sabato 22 dicembre 2018

30 anni fa l’assassinio di Chico Mendes

Il 22 dicembre 1988 in Brasile veniva ucciso Chico Mendes, sindacalista ed ecologista, difensore dei diritti umani, dei popoli e della natura.

Sindacalista, ecologista, amico della nonviolenza, era nato nel 1944. Operaio nell'attività estrattiva del caucciù, era sindacalista dei seringueiros, militante del Partito dei Lavoratori, difensore ecologico dell'Amazzonia. Premiato dall'Onu per il suo impegno, per il suo impegno fu assassinato.
Lo ricordiamo con questa canzone della Gang:


Chico ha un dente di topo
un coltello di pioggia 
un occhio di legno 
quando ride sbadiglia 
e sua madre era la luna 
notte smeraldo tamburi di festa 
lingue di fuoco nella foresta 
Ooooohhh Chico Mendes 



Sole diamante sole guerriero 
uomo di fango seringueiro 
Chico lottava per il sindacato 
Chico Mendes lo hanno ammazzato 



Quando finirà questa sporca guerra?
chi li salverà i custodi della terra?



Son venuti dal fiume 
non c'era la luna 
hanno tutti un dollaro portafortuna 
hanno tutti un fucile e una croce 



Notte di fuoco danza di guerra 
rossa di sangue sarà questa terra 
Ooooohhh Chico Mendes 



Come tre lampi sulle nostre vite 
come una croce come tre ferite 
Chico lottava per il sindacato 
Chico Mendes lo hanno ammazzato 



Quando finirà questa sporca guerra?
Chi li salverà i custodi della terra?

venerdì 21 dicembre 2018

Stasera c'è il consiglio comunale

Stasera alle ore 20.45 in municipio a Calcinato è convocato il consiglio comunale. 
Ben quattordici i punti posti all'ordine del giorno dal sindaco Marika Legati. Nella prima parte si passerà dal Regolamento comunale per lo svolgimento dell’attività di acconciatore al Piano di intervento per l'attuazione del diritto allo studio a quello socioassistenziale alla Carta dei servizi del Centro di aggregazione giovanile di via Roma.
Nella seconda parte ci si concentrerà sui provvedimenti di natura economico-finanziaria. Previste le riconferme delle aliquote per Tasi, Imu e addizionale comunale all'Irpef, così come il varo della “nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione per il triennio 2019-2021” e del bilancio di previsione triennale con i relativi allegati. In chiusura ci saranno la “revisione periodica delle partecipazioni” con le determinazioni conseguenti, la definizione degli obiettivi relativi alle spese di personale da osservarsi da parte della Azienda servizi comunali e la sospensione della procedura di approvazione della seconda variante al Piano di governo del territorio vigente, in attesa di modifica dell'Atto di pianificazione provinciale.

giovedì 20 dicembre 2018

Calcinato di ieri e di oggi

In riferimento alla pubblicazione del primo numero di "CALCINATO informa" - periodico diffuso dall'amministrazione comunale nelle abitazioni dei residenti nel dicembre 2018 - e nello specifico all'editoriale del Sindaco, vorremmo offrire la nostra collaborazione, suggerendo al primo cittadino di pubblicare prossimamente, nella rubrica "Come eravamo...", qualche foto riguardante lo scorcio di una parte interessante del centro storico di Calcinato, un particolare della radicale trasformazione che la via San Germano ha subito negli ultimi tempi, castigando l'antica, gradevole presenza architettonica di Palazzo Bianchi, per dare risalto a nuove costruzioni dai lineamenti squadrati e imponenti.
Questo per sottolineare quanto la tutela del territorio stia a cuore all'attuale Amministrazione Comunale.
Antonella Farina e Fosco Beschi

mercoledì 19 dicembre 2018

La sicurezza sì, ma quella vera...

