giovedì 30 settembre 2021

Il Comitato Cittadini sul nuovo deposito abusivo di rifiuti rinvenuto in campagna

“A Calcinato sapevano tutti che da quelle parti c’era una discarica” commenta sconsolato il Comitato Cittadini la notizia del ritrovamento di un deposito abusivo di rifiuti.
“Non solo – sottolinea il sodalizio ambientalista - dalla notte dei tempi era conosciuta anche la loro provenienza: fatti raccontati di generazione in generazione hanno sempre detto che lì arrivavano camion provenienti da Marghera”, avvalorando l’ipotesi circolata nei giorni scorsi secondo la quale queste sostanze potrebbero essere giunti fino qui direttamente dal Petrolchimico di Porto Marghera, una vera e propria bomba ecologica.
Per la verità a metà dello scorso decennio un carico, arrivato da Porto Marghera nella nostra provincia, fu individuato e sequestrato, quindi non ci sarebbe da stupirsi.
“Certo - osserva il Comitato - forse nessuno conosceva la gravità del materiale sotterrato, ma ancora una volta la superficialità ha avuto la meglio sul principio di precauzione. Nulla è stato fatto in questi anni, nonostante la falda si trovi a meno di 20 metri dai rifiuti, rifiuti addirittura ‘non classificabili’".
Ci si ritrova quindi con “nuovi veleni in un territorio martoriato da discariche, da impatti cumulativi, da aziende che hanno prodotto "fanghi tossici".
E gli ecologisti si interrogano: “Perché si è atteso il passaggio del Tav per bonificare? Se a pagare ieri e oggi sono sempre i cittadini, perché attendere così tanto? Far scoperchiare tutto sarebbe potuto servire a smettere di autorizzare nuovi impianti. Invece si continua ad autorizzare, mentre intanto ci si ammala e si muore”.
Infine chiedono “come si pensi a bonificare, perché di li il Tav non passerà fino a quando tutto sarà bonificato”.

mercoledì 29 settembre 2021

Domani sera c'è il consiglio comunale

Si terrà domani alle ore 20.30 in municipio a Calcinato la prossima seduta del consiglio comunale. Tra i diversi punti posti all’ordine del giorno dal sindaco Nicoletta Maestri, si segnalano in apertura le risposte a due interrogazioni presentate dal gruppo "Calcinato in-patto 2.0": una sul Centro di raccolta dei rifiuti di via Baratello e l’altra sul caso dell’azienda di trattamento dei rifiuti il cui impianto locale è stato posto sotto sequestro lo scorso maggio.
Verrà poi discussa una mozione – presentata sempre da "Calcinato in-patto 2.0" – sul depuratore del Garda previsto nei territori comunali di Gavardo e Montichiari, con il conseguente “utilizzo del fiume Chiese quale recettore dei reflui depurati”.
Nella seconda parte della seduta ci sarà l’esame del nuovo “Regolamento per l’assegnazione di assegni e borse di studio per studenti meritevoli frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di primo grado, la scuola secondaria di secondo grado, i centri di formazione professionale, le lauree e i conservatori”, nonché del bilancio consolidato per l’anno 2020 e del Documento unico di programmazione per il triennio 2022/2024.

