di crisi e disoccupazione involontaria ci saranno meno tutele per tutti.
Insomma, uniformare il mondo del lavoro, sì, ma al ribasso!
Non è un caso che il Jobs Act sia stato presentato dal ministro del Lavoro Poletti, che da presidente delle cooperative, ha di fatto sperimentato da tempo tutte le forme di precarietà e bassi salari. E non è un caso che le forze di destra stiano dando il loro più totale consenso alla accelerazione di Renzi.
Qualunque governo che voglia tutelare i precari, non ha che da estendere loro lo Statuto dei Lavoratori, gli ammortizzatori sociali e i diritti di cui dovrebbero godere tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Così come, qualunque governo voglia affrontare il tema dell'occupazione e della crescita del paese riduca l'orario di lavoro e l'età pensionabile!

Ecco le misure più pericolose contenute nel disegno di legge.

Articolo 18 e Statuto dei Lavoratori

1 “Previsione per le nuove assunzioni del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio”. Con questa misura – che non è in via sperimentale ma a regime da subito - il Jobs Act distrugge quel che resta dell’articolo 18, già ampiamente manomesso dalla legge Fornero. Oggi l’articolo 18 prevede il reintegro del lavoratore licenziato soltanto nel caso di licenziamento discriminatorio e laddove il giudice verifichi che di un licenziamento disciplinare non
sussista il fatto (caso assai difficile da dimostrare). Nei licenziamenti economici (soppressione della mansione) e in gran parte di quelli disciplinari al lavoratore già oggi non resta che il risarcimento economico. Il Jobs act vuole eliminare del tutto il reintegro. Con il contratto a tutele crescenti, anche nel caso di assunzione a tempo indeterminato, entro i primi anni potrai essere licenziato in qualsiasi momento con un indennizzo proporzionato all’anzianità di servizio, senza quindi il reintegro. E la tutela del reintegro sembra essere esclusa anche alla fine del periodo, visto che il
testo - non a caso - non ne parla in modo esplicito;
2 “Individuare e analizzare tutte le forme contrattuali esistenti, anche in funzione di eventuali interventi di semplificazione delle medesime”. Scritto così, non è affatto scontato, come si vuole invece far credere, che il contratto a tutele crescenti sostituisca tutte le altre forme di lavoro precario e a termine. E' già difficile che vengano cancellate quelle di fatto meno utilizzate. Del tutto illusorio pensare che venga abrogato il tempo determinato, il contratto di somministrazione e la para-subordinazione, soltanto per citare quelli di fatto più utilizzati;
3 “Revisione della disciplina dei controlli a distanza” (articolo 4 dello Statuto). Oggi il controllo dei lavoratori a distanza tramite videocamere o altri sistemi elettronici è vietato. Il Jobs Act vuole abolire o comunque indebolire questa norma, sarà così possibile ai datori di lavoro di spiare a distanza i lavoratori, con evidenti ricadute disciplinari;
4 “Revisione della disciplina delle mansioni” (articolo 13 dello Statuto). Con questa norma si vuole permettere al datore di lavoro di demansionare un lavoratore - con la relativa riduzione di salario - in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale. Ti diranno che se non vuoi perdere il posto di lavoro, devi essere disponibile a ridurre il tuo salario e la tua professionalità;
5 Introduzione in via sperimentale del “compenso orario minimo per il lavoro subordinato e le collaborazioni coordinate e continuative”. Questa potrebbe in linea teorica essere una misura positiva, se non fosse che si chiarisce subito che sarà soltanto per quei settori dove non ci sono contratti nazionali e quindi di fatto del tutto scollegato da questi. Anzi, rischia di essere uno straumento per scardinare definitavamente i contratti nazionali;
6 “Possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio” (tramite i voucher, che oggi sono previsti per colf, baby sitter etc) “per le attività lavorative discontinue e occasionali in tutti i settori”, ampliando quindi la possibilità di lavorare senza diritti né pagamento dei contributi.