“Partire la mattina per andare al lavoro e non tornare più a casa”: questo succede sempre più spesso nella nostra provincia. Ieri a Ospitaletto è morto un operaio di 52 anni. Sul web in diversi hanno scritto di questo incidente descrivendolo come “fatale”. La fatalità ha come sinonimi l’inevitabilità, l’ineluttabilità, l’avversità, la sfortuna, la disgrazia… tutte parole che non ce la raccontano giusta!
La verità deve essere nascosta perché, nonostante le grandi trasformazioni del mondo del lavoro e le innovazioni tecnologiche, lo sfruttamento dei lavoratori è sempre più grande.

Il dio della competitività che spreme profitto dalla classe lavoratrice porta con sé povertà, disuguaglianze sempre più vistose e precarietà di vita. Potremmo tutti lavorare di meno, lavorare più sicuri e vivere in condizioni migliori, ma la legge del capitalismo distrugge la salute psicofisica degli operai e rapina distruggendo i beni comuni (la terra, l’acqua, l’aria).

I morti sul lavoro in Italia sono circa 1300 nel 2018, circa il 10% in più dell'anno scorso, ma la sicurezza sul lavoro non è un’urgenza per questo governo delle urgenze; meglio ignorare questa vera guerra contro i lavoratori. Piuttosto con la “legge sulla sicurezza” Salvini colpisce con il carcere chi lotta per i propri diritti. Dunque il profitto è sacro, e tutta la nostra società si inchina alle esigenze dei padroni. 
Quando ti dicono che il problema in Italia sono gli immigrati, ricordati che non sarà per colpa loro se ti ritroverai malato di fabbrica, se un tuo compagno perderà una mano sotto la pressa, se un incidente sul lavoro lascerà qualcuno che conosci sulla sedia a rotella o dentro una bara! Ricordati che "el padrù l'è come 'l cà: se 'l pia mia encö, el pia dumà”!

martedì 18 dicembre 2018

Giovedì assemblea sul bilancio comunale

Il bilancio di previsione del Comune di Calcinato per il triennio 2019-2021 sarà al centro di una assemblea pubblica organizzata per giovedì 20 dicembre alle ore 20.30 nella sala civica Morelli in Piazza della Repubblica a Calcinato dal Gruppo Consiliare Bene Comune, che ne illustrerà problematiche e prospettive.

venerdì 14 dicembre 2018

Il Piano Socio-Assistenziale è passato in Commissione

Martedì scorso è stato proposto all'attenzione della Comissione Servizi Sociali la bozza del Piano Socio-Assistenziale 2018-2019, che verrà presentato in Consiglio Comunale entro fine anno (21/12/2018).
Il Piano recepisce le indicazioni statali (DML 146, 1/6/16), regionali (DGR 7775, 17/1/18, DGR 7856, 12/2/18) e, in particolare, di zona (Piano Sociale di Zona triennio 2018-20, LG per accesso alle prestazioni agevolate dell'Assemblea Distrettuale dei Sindaci della Bassa Bresciana Orientale).
Promuove il cosidetto livello associato sovradistrettuale, per fare rete assistenziale, ottimizzando le risorse, evitando doppioni e/o contrapposizioni tra i vari attori.
Ricalca nella sostanza il precedente Piano, con le dovute modifiche.
L'impressione è che si mantenga la tradizione sociale del Comune di Calcinato e si ampli la collaborazione con gli enti territoriali.
William Spassini