martedì 28 settembre 2021

Un’altra discarica abusiva a Calcinato

Fanno discutere a Calcinato le indiscrezioni secondo le quali in aperta campagna, nell’area che un tempo ospitava il canile, sarebbero stati interrati negli ultimi decenni del secolo scorso enormi quantità di rifiuti abusivi.
Il ritrovamento c’è stato in seguito ai carotaggi eseguiti su quei terreni in vista della realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, che dovrebbe passare da queste parti: i cumuli di rifiuti sono ormai assestati e stratificati - da qui la convinzione che siano lì da molto tempo - in una sorta di discarica profonda circa 16 metri. 
Oltre a Cepav Due, anche l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha condotto una serie di carotaggi nei luoghi in cui dovranno essere collocati i piloni per realizzare il nuovo cavalcavia previsto per il Tav. Dalla stratigrafia risulta che la prima decina di metri è composta da “limi di lavaggio di cava, con la presenza di gessi di marmo”; più sotto - dai 10 ai 15 metri si è rinvenuto anche “materiale terroso ghiaioso simile al naturale, ma che rilascia vapori di solvente“. 
Mentre in molti si chiedono come questi rifiuti debbano essere asportati, in vista della prosecuzione dei lavori per il Tav - per esempio, Cepav Due potrebbe procedere solo alla rimozione dei materiali sepolti nella zona destinate a ospitare i piloni, un blocco di circa 2000 m³, isolando la parte restante della discarica che continuerebbe a costituire un problema - è forte il disappunto del sindaco di Nicoletta Maestri sul rinvenimento di questa nuova discarica abusiva. 
“Premetto che stiamo acquisendo aggiornamenti sulla situazione attraverso i canali ufficiali” spiega. “Purtroppo - osserva - i rifiuti (in particolare quelli interrati da tempo) non hanno etichette di provenienza, quindi è difficile conoscerne con certezza l’origine. È intenzione dell’amministrazione comunale comprendere al meglio la situazione e ciò a partire dal fondamentale contributo che l’Arpa sta fornendo e fornirà durante il prosieguo delle verifiche. Tutte le operazioni nel sito vengono infatti condotte in contraddittorio con Arpa che monitora l’andamento dei lavori validandone gli esiti, a Calcinato così come su tutto il tracciato del Tav. Ciò che è stato rinvenuto non è né il primo né l’ultimo caso in Provincia di Brescia di cava di prestito per le grandi opere del passato (ad esempio, l’autostrada A4) poi immediatamente riempito di materiale per ricolmare la cavità. Allora le normative vigenti e la sensibilità sui temi ambientali purtroppo erano lontane anni luce da quelle di oggi”. 
“Di sicuro - sottolinea il sindaco - non siamo felici di apprendere che il nostro territorio è protagonista di un ritrovamento come questo ma, nello stesso tempo, grazie ai lavori per il Tav, è stato possibile individuare e circoscrivere le caratteristiche principali del sito, oggetto di approfondimento diretto da parte di Arpa e quindi dei massimi esperti in materia ambientale”.
“A quanto leggiamo dalle note tecniche di Arpa - dichiara Maestri - la situazione è sotto controllo e i primi esiti sulla falda non evidenzierebbero criticità discendenti dal sito oggetto di indagine. Siamo comunque in attesa di relazione finale sulle indagini da parte di Cepav Due per poter disporre di una panoramica completa dei dati raccolti dal Consorzio in contraddittorio con Arpa”.
“Conferma infine che “è già in programma la convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli enti a diverso titolo coinvolti per poter comprendere e condividere una linea d’azione comune”. 

sabato 25 settembre 2021

Geraldina Colotti a Desenzano

Stasera alle ore 18 alla Casa dei Popoli di via Bagatta 7 a Desenzano del Garda la scrittrice e giornalista Geraldina Colotti terrà una conferenza sul tema “Venezuela: gli effetti dell'embargo americano, la continuità della rivoluzione bolivariana da Chavez a Maduro e l’amicizia con Cuba”.