Cassa integrazione

1 “Impossibilità di autorizzare le integrazioni salariali in caso di cessazione di attività aziendale o di un ramo di essa”. Già ora, dopo la riforma Fornero, è molto complicato ottenere la cassa integrazione nei casi in cui l'azienda sia cessata o fallita. Con il Jobs act sarà semplicemente impossibile e a quei lavoratori non resterà che l'indennità di disoccupazione;
2 “Semplificazione delle procedure burocratiche, considerando anche la possibilità di introdurre meccanismi standardizzati di concessione”: significa, per esempio, possibilità di superare le procedure obbigatorie di consultazione sindacale quando l'azienda debba far ricorso agli ammortizzatori sociali;
3 “Necessità di regolare l’accesso alla cassa integrazione solo a seguito di esaurimento delle possibilità contrattuali di riduzione dell’orario di lavoro”: significa che prima di attivare la cassa integrazione, l'azienda può utilizzare tutte le ferie, i permessi, la banca ore che dovrebbero essere invece a disposizione del lavoratore e della lavoratrice;
4 “Revisione dei limiti di durata, rapportati ai singoli lavoratori ed alle ore complessivamente lavorabili in un periodo di tempo prolungato”: significa che la cassa integrazione, così come l'Aspi(la nuova indennità di disoccupazione introdotta dalla Fornero), avranno durata variabile, dipendente dall'anzianità di servizio dei singoli lavoratori. Si passa da una logica di tutela collettiva e universale a una tutele sempre più individuale;
5 “Riduzione degli oneri contributivi ordinari e rimodulazione degli stessi tra i settori in funzione dell’utilizzo effettivo”: significa che l'indennità sarà diversa - non soltanto a seconda di ogni lavoratore - ma anche per ogni settore, con il rischio che siano penalizzati proprio quei settori che hanno avuto più bisogno di cassa integrazione;

Indennità di disoccupazione

1 “Rimodulazione dell'aspi con omogeneizzazione della disciplina ai trattamenti brevi,
rapportando la durata alla pregressa storia contributiva del lavoratore”: significa che la Aspi sarà diversa per ogni lavoratore a seconda dei contributi versati;
2 “Incremento della durata massima per i lavoratori con carriere contributive più rilevanti”: è un prolungamento dell'Aspi ma soltanto per quelli che hanno una lunga anzianità di servizio... forse gli esodati!
3 “Estensione dell'Aspi ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (…) con un periodo almeno biennale di sperimentazione a risorse definite”: significa che la possibilità di estendere l'indennità di disoccupazione ai para-subordinati, tanto propagandata, è in realtà vincolata alle risorse che verranno stanziate, quindi tutta da verificare!
4 “Introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa”: l'importo della Aspi varierà a seconda della contribuzione figurativa, quindi sarà minore per quei lavoratori e quelle lavoratrici che hanno periodi più lunghi di ammortizzatori sociali alle spalle. Se non verrà specificato diversamente, questa norma sarà penalizzante anche per i periodi di maternità e congedo parentale, quindi in larga misura per le donne;
5 “Eventuale introduzione, dopo la fruizione dell'aspi, di una prestazione, eventualmente priva di copertura figurativa, limitata ai lavoratori, in disoccupazione involontaria, che presentino valori ridotti dell’indicatore della situazione economica equivalente, con previsione di obblighi di partecipazione alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti”. Non è un reddito minimo di cittadinanza, perchè spetterebbe soltanto a chi ha perso il lavoro e in ogni modo viene chiarito che questa norma verrà sperimentata soltanto se ci saranno risorse sufficienti;
6 “Eliminazione dello stato di disoccupazione come requisito per l’accesso a servizi di carattere assistenziale”;
7 “Individuazione di meccanismi che prevedano un coinvolgimento attivo del soggetto
beneficiario dei trattamenti di cassa integrazione e disoccupazione, al fine di favorirne l’attività a beneficio delle comunità locali”: significa introdurre l'obbligo ai lavori socialmente utili anche nel caso di cassa integrazione e disoccupazione.