lunedì 10 dicembre 2018

Il panico

Cosa scatena il panico? E' il caso di chiederselo. Lo spunto è sempre occasionale (un gesto poco responsabile, un equivoco, una rissa) e non è questo il problema. Le condizioni sono un problema e la condizione base è il sovraffollamento: è da pazzi vendere millecinquecento o, dicono altri, tremila biglietti, per un ambiente che può accogliere 850 persone. Ma non è nemmeno molto sano che tremila persone vogliano entrare lo stesso quando è visibile a tutti che non ci si sta. Si potrebbe, per non perdersi lo spettacolo, chiedere di piazzare schermi all'esterno, perché invece ci si stipa fino all'inverosimile? Questa è una domanda cui è più difficile rispondere. Certo è che quando si entra a tutti i costi, la sensazione di pericolo aumenta, e basta poco per causare un'ondata di panico. Altra domanda: come mai il panico è così incontrollabile? In altri tempi (i grandi raduni non sono una roba nuova) si era più abituati a circoscrivere il panico, facendo cordoni, per esempio. Non capitava che in una manifestazione, di fronte a un focolaio di guerriglia, partisse uno stampede dei manifestanti che in fuga travolgono gli altri e li calpestano. Al Parco Lambro del 1976, di incidenti ne sono capitati molti. Se a ogni incidente le più di centomila persone presenti si fossero date a una fuga dissennata, il concerto si sarebbe concluso con un bilancio da strage. Invece non è avvenuto, non solo per la presenza di un servizio d'ordine (anzi in almeno un caso è stato proprio il servizio d'ordine a causare l'incidente, vedi l'assalto al camion dei polli surgelati) , ma per una reazione spontanea anti-panico dei partecipanti, che erano consapevoli di come ci si comporta in questi casi. Lo stampede capita quando la "salvezza" viene vissuta come fatto "individuale" cioè quando si è perso il senso dell'insieme e del collettivo, quando si vive senza abitudine alle regole e alle misure da prendere quando si sta INSIEME. Non è un caso se in molte scuole si fanno esercitazioni di sgombero in caso di emergenza, e se anche su grandi collettività urbane si insegnano e si applicano direttive per uno sgombero ordinato. Questi insegnamenti , molto pratici, andrebbero sviluppati e diffusi. Ci accalchiamo ma non sappiamo come ci si comporta quando si è insieme di fronte a un'emergenza, vera o presunta. Ciascuno pensa solo a se stesso. E' increscioso davvero che si usi (purtroppo propriamente) l'espressione STAMPEDE, perché riguarda i BOVINI. Ci siamo ridotti a mandrie di buoi? Questo dovremmo chiederci. 
Gianfranco Manfredi

mercoledì 5 dicembre 2018

Un'altra legge finanziaria è possibile


Ieri la Campagna Sbilanciamoci! ha presentato a Roma alla Camera dei Deputati la sua “Controfinanziaria”, giunta alla ventesima edizione.
Intitolato “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente”, il rapporto come ogni anno esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio 2019 e delinea una manovra economica alternativa articolata in sette aree chiave di analisi e intervento. Dal fisco e la finanza al lavoro e al reddito, dall’istruzione e la cultura all’ambiente, dal welfare all’altreconomia, passando per la pace e la cooperazione internazionale: proposte puntuali e praticabili da subito per contrastare le disuguaglianze e garantire giustizia, diritti e sostenibilità all’Italia.
Il nostro Rapporto 2019” – afferma il Portavoce di Sbilanciamoci! Giulio Marcon – “contiene la Legge di Bilancio che vorremmo, quella del cambiamento, ma quello vero. Con le 101 proposte che abbiamo elaborato, delineiamo una diversa idea di economia, di spesa pubblica, di modello di sviluppo. Crediamo che sia necessario e urgente cambiare pagina, un salto di paradigma, un’inversione di rotta rispetto alle politiche neoliberiste di questi anni. Bisogna rimettere al centro la politica.”
Servono investimenti pubblici per consumi e produzioni legate alla green economy e ai nuovi bisogni sociali” – prosegue Marcon – “capaci di produrre qualità sociale ed eguaglianza. Per questo sono fondamentali politiche redistributive che intacchino privilegi, rendite di posizione, ricchezze abnormi. Il welfare non è un costo, è un diritto ed è un investimento. Una società più istruita, formata e sana esprime anche un’economia più innovativa e capace di futuro. Abbiamo bisogno di una radicale riconversione ecologica e civile dell’economia. Dobbiamo eliminare i sussidi ambientali dannosi e ridurre drasticamente le spese militari. Tutto questo non è il libro dei sogni. Lo dimostriamo con la nostra contromanovra di bilancio da 38,5 miliardi di euro a saldo zero e le nostre 101 proposte specifiche, concrete e dettagliate.” Anche quest’anno è stata realizzata una piattaforma online dedicata al Rapporto: http://controfinanziaria.sbilanciamoci.org