giovedì 23 settembre 2021

Depuratore del Garda: Eco-Rete dice NO

SERVE OGGI UN NUOVO DEPURATORE? SECONDO NOI NO.
Costruire un nuovo depuratore giustificandolo con la palese bugia dell’imminente collasso della condotta sub-lacuale è un brutto segnale che deve impegnarci tutti alla vigilanza e ricordarci che una parte del costo di quest’opera lo pagheremo tutti in bolletta. Nel 1974 ricordiamo che i costi si moltiplicarono per 10, non vorremmo che risuccedesse.
SÌ ALLA NECESSITÀ DELL’ADEGUAMENTO DELLA RETE FOGNARIA
La separazione delle acque nere da quelle bianche è obbligo di legge. La maggioranza dei Sindaci gardesani NON ha rispettato quest’obbligo tanto che vengono depurate più acque durante il piovoso mese di novembre rispetto al mese di agosto con il massimo dei turisti Un adeguamento della rete fognaria insieme ad un piccolo adeguamento tecnologico permetterebbe al depuratore già esistente di depurare al meglio senza prevedere la costruzione di nuovi depuratori a supporto, con un netto risparmio di soldi pubblici. I Sindaci inizino immediatamente quanto previsto dalla legge.
NESSUNA POLITICA ECOLOGICA SENZA UN’ECOLOGIA DELLA POLITICA
Diciamo SÌ ad una vera politica ambientale che solo alla fine deve prevedere l’apertura di strutture impattanti come un nuovo depuratore e che consideri il Bacino del Garda unitariamente non secondo i limiti amministrativi. La protezione del Bacino del Garda, come quello del fiume Chiese, come qualunque altra parte del mondo, richiede programmazione, impegno finanziario e volontà politica a lungo termine.
Cittadini e cittadine gardesane - Associazione Forum Civico Salò Comitato Acque e Terre del Garda Salò - Rifondazione Comunista Basso Garda - Lonato in Comune - Sinistra Italiana Baldo-Garda - Legambiente circolo per il Garda.
Vuoi collaborare con noi? Contattaci qui: ecoretegarda@gmail.com

mercoledì 22 settembre 2021

Domenica a Ghedi manifestazione per il disarmo nucleare

Il 26 settembre si celebra in tutto il mondo la “Giornata internazionale per l’eliminazione delle armi nucleari”, ennesima occasione per diffondere la consapevolezza sulla urgenza di svuotare gli arsenali atomici. 
Delle 13.080 testate presenti sul pianeta, 20 si trovano a Ghedi, dove ancora una volta ci incontreremo domenica alle ore 10 davanti alla base militare per ribadire il nostro sostegno alla Campagna “Italia, ripensaci” e richiamare il nostro governo alla necessità urgente di adottare uno strumento giuridicamente vincolante per la messa al bando e lo smantellamento delle armi nucleari.

martedì 21 settembre 2021

Venerdì 24 marcia per il clima a Brescia

Venerdì 24 settembre ritorna la Marcia Globale per il Clima in tutto il mondo, in centinaia di città italiane e quindi anche a Brescia.
Il movimento in piazza richiederà azione e giustizia climatica, anche alla luce dell’ allarme rosso lanciato dall’ ultimo rapporto dell’ IPCC (l’autorità mondiale per il clima dell’ONU) con l’ultimo report del 9 agosto 2021.
A Brescia venerdì la partenza del corteo autorizzato è fissata alle ore 9 da Piazza Arnaldo e, dopo aver sfilato per le vie del centro storico, si concluderà alle 10.30 in Piazza Duomo, dove ci saranno interventi e musica dal palco.

domenica 19 settembre 2021

Papà, Sylvia Plath

Non mi vai più, no,
non mi vai più, scarpa nera,
in cui per trent'anni ho vissuto
come un piede, povera e bianca,
senza osare respiro o starnuto.

Ho dovuto ucciderti, papà.
Sei morto prima che avessi il tempo -
Pesante come marmo, otre pieno di Dio,
orrida statua con un alluce grigio,
grosso come una foca di Frisco

e la testa nell'Atlantico bizzarro
dove fiotta verde oliva sul blu
nelle acque della bella Nauset.
Pregavo per riaverti, un tempo.
Ach, du.

In lingua tedesca, nel paese polacco
spianato dal rullo compressore
di guerre, guerre, guerre.
Ma il nome del paese è comune.
Il mio amico polacco dice

che ce n'è dozzine.
E così non ho mai saputo
dove piantasti il piede, la radice,
e di parlarti non mi è mai riuscito.
La lingua mi si attaccava al palato,
presa in trappola dal filo spinato.
Ich, ich, ich, ich,
e sempre mi bloccavo lì.
Ogni tedesco mi sembrava te
e la lingua era oscena,

una locomotiva, un treno
che mi portava via ciuff ciuff come un ebreo.
Un ebreo ad Auschwitz, Belsen, Dachau.
Ho cominciato a parlare da ebrea.
Potrei anche esserlo, ebrea.

Le nevi del Tirolo, la birra chiara di Vienna
non sono così genuine e pure.
Con l'ava zingara e la mia strana sorte
e il mio mazzo di tarocchi, le mie carte,
un po' ebrea lo sono forse.