Di fronte a questo attacco serve una mobilitazione più ampia possibile e la ricostruzione di un nuovo ciclo di lotte e di conflitto. Va promossa una campagna nei luoghi di lavoro per discutere la necessità di una pronta mobilitazione fino a arrivare a un vero sciopero generale. Il tempo delle esitazioni deve finire. Non possiamo più permetterci di attendere inutili incontri con padroni e governo. Partecipiamo numerosi alla manifestazione nazionale di sabato 25 ottobre a Roma!

mercoledì 15 ottobre 2014

Tav: l'opinione del giornalista Giorgio Mora

"Sul Garda arriva la Tav, che sventrerà il territorio e creerà situazione gravemente deficitarie sotto il profilo ambientale. Io sono contrario. Per tre ragioni: una di principio. Perché una scelta come questa deve calarmi sul cranio dall'alto? E perché debbo subire delle problematiche lunghe anni soltanto perché qualche testa ha deciso per la mia? Non deleghiamo più. - Poi esistono due questioni sostanziali. Primum: invece di spendere qualche miliardo di euro per la Tav, sarebbe necessario e oltremodo doveroso spendere quei fondi per assettare e ripristinare alle sue corrette funzioni un territorio purtroppo degradato. Non dico una cosa rivoluzionaria, ma dico una cosa di buon senso. Che senso ha un'opera faraonica mentre c'è un collettore in defaillance? Ma prima assestiamo il collettore, creiamo vie alternative, diamo all'area lacustre e alle colline moreniche un profilo che - se adeguatamente rinnovato - potrebbe quasi consentire di campare di turismo. Secundum: invece di creare la Tav, creiamo una fisionomia di normalità alla attuale linea ferroviaria, dove si evidenzia una forte assenza di treni e di scali e dove le persone, dico le persone non le bestie, sono costrette a spostarsi come e peggio delle bestie. Poi, ma solo poi, parleremo della Tav, adesso bisogna mettere a norma, migliorare, riformare quanto già c'è, che non funziona. Postilla a latere: pene dure, due anni di galera, ma senza un giorno di sconto, per chiunque fosse trovato a rubare somme di denaro o a contrattare opere in cambio di bustarelle. La Tav secondo me è 'un treno di lusso, lontana destinazione', mentre la vecchia cara ferrovia è e sarà per sempre 'una macchina pulsante che sembra cosa viva, lanciata a bomba contro l'ingiustizia'.
Giorgio Mora

martedì 14 ottobre 2014

No Tav, la lotta continua

L’assemblea dei comitati No Tav bresciani a Ponte San Marco ha deciso che cinque saranno le direttrici sulle quali proseguirà la campagna d’autunno avviata domenica 5 ottobre con una sorprendente partecipazione di popolo alla manifestazione di San Martino.
Per creare spazi stabili da quali rilanciare l’opposizione al progetto di questa grande opera la calcinatese Chiara Botticini ha dichiarato che “è in corso la definizione dell’acquisto di terreni in multiproprietà, per resistere agli espropri e organizzarvi iniziative di resistenza nonviolenta”.
Il portavoce del Comitato Basso Garda e Alto Mantovano Eraldo Cavagnini ha detto che “delle 21 lettere inviate ai sindaci dei comuni sulla tratta Brescia-Verona solo il primo cittadino di Sona ha già espresso una posizione contraria al Tav”, preannunciando che “negli altri Comuni, se i sindaci non risponderanno, saranno i comitati locali a organizzare le assemblee prima che trascorrano i 60 giorni utili per fare le osservazioni al progetto, al fine di raccogliere elementi sulle criticità del tracciato, paese per paese”.
“L’intenzione – ha affermato – è organizzare la presentazione pubblica delle osservazioni prodotte nel corso di una manifestazione pubblica, la seconda edizione della passeggiata popolare chev stavolta, con un percorso ad anello, unirà le comunità di Calcinato e Lonato del Garda, domenica 23 novembre”
La scadenza verrà preparata con “una fitta rete di assemblee, presidi e iniziative nei luoghi caldi sedi di inizio dei lavori, a Calcinato dove inizia la galleria e dove saranno realizzate le cave, così come a Lonato, e poi all’inizio e alla fine della galleria di Peschiera”.
“Il nostro – ha precisato – è un no senza se e senza ma all’alta velocità. Siamo contrari a qualsiasi panacea compensativo e pannicello migliorativo. Da anni proponiamo di migliorare l'utilizzo della linea storica esistente, adeguatamente potenziata, che offrirebbe garanzie alle comunità locali, creando posti di lavoro e risparmiando denaro pubblico”.
Allo studio anche “un documento intercomunale per chiedere ai sindaci di esprimere contrarietà a questo progetto, perché insostenibile economicamente”.
E intanto i comitati No Tav torneranno a chiamare a raccolta il proprio popolo per una manifestazione lunedì 20 ottobre alle ore 21 a Ponte San Marco in Piazza della Preistoria.