martedì 4 dicembre 2018

Giovedì Marina Forti è a Montichiari

Per decenni gli scarti delle attività industriali sono finiti nelle terre della nostra provincia, il fumo delle ciminiere ha appestato l'aria dei nostri paesi, gli scarichi ne hanno avvelenato l'acqua.
Uno dei libri più forti su questo argomento l'ha scritto la giornalista del "manifesto" Marina Forti. Si tratta di "Malaterra. Come hanno avvelenato l'Italia" (Laterza, 197 pagine, 13 euro), che l'autrice presenterà giovedì 6 dicembre alle ore 20.30 nella sala consiliare del municipio di Montichiari, conducendo i partecipanti alla serata in un drammatico viaggio nei luoghi più inquinati della penisola raccontando anche storie ben note dalle nostre parti, dalle bonifiche mancate alla mobilitazione dei cittadini, dall'emergere di una coscienza ambientalista allo scontro ambivalente tra le ragioni del lavoro e quelle della salute.

lunedì 3 dicembre 2018

"Decreto sicurezza": scriviamo al Quirinale

Ad ogni persona che ci legge chiediamo di scrivere al Presidente della Repubblica affinché non ratifichi ed anzi respinga la legge detta "decreto sicurezza".
Quella legge secondo noi viola la Costituzione in alcuni suoi principi fondamentali, viola i valori supremi del nostro ordinamento giuridico, viola il diritto d'asilo e i diritti di tutti gli esseri umani.
Proponiamo di scrivere al Presidente attraverso il sito del Quirinale (www.quirinale.it) cliccando nella home page sull'icona di una busta da lettera in alto al centro e poi utilizzando il modulo che appare.
Aggiungiamo qui di seguito un possibile modello di lettera.
*
Al Presidente della Repubblica
Oggetto: affinché  non avalli il cosiddetto "decreto sicurezza"
Egregio Presidente della Repubblica,
col voto della Camera dei Deputati il decreto n. 113/2018 è a un solo passo dal divenire legge dello Stato, e con esso una violazione gravissima e infame della legalità costituzionale: e principalmente la sostanziale violazione di quel diritto d'asilo che l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica sancisce con solenni e nitide parole.
Lei stesso, poche settimane fa, in una sua missiva al Presidente del Consiglio dei Ministri aveva sottolineato l'esigenza di rispettare la Costituzione e il diritto internazionale, e particolarmente il diritto d'asilo, manifestando una profonda preoccupazione condivisa da ogni persona sollecita del pubblico bene, una preoccupazione di cui tragicamente il Parlamento  non ha voluto o saputo tenere conto, volontario ostaggio di un governo che da mesi sta trascinando l'Italia nell'abisso dell'anomia e della barbarie.
Egregio Presidente della Repubblica,
violando la Costituzione il governo e i suoi sostenitori in Parlamento si sono resi responsabili del più grave dei crimini che nello svolgimento delle loro funzioni potessero commettere.
Violando la Costituzione stanno tentando di imporre abominevoli misure razziste incompatibili con l'ordinamento democratico, incompatibili con lo stato di diritto, incompatibili con il rispetto dei fondamentali diritti umani.
E' Lei ora, Egregio Presidente, che può e deve difendere la legalità costituzionale e i diritti umani di tutti gli esseri umani, negando il suo avallo a una decisione scellerata, e richiamando esecutivo e legislativo al rispetto della legge fondamentale del nostro ordinamento.
Difenda, Egregio Presidente, ciò che difeso deve essere: la legge che salva le vite, gli esseri umani in pericolo; respinga una decisione malvagia e folle!
Confidando nella Sua saggezza, nella Sua coscienza, nella Sua moralità, con l'augurio di ogni bene La saluto cordialmente.
Firma, luogo, data, indirizzo del mittente

domenica 2 dicembre 2018

I BRACCIANTI DI AVOLA VI AUGURANO BUONA DOMENICA!