Mi hai sempre fatto paura, tu,
con la tua Luftwaffe, il tuo ostrogoto,
il tuo baffetto ben curato,
l'occhio ariano, così blu.
Uomo-panzer, uomo-panzer, ah tu -

Non Dio, una svastica piuttosto,
così nera che il cielo si arresta.
Tutte le donne amano il fascista,
lo stivale in faccia, il brutale
cuore brutale di un bruto par tuo.

Nella foto che ho di te, papà,
sei ritto davanti alla lavagna.
Invece del piede hai il mento fesso,
ma sei un diavolo lo stesso,
sei sempre l'uomo nero che

azzannò e squarciò in due Il mio cuore rosso.
Ti seppellirono che avevo dieci anni.
A venti cercai di morire
e tornare, tornare, tornare da te.
Anche le ossa potevano bastare.

Ma mi tirarono fuori dal sacco,
e mi rincollarono pezzo su pezzo.
E allora capii cosa fare.
Mi fabbricai un modello di te,
un uomo in nero con un'aria da Meinkampf,

un amante del bastone e del torchio.
E pronunciai il mio sì, il mio sì.
Eccomi dunque alla fine, papà.
Il telefono nero è strappato,
sradicato, le voci non ci strisciano più.

Se ho ucciso un uomo, ho fatto il bis -
Il vampiro che si spacciò per te
e mi succhiò il sangue per un anno,
per sette, se proprio vuoi saperlo, va'!
Torna pure nella fossa, papà.

C'è un palo nel tuo cuoraccio nero
e a quelli del paese non sei mai piaciuto.
Adesso ballano e ti pestano coi piedi.
Che eri tu l'hanno sempre saputo.
Papà, papà, bastardo, è finita.

Sylvia Plath, 12 ottobre 1962

sabato 18 settembre 2021

Puliamo Calcinato

Da venerdì 24 a domenica 26 settembre torna a Calcinato l’appuntamento con “Puliamo il Mondo”, l’iniziativa promossa a livello nazionale da Legambiente e rilanciata in paese dalla amministrazione comunale, che invita gli interessati a partecipare a prenotarsi scrivendo una mail all'indirizzo di posta elettronica ufficio.tecnico@comune.calcinato.bs.it entro mercoledì 22 settembre, comunicando le proprie generalità, i giorni e gli orari scelti per l’adesione e il luogo individuato per la pulizia.

mercoledì 15 settembre 2021

"L'altro allo specchio" a Lonato

Venerdì 17 settembre alle ore 20.30 nella Sala della Musica della Civica Biblioteca di via Zambelli 22 a Lonato del Garda l’Anpi organizza la presentazione del libro "L'altro allo specchio" (in uscita per Aliberti editore), curato da Marco Ambrosi con la prefazione di Dacia Maraini.
Si tratta di una serie di storie nate da interviste a studenti fra i quattordici e vent'anni appena arrivati in Italia, con dialoghi che indagano sulle loro origini, sul viaggio dei propri genitori prima di loro, sulle motivazioni della partenza e sui loro sogni futuri. Il risultato delle interviste è stato sottoposto in seguito all’attenzione di alcuni scrittori, a cui è stato chiesto di prendere spunto dalle narrazioni dei ragazzi per scriverne racconti. Con Ambrosi venerdì dialogheranno Fabrizio Cariati (frontman della folk band Nuju) Massimo Ghiacci (bassista dei Modena City Ramblers), Carla Ferrari Aggradi (portavoce di Brescia per Mediterranea) e Piero Leonesio (responsabile dell’associazione Aria, acqua, terra, fuoco). Informazioni e prenotazioni via mail scrivendo ad anpilonato@gmail.com oppure per telefono al 328.8820409.