lunedì 13 ottobre 2014

Tav: Il sindaco Legati si esprime sul progetto definitivo

"L’attuale amministrazione di Calcinato ha monitorato l’evoluzione del progetto e, conoscendo la dinamica dei lavori che nel frattempo in territorio bergamasco stavano procedendo a forte velocità, si è immediatamente attivata cercando di capirne, insieme alle altre amministrazioni coinvolte, il modus operandi.
Nei mesi scorsi i responsabili di area hanno partecipato a diversi incontri organizzati da amministrazioni, consorzi e/o associazioni che esprimevano valutazioni importati per agire in maniera coordinata pur non avendo ancora, nessuno di noi, dati concreti; ricordo che l’ultimo progetto a disposizione risaliva al 2003 e che dalle società RFI e CEPAV DUE non giungeva, ormai da anni, nessun atto riferito ad eventuali altri aggiornamenti o modifiche.
Ad oggi, dopo la consegna delle due documentazioni avvenuta nel mese di settembre, l’Amministrazione Comunale è impegnata nell’estrapolazione di tutta la documentazione cartografica e i fascicoli che riguardano il nostro territorio.
La pratica è particolarmente voluminosa e articolata perché il nostro comune viene attraversato in modo imponente e le opere che dovrebbero essere eseguite sono molteplici e complesse sia sotto l’aspetto tecnico (vedi elettrodotto, gallerie, ponti, ecc..) che da un punto di vista ambientale (cava di prestito, piste di cantiere, ecc…).
Si è quindi deciso, visti i tempi ristretti, di avvalerci anche di professionisti esterni che supportino l’ufficio tecnico e con i quali elaborare una serie di dati ed osservazioni da porre al Consorzio, auspicando che la loro efficacia nel presentare oggettivi ostacoli insormontabili permettano il recepimento di modifiche sostanziali per il nostro territorio.
Siamo consapevoli che quest’opera, ribadiamo non voluta, è stata finora gestita unilateralmente , ma pensiamo si possano concretizzare ancora tavoli di concertazione con l’aiuto e la collaborazione di altre istituzioni come i comuni limitrofi, provincia e regione".
Marika Legati

domenica 12 ottobre 2014

Domani sera assemblea No Tav a Ponte San Marco

Domani sera Ponte San Marco ospiterà l’assemblea interprovinciale dei Comitati No Tav che si oppongono alla realizzazione della tratta Brescia–Verona.
“Molto positivo – dichiara Chiara Botticini presentando l’iniziativa – il partecipato svolgimento in questa settimana delle diverse riunioni dei singoli comitati comune per comune, propedeutiche alla serie di proposte che presenteremo all’assemblea generale”.
Fra di esse ricorda “l’invio di una lettera a tutti i 21 sindaci della tratta chiedendo di farsi carico di indire assemblee pubbliche per informare i cittadini; se questo non accadrà saranno gli stessi comitati a organizzarle per raccogliere osservazioni”.
“Il nostro – precisa – è un no senza se e senza ma all’alta velocità. Siamo contrari a qualsiasi panacea compensativo e pannicello migliorativo. Da anni proponiamo di migliorare l'utilizzo della linea storica esistente, adeguatamente potenziata, che offrirebbe garanzie alle comunità locali, creando posti di lavoro e risparmiando denaro pubblico”.
“Infine – conclude Chiara – lunedì cominceremo a preparare la seconda edizione della passeggiata popolare che, dopo il successo di domenica scorsa a San Martino della Battaglia, stavolta unirà i territori di Calcinato e Lonato”.
L’appuntamento domani è alle ore 21 alla Sala Civica di Piazza Preistoria a Ponte San Marco.