Due dicembre, giorno bianco 
per la gente in ufficio 
e che si vede passare 
solite carte e fatture. 
Due dicembre, giorno bianco 
per mia madre in cucina, 
che cantando prepara 
il pranzo e la cena. 
Due dicembre, giorno nero 
per la gente che è stanca 
e che scende nelle strade 
perchè vuole un po' di pane. 
Due dicembre, giorno nero, 
da finire al cimitero, 
da finirci, assassinati 
da quei servi mal pagati. 
Ma si sa, si sa che, 
ma si sa, si sa che 
loro vengon coi fucili, 
loro vengono coi mitra, 
loro vengono in cento, 
mai che siano da soli. 
Due dicembre, giorno bianco 
per mio padre, che è sereno: 
oramai è assicurato, 
ogni mese paga lo Stato. 
Due dicembre, giorno bianco 
per la gente che è tranquilla 
e che approva con la testa 
quello che scrive la stampa. 
Due dicembre, giorno nero 
per chi cerca una risposta, 
per chi agisce e più non parla 
e si difende come può. 
Due dicembre, giorno nero 
per chi chiede un aumento 
e la risposta è solo una, 
la risposta è di violenza. 
Due dicembre, giorno nero, 
da finire al cimitero, 
da finirci assassinati 
da quei servi mal pagati.

lunedì 26 novembre 2018

No Tav: manifestazione nazionale a Torino

Partecipiamo anche noi alla manifestazione NO TAV dell'8 dicembre a Torino.
* PULLMAN DA VERONA - ORE 07.00 *
AL PARCHEGGIO DI VIA BENEDETTI - BORGO ROMA (VR)

* PULLMAN DA DESENZANO - ORE 07:15 *
AL PARCHEGGIO AUTOSTRADA A4 DI DESENZANO D/G

* PULLMAN DA BRESCIA - ORE 07:30 *
IN VIA INDUSTRIALE 10 (Magazzino 47) - BS

PER PRENOTARE CHIAMARE I NUMERI 03045670 O  3382663156 specificando il punto di partenza tra Verona, Desenzano e Brescia!
COSTO 15 EURO A PERSONA
Partenza da Torino massimo per le 18.00, rientro in serata!

venerdì 23 novembre 2018

Domani sera a Brescia c'è "Rifiuto la guerra"

Sabato 24 novembre alle ore 21 nella Chiesa di San Cristo in via Piamarta 9 in città verrà presentato lo spettacolo storico-musicale “Rifiuto la guerra”, di e con Piero Purini.

Sul palco verranno raccontate le storie di “pacifisti, renitenti, disertori, ammutinati”, descrivendo “la Grande Guerra dalla parte di chi cercò di evitarla”. Oltre a Purini (voce narrante e sax), si esibiranno Paolo Venier (voce), Giulio Scaramella (pianoforte) e Olivia Scarpa (fagotto).
Migliaia e migliaia di uomini provarono ad evitare la guerra: chi cercando di resistere alla montante esaltazione patriottica e alla propaganda bellicista, chi cercando semplicemente di sfuggire al fronte attraverso la diserzione o la renitenza, chi ancora rifiutando di eseguire gli ordini ed ammutinandosi. Quella proposta è una storia poco conosciuta e nascosta, come nascosti dalla propaganda dell'epoca furono le terribili condizioni dei giovani che vennero mandati a morire nelle trincee, gli episodi di fraternizzazione tra nemici, le rese di massa, le diserzioni, gli ammutinamenti, le automutilazioni, le decimazioni e le esecuzioni dimostrative, il destino postbellico dei mutilati e degli “scemi di guerra”.
Le vicende storiche in scena saranno intervallate dalle canzoni di protesta e di rivolta che i soldati di tutte le nazioni coinvolte intonarono come atto di dissenso contro il conflitto. Un doveroso omaggio a chi soffrì e morì in quella “inutile strage”, come la definì papa Benedetto XV. L'ingresso è gratuito.