martedì 14 settembre 2021

Depuratore del Garda: la mobilitazione continua

Dopo la grande manifestazione provinciale di sabato scorso, non smobilita il presidio permanente che staziona dal 9 agosto davanti alla Prefettura di Brescia.
La sua presenza sarà garantita ad oltranza e domenica 19 settembre alle ore 17 si svolgerà una nuova assemblea popolare in Piazza Duomo per decidere come continuare la lotta nonviolenta contro la decisione del Commissario-Prefetto Visconti di imporre la realizzazione degli impianti di depurazione per i comuni del Garda sul fiume Chiese, a Gavardo e a Montichiari. 
La decisione di confermare questa forma di protesta è stata presa dal Comitato di Coordinamento del Presidio, composto dai portavoce delle cinque realtà promotrici: la Federazione del Tavolo delle Associazioni che amano il fiume Chiese ed il suo Lago d’Idro, il Comitato ambiente e territorio Basso Garda, le Mamme del Chiese, il Tavolo Basta Veleni e il Comitato referendario Acqua pubblica.

lunedì 13 settembre 2021

E' morta la compagna Milena Fantoni


Stamattina è spirata a 72 anni nella sua casa di via De Gasperi a Botticino Milena Fantoni, che 50 anni fa fu tra le fondatrici del Movimento Nonviolento di Brescia nella storica sede di vicolo Borgondio.
Diplomatasi all’Istituto magistrale Gambara nel fatidico 1968, partecipò attivamente alle rivendicazioni di quegli anni. Subito dopo il diploma promosse insieme ad altri compagni una serie di attività di assistenza ai distrofici nella sua casa di Sant’Eufemia. Con un gruppo di amici creò l’anno seguente a San Zeno la Comunità Fiore, occupandosi di accoglienza alle persone disabili e agli obiettori di coscienza che rifiutavano sia il servizio militare che quello civile.
Terminata quella feconda esperienza di solidarietà, nel 1986 con Mariangela Scolari aprì in pieno centro a Botticino Mattina La Mela (aperto fino al 2013), che è stato fra i primi ristoranti vegetariani della nostra provincia. Le due inseparabili cuoche erano molte attente alla qualità delle prelibatezze proposte, coniugando in modo impareggiabile gusto e salute in piatti originali, che servivano illustrandone le qualità ai clienti del locale.
In queste ore la camera ardente, allestita alla Casa Funeraria La Cattolica in via Papa Giovanni XXII 11 a Rezzato, è meta di un mesto pellegrinaggio di cittadini che le recano l’estremo saluto. Qui domani alle ore 18.30 si svolgeranno le esequie in forma civile. La salma poi mercoledì mattina raggiungerà il Tempio Crematorio di Sant’Eufemia.

domenica 12 settembre 2021

Il lavoro dell'Anpi a Lonato

Sarà un coordinamento di quattro dirigenti a guidare l’Anpi di Lonato del Garda. 
Lo ha deciso l’assemblea congressuale svoltasi venerdì scorso alla Civica Biblioteca, che ha eletto alla guida del sodalizio Monica Gatti, Franca Roberti, Nadia Roberti e Carlo Susara, il presidente uscente.
In apertura sono state conferite tessere onorarie - fra gli altri - a Morando Perini e Damiano Scalvini per il lavoro di ricerca svolto per la pubblicazione del volume in due tomi “Poi scese la notte”, pubblicato in collaborazione con Susara per le edizioni PresentArtSì e basilare per il “Percorso della Memoria” elaborato dalla locale sezione, e a Franco Tavella “per aver sempre portato avanti con tenacia e coerenza gli ideali antifascisti che già furono del padre, partigiano lonatese vittima del nazifascismo”.
Nel corso dei lavori, introdotti dal presidente provinciale dell’Anpi Lucio Pedroni, Susara ha illustrato le numerose iniziative svolte e presentato il “Percorso della Memoria”, articolato in sedici tappe sul territorio comunale a ricordo dei martiri per la libertà dalla dittatura.