sabato 11 ottobre 2014

Barriere architettoniche: un'altra disavventura di Tiziana

Sabato 13 settembre ore 19.20: mi sono cadute le braccia. E la cosa è assai grave se si considera che queste sono indispensabili  per azionare il comando della mia carrozzina elettronica. Senza quelle non vado da nessuna parte e, per me che amo stare tra la gente, conoscere, incontrare, andare al cinema, vedere amici, non poterle usare le braccia rappresenta la “morte civile”.
Probabilmente, invece, per Apam questo significherebbe l’eliminazione di un problema.
Sì sa, occhio non vede, cuore non duole.
Invece, quella sera, mi hanno vista molti occhi.
Ero sul pullman dell’Apam alla fermata di Piazza Aldo Moro a Calcinato, e aspettavo, per l’ennesima volta, che i pompieri arrivassero dal comando di Brescia a salvarmi, cioè a farmi scendere a braccia.
Si tratta di una storia infinita. Una vergognosa telenovela di cui questa è solo l’ultima puntata. Devo confessare che preferirei vedere altri film!
Più volte ho denunciato il guasto o il non funzionamento della pedana per la salita/discesa delle carrozzine. Quella sera si sono verificate entrambe le situazioni.
Alla partenza a Brescia,  l’autista ha dovuto fare cambio mezzo con un collega perché  il pulman della linea Brescia-Calcinato delle 18.15 aveva la pedana che non funzionava e, quindi, era impossibile farmi salire. Ma dal secondo mezzo, invece, non è stato possibile scendere perché la pedana si era bloccata.
Viene fatta una corretta manutenzione a queste attrezzature?
Apam nei recenti rinnovi parco-automezzi ha acquistato pulman con pedana manuale. Come dire: via il dente, via il dolore.
Ma questo non esime Apam dal dovere far funzionare correttamente quanto è già in circolazione.
Chi ha orecchie per intendere, intenda: mi sono cadute le braccia.
Intanto, io contino ad  aspettare la risposta alla lettera che ho scritto un mese fa all’Amministratore Delegato di Apam.
Signor Amministratore, aggiunga, per favore , anche  questo episodio alla lista dei problemi che le ho segnalato.

Tiziana Treccani
Via Baratello 28/O
25011 Calcinato (Bs) - Tel. 030.9969899

giovedì 9 ottobre 2014

Riparte a Calcinato la Consulta Ambientale

Per dare forma a questo organismo consultivo e propositivo in riferimento alle azioni programmatiche e progettuali dell’amministrazione comunale su tematiche ambientali, il sindaco Marika Legati invita le associazioni, gli enti e le organizzazioni a comunicare per iscritto i candidati a farne parte. L'istanza va indirizzata per iscritto al primo cittadino, al municipio in Piazza Aldo Moro 1, entro le ore 12 di lunedì 10 novembre.

mercoledì 8 ottobre 2014

Strategia No Tav in tre mosse

Dopo la manifestazione di domenica scorsa a San Martino della Battaglia, riparte la campagna d'autunno dei No Tav.
Il portavoce dei comitati Eraldo Cavagnini preannuncia l'invio di “lettere aperte ai 21 sindaci dei Comuni interessati al passaggio della tratta Brescia-Verona”.
“Li invitiamo a pigliare solerte posizione sulla Tav – ha precisato - e a indire assemblee pubbliche con i propri cittadini durante le quali valutare insieme con essi le osservazioni al progetto definitivo, da presentare poi entro i sessanta giorni previsti dalla normativa vigente, in vista della redazione del progetto esecutivo”.
“Se non le indicono i sindaci - ha assicurato - le organizzeremo noi, comune per comune: non tolleriamo che i tempi di attesa per la nostra gente si allunghino ulteriormente”.
“Il nostro – precisa – è un no senza se e senza ma all’alta velocità. Siamo contrari a qualsiasi panacea compensativo e pannicello migliorativo. Da anni proponiamo di migliorare l'utilizzo della linea storica esistente, adeguatamente potenziata, che offrirebbe garanzie alle comunità locali, creando posti di lavoro e risparmiando denaro pubblico”.
Altra importante iniziativa sarà “l’acquisto di terreni in multiproprietà nei Comuni di Lonato e Calcinato, con l’obiettivo di realizzare attività di sensibilizzazione e rallentare le procedure di esproprio in vista della realizzazione di questa grande opera, naturalmente con strategie d’azione rigorosamente nonviolenta”.
“Una fitta serie di presidi e manifestazioni – conclude Cavagnini - si terrà poi per tutto l’autunno nei luoghi previsti per l’allestimento di gallerie e cantieri. Essa culminerà entro dicembre nella seconda edizione della passeggiata popolare che, dopo il successo di domenica a San Martino, stavolta unirà i territori di Calcinato e Lonato”.