mercoledì 21 novembre 2018

Tornano le occupazioni nelle scuole romane

Nella notte un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Torquato Tasso di Roma, in seguito ad una votazione svoltasi in una seduta del Collettivo Politico, ha deciso a maggioranza di voti di occupare la scuola, aderendo alla piattaforma di protesta già seguita dai licei Mamiani, Virgilio, Socrate, Albertelli e Righi, con le loro occupazioni, in opposizione ai primi provvedimenti attuati dal governo insediatosi a seguito delle elezioni del 4 marzo. Ecco il documento da loro diramato, di grande lucidità politica.
In primo luogo, esprimiamo il nostro dissenso riguardo alle politiche economiche e sociali.
Ribadiamo ancora oggi con forza che il sistema configurato a scaglioni progressivi debba essere il tratto fondamentale del sistema di tassazione.
Ribadiamo anche energicamente come la Repubblica Italiana sia fondata, come si evince dal primo articolo della nostra Costituzione, sul lavoro e sulla dignità del lavoratore. Dignità svilita o addirittura cancellata da una forma di sussistenza sociale quale il Reddito di Cittadinanza.
In secondo luogo dimostriamo il nostro dissenso al Decreto Scuole Sicure. Decreto che in malafede confonde la sicurezza nelle scuole con un controllo militare degli studenti. Tutto questo attuato al costo di investimenti molto onerosi che potrebbero essere indirizzati alla risoluzione dei veri problemi della sicurezza.
Una scuola è sicura quando non cade il cornicione, una scuola è sicura quando d'inverno funziona il riscaldamento: una scuola è sicura quando è in tutto e per tutto a norma.
Inoltre ci opponiamo con forza al Condono, ennesima manovra che finisce per nutrire una criminalità fin troppo presente nel nostro Paese. Esso stabilisce un prezzo alla legalità, permettendo ai più abbienti di agirarla con facilità e con il favore della legge. Riteniamo parimenti che si tratti di una "mazzetta" richiesta dallo Stato.
Ci schieriamo altresì contro alla demagogia del governo Gialloverde, che continuamente strumentalizza e demolisce la solidarietà umana, trasformando in criminali coloro che cercano di dare dignità a tutti. Dignità alla vita di migranti, esseri umani, che, fuggendo da guerre, povertà, fame, passano poi come capri espiatori di tutti i mali del Paese. Esprimiamo quindi la nostra vicinanza al sindaco Mimmo Lucano, ed al centro Baobab (come alle altre strutture occupate prese di mira dalla "Giustizia").
Con questo atto forte e deciso gli studenti vogliono dimostrare, oltre che la loro coscienza politica, il proprio dissenso alle politiche esecutive portate avanti dal governo ed in particolare dal Ministero degli Interni.
Con quest'occupazione noi studenti del Tasso, intendiamo lanciare un appello allo Stato, ai cittadini e a noi studenti stessi:
Riteniamo infatti che il cambiamento sia nel dare dignità al lavoro, nel rendere valore alla vita umana, nell'investire sull'efficienza delle strutture sanitarie, e dei trasporti: il cambiamento è nell'investimento sulla Scuola Pubblica.
Durante il periodo di occupazione verranno offerti agli studenti assemblee politiche e corsi sulle materie d'indirizzo, tenuti da studenti universitari e da professori. Allarghiamo inoltre l'invito ai docenti del liceo Tasso, ad aderire alla nostra azione. Essi darebbero spessore alla protesta con le loro lezioni aperte a tutti gli studenti. Non intendiamo infatti questi giorni come un buco di tempo in cui riposarci, vediamo al contrario quest'occupazione come una piattaforma in cui noi studenti possiamo portare avanti un discorso di contestazione fondata sullo scambio tra di noi e sulla cultura portataci dai docenti.