sabato 11 settembre 2021

New York, 11 settembre: i danni ai sopravvissuti

Nel 2012 il medico del lavoro bresciano Roberto Lucchini fu chiamato a dirigere il World Trade Center Health Programme della Mount Sinai School of Medicine di New York.
“Il programma - racconta - si occupa del monitoraggio epidemiologico di tutte le persone coinvolte nel crollo delle Torri Gemelle, sottoposte ogni anno a controlli sanitari che, se individuano patologie che possono essere certificate come relazionabili alla esposizione avvenuta dopo il crollo, sono curate a carico di un programma finanziato dal governo federale”. 
“Le patologie - spiega - derivano da due tipi di esposizione. Innanzi tutto, dagli effetti della nube tossica che si sprigionò dallo sbriciolamento delle due torri, che conteneva moltissime sostanze tossiche; in particolare la polvere di cemento ha un ph alcalino assai irritante per le mucose degli apparati respiratorio e dirigente, allora provocò la cosiddetta ‘tosse dell’11 settembre’, un primo sintomo incontrollabile, per cui in molti si rivolgevano alla Medicina del Lavoro di Mount Sinai, una struttura fondata alla fine degli anni ’60 dallo pneumologo Irving J. Selikoff, noto per aver osservato negli Stati Uniti gli effetti cancerogeni dell'esposizione ad amianto”. 
Ricorda che “fino al 40esimo piano per costruire la prima delle due torri avevano usato l’amianto, poi vietato proprio in seguito agli studi di Selikoff, che dimostrarono come le sue polveri potessero sviluppare mesoteliomi in chi lo maneggiava, anche a distanza di 30 o 40 anni. Quella nube conteneva anche metalli pesanti, pcb, diossine, idrocarburi, prodotti da combustione del carburante degli aerei che ustionò e uccise molte vittime all’impatto. Insomma, si ebbe una miscela di veleni mai registrata prima: perdurò per mesi e mesi, diffondendo su Ground Zero una nebbia tossica composta anche da polveri molto fini”. 
“L’altro elemento - aggiunge - è riferito alla esposizione ai traumi psichici derivati dall’aver visto persone che si gettavano dai piani nella vana speranza di sfuggire all’ecatombe, dalla ricerca dei sopravvissuti, dal doloroso recupero di parti umane”. 
“Il programma sanitario - sottolinea Lucchini – garantisce gratuitamente la sorveglianza sanitaria e, qualora si certifichino patologie relazionabili a quelle esposizioni, anche le cure. Un po' come da noi quando le malattie professionali sono riconosciute e indennizzate dall'Inail. Fra le patologie respiratorie più frequenti abbiamo rinosinusiti, faringolaringiti, ma anche asma, broncopneumopatia ostruttiva, fino ad arrivare alla fibrosi interstiziale, difficilmente curabile e simile alla silicosi. Vi sono poi diffusi problemi alle vie digerenti, perché le polveri irritanti vennero ingerite da molti soccorritori, che svilupparono un reflusso gastroesofageo cronico e, negli ultimi anni, anche tumori riconducibili alle componenti contenute nella nube: leucemie e tumori alla tiroide”. 
“Ho diretto il programma al Data Center per otto anni e ancora vi collaboro” dichiara. “Studiamo tutti i dati registrati per capire se la frequenza delle patologie in questi pazienti sia più elevata rispetto alla media della popolazione locale”. 
“Da non sottovalutare sono i disturbi mentali - osserva - dalla sindrome postraumatica da stress, ad ansia, depressione, crisi di panico. Gli effetti dell’11 settembre in chi l’ha vissuto non si riescono a cancellare: la memoria della tragedia è sempre presente e riemerge soprattutto in occasione di eventi significativi, come il recente ritiro dall’Afghanistan”. 
“Non vennero registrati tutti i coinvolti” ricorda il medico. “Sono registrate nel programma oltre 100 mila persone, ma c’è sempre chi si iscrive anche ora per farsi controllare”. 
“Quelli che si sottopongono regolarmente al monitoraggio - precisa - sono circa 40 mila: lavoratori, pompieri, agenti di polizia, edili, soccorritori, saldatori. C’è poi una sezione che si occupa dei residenti nell’area; non sono sottoposti a controlli periodici, ma vengono presi in cura qualora dovessero sviluppare tali patologie”. 
Da un anno Lucchini si è trasferito alla Florida International University di Miami, ma la collaborazione al progetto prosegue. “Anche per un motivo particolare: molti soccorritori ora vanno in pensione