martedì 7 ottobre 2014

Una Commissione per le pari opportunità: le istruzioni

A Calcinato c’è tempo fino alla fine di ottobre per chi intenda segnalare al sindaco Marika Legati la propria disponibilità a entrare nella Commissione per le pari opportunità fra uomini e donne.
L’invito è rivolto particolarmente ai gruppi e alle associazioni che hanno facoltà di proporre quattro (di cui almeno una straniera) delle otto componenti. L’istanza di candidatura, corredata da tutti i necessari dati anagrafici, dovrà pervenire, tramite posta, posta certificata (pec) o consegna a mano al protocollo del Comune e indirizzata al primo cittadino, entro le ore 12 di venerdì 31 ottobre.

lunedì 6 ottobre 2014

Bollette dell'acqua: no al deposito cauzionale

Anche a Calcinato è polemica sul deposito cauzionale richiesto dal Consorzio Garda Uno agli utenti del servizio idrico integrato. Il gruppo consiliare per il Bene Comune, insiemea quelli di “Con te per Calcinato” ed “E’ tempo di Sangiorgi Sindaco” ha dato voce alla protesta di numerosi cittadini, inoltrando al presidente del Consorzio Mario Bocchio e al sindaco Marika Legati una “istanza avverso la richiesta deposito cauzionale da parte del Consorzio Garda Uno”
“Nei giorni scorsi – vi si legge - è stata inviata la comunicazione che nella prossima bolletta di pagamento per il servizio idrico è previsto un addebito ulteriore che andrà a costituire la voce Deposito Cauzionale. Come richiamato nella comunicazione, l’applicazione del Deposito cauzionale è normata da una delibera dell’Autorità per l’energia elettrica, gas e sistema idrico al fine di contrastare perdite finanziarie degli Enti gestori dovute al fenomeno della morosità”.
Ma nel caso degli utenti di Calcinato - osservano le opposizioni consiliari - non si può non evidenziare il grave disagio derivato in questi due anni dal passaggio di gestione dal Comune all’Azienda che Lei rappresenta. Questa situazione, infatti, ha determinato numerosi problemi per gli utenti del nostro Comune, considerato che per due anni non sono state effettuate letture, sono state emesse più fatture di pagamento in acconto (non supportate da un aggiornamento adeguato dell’archivio utenti, con particolare riferimento alla residenza), gli aumenti intervenuti sono stati considerevoli, siamo in una situazione di regime transitorio per recuperare il pregresso accumulato e determinato dalla mancata lettura dei consumi da parte del gestore”.
La richiesta è esplicita: “la sospensione e non applicazione, in questa fase, della riscossione del deposito cauzionale”. All’iniziativa hanno aderito, fra gli altri, anche il locale circolo del Pd e questo blog a cui potete scrivere per ulteriori infoprmazioni e suggerimenti.

domenica 5 ottobre 2014

1500 contro il Tav a San Martino della Battaglia

E' stata una bella giornata di sole e di partecipazione quella di oggi nella campagna gardesana che ha visto sfilare dal centro di San Martino della Battaglia nei territori del Lugana oltre mille e 500 persone chiamate a raccolta dai comitati provinciali No Tav per dire no alla realizzazione di questa grande opera pubblica.
Lo striscione che apriva il variopinto e allegro corteo recitava: “Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi”. In apertura di manifestazione Fiorenzo Bertocchi ha salutato i manifestanti ricordando come “la nostra presenza segni l’inizio di un percorso di partecipazione democratica, di ferma e risoluta ribellione all’autoritarismo di chi vorrebbe imporci scelte impopolari come questa, ancorata a una logica di gestione malsana al territorio, secondo la quale le colate di cemento (gestite dai pochi soliti noti) sarebbero lo strumento per uscire dalla crisi”.
“Questa folla – ha detto – dimostra che è possibile sconfiggere quel clima di rassegnazione diffuso nella società, che stava allontanando le persone dai processi decisionali concernenti il territorio e restringendo gli spazi decisionali”.
Entrando nel dettaglio, ha chiesto che “i 700 milioni che ci dicono già stanziati per realizzare le due gallerie vengano usati per rivitalizzare il trasporto pubblico locale che langue in uno stato comatoso dopo continui tagli di corse lungo l’attuale tratta Brescia-Verona, non ultimo il taglio degli 8 treni interregionali veloci Milano-Venezia sui quali salivano quotidianamente oltre 10mila persone”.
In una delle soste del corteo per il rinfresco alla Cascina Armea, Franca Roberti informa che “queste case e aziende che abbiamo incontrato verranno abbattute, con decine di agricoltori espropriati del loro terreni, intere frazioni di paesi che resteranno isolati a causa dei lavori e giganteschi cantieri che apriranno anche in prossimità di siti dal grande valore storico e naturalistico (dall’area archeologica del Lavagnone al lago del Frassino). In totale saranno 2 milioni e 245 mila metri quadrati di suolo agricolo consumati; fra questi andranno persi per sempre circa 300 ettari (sui 1300 complessivi, circa il 20%) di vigneti del Lugana, con un danno economico stimato attorno a 14 milioni di euro annui”.
E al ritorno in Piazza della Concordia a San Martino raccontano le lotte No Tav delle loro terre delegazioni dela Val di Susa, della provincia di Trento e della Valle Scrivia. Prima dell’inizio del concerto del rapper Dellino Farmer Eraldo Cavagnini parla di “partecipazione al di sopra delle aspettative” sottolineando la necessità che “le amministrazioni comunali informino le loro genti sul progetto e prendano finalmente una posizione”. “A noi ora – ha osservato – il compito di coinvolgere il popolo No Tav in azioni concrete di resistenza nonviolenta, anche attraverso la creazione a Calcinato e Lonato di due aree verdi da acquistare in multiproprietà per resistere agli espropri”. Di questo si parlerà alla prossima assemblea del movimento convocata per martedì 7 alle ore 21 alla sede di Piazza Repubblica 60 a Lonato.

sabato 4 ottobre 2014

Dopo l'assemblea No Tav di Ponte San Marco, verso la manifestazione di domani a San Martino

Nell’assemblea di mercoledì alla sala civica di Ponte San Marco i comitati provinciali No Tav hanno messo a punto la strategia per cercare di contrastare la realizzazione di questa grande opera pubblica.
All’insegna dello slogan “Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi” domenica 5 ottobre ci sarà una manifestazione sulle colline del Lugana, con partenza alle ore 14 dalla torre di San Martino della Battaglia.
“Ma questa è solo la prima di una serie di iniziative per informare le comunità civili di quanto sta per accadere nei loro territori” ha detto Chiara Botticini. “In sostanza avremo decine di case, cascine e aziende abbattute, decine di agricoltori espropriati del loro terreni, intere frazioni di paesi che resteranno isolati a causa dei lavori e giganteschi cantieri che apriranno anche in prossimità di siti dal grande valore storico e naturalistico (dall’area archeologica del Lavagnone al lago del Frassino). In totale saranno 2 milioni e 245 mila metri quadrati di suolo agricolo consumati; fra questi andranno persi per sempre circa 300 ettari (sui 1300 complessivi, circa il 20%) di vigneti del Lugana, con un danno economico stimato attorno a 14 milioni di euro annui”.
“Una grande opera – secondo la giovane ambientalista - non solo dannosa per l'ambiente ma anche costosa: 2 miliardi e 800 milioni di euro di spesa preventivati per la realizzazione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Brescia – Verona per un costo al km di 28,5 milioni di euro, il doppio di quello che si è speso in altri paesi europei”.
Per i No Tav “questa nuova linea ferroviaria rappresenta l’ennesimo esempio dello spreco di risorse pubbliche che il sistema delle grandi opere ormai incarna in Italia, ossia una cupola in cui partiti politici, imprese costruttrici e mafie continuano ad accumulare enormi ricchezze a danno di tutti noi. Basti pensare che il consorzio a cui è stata affidata (senza gara d’appalto) la realizzazione della tratta Brescia-Verona è coinvolto, attraverso le ditte che ne fanno parte, in tutti i maggiori scandali recenti riguardanti le grandi opere. Non a caso la sua a Brescia sarà al centro di una delle nostre prossime iniziative”.
“E tutto ciò – ha sottolineato Botticini - accade mentre il trasporto pubblico locale langue in uno stato comatoso dopo continui tagli di corse lungo l’attuale tratta Brescia-Verona, non ultimo il taglio degli 8 treni interregionali veloci Milano-Venezia, utilizzati quotidianamente da oltre diecimila persone”.
Ha inoltre lanciato un appello “alla mobilitazione generale contro un’opera progettata 20 anni fa, rivolgendosi in modo particolare ai sindaci dei Comuni che essa attraverserà: “Alla vigilia dell'apertura dei primi cantieri vogliamo sapere cosa intendono fare. Vogliamo sapere, Comune per Comune, quale sarà il tracciato preciso, il posizionamento dei cantieri, quali le case e gli edifici che saranno abbattuti, le conseguenze per la viabilità delle zone interessate, i tempi di realizzazione e da ultimo, ma non meno importante, la loro posizione sul progetto”.
Per finire ha preannunciato per le prossime iniziative eclatanti: “un presidio alla sede di una delle aziende coinvolte, passeggiate nei campi a raccogliere picchetti, la celebrazione di una messa per strada in via Corsica, un ricorso giuridico al Tribunale internazionale dei Popoli, la creazione del Soccorso No Tav per resistere agli espropri, l'acquisto di uno o più terreni in multiproprietà per mettere i bastoni fra le ruote a un sistema che ci piace sempre meno”
Insomma, la “passeggiata popolare” di domenica non è che l’inizio. La lotta continua.

venerdì 3 ottobre 2014

Osservatorio Tav: una nuova iniziativa del nostro blog

Qui a destra trovate OSSERVATORIO TAV, una nuova sezione del blog che presenta la documentazione di dominio pubblico finora prodotta su questa grande opera pubblica (rinvenibile altrove in forma sparsa), riferita al progetto lungo l’asse Brescia-Verona.
La sezione si articolata in quattro parti.
La prima, corredata di mappe, è dedicata al transito della linea ferroviaria sul territorio calcinatese, in accordo al progetto preliminare approvato nel Piano di Governo del Territorio comunale (PGT) del 2013.
La seconda, invece, testimonia cosa sia nel concreto il treno alta velocità, mettendo in evidenza l’impatto che esercita la sua realizzazione sul territorio e la popolazione residente.
La terza sezione ordina cronologicamente le notizie sul Tav apparse sui principali quotidiani locali negli ultimi mesi. Seguendo in tempo reale gli sviluppi della vicenda, il presente archivio è in costante aggiornamento, affinché chiunque possa farsi un’idea a riguardo.
Infine l'ultima parte raccoglie le diverse iniziative di informazione e partecipazione.
Per qualunque segnalazione potete scriverci a linea.indipendente@hotmail.it.

giovedì 2 ottobre 2014

Una proposta per la Giornata internazionale della nonviolenza

In occasione del genetliaco di Gandhi, nato a Porbandar il 2 ottobre 1869, proclamato dalle Nazioni Unite "Giornata internazionale della nonviolenza", invitiamo tutti i nostri lettori a leggere e meditare questo suo breve ma formidabile testo: 'Ti darò un talismano. Ogni volta che sei nel dubbio o quando il tuo io ti sovrasta, fai questa prova: richiama il viso dell’uomo più debole e più povero che puoi avere visto e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà di qualche utilità per lui. Ne otterrà qualcosa? Gli restituirà il controllo sulla vita e sul suo destino? In altre parole, condurrà all’autogoverno milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito? Allora vedrai i tuoi dubbi e il tuo io dissolversi'.
Se qualcuno vorrà poi raccontarci quali azioni, individuali e collettive, sarannno scaturite da questa riflessione può inviarci i testi via e-mail a linea.indipendente@hotmail.it. L'intenzione è di raccogliere gli scritti e pubblicarli.

mercoledì 1 ottobre 2014

Domenica 5 ottobre partecipiamo alla passeggiata popolare contro il Tav, con partenza alle ore 14 alla torre di San Martino della Battaglia.
Per chi desidera andarci insieme in auto l’appuntamento è alle ore 13.40 davanti alle scuole elementari di Calcinatello e alle 13.45 al piazzale del Cinema Marconi. Informazioni e iscrizioni al 328.3056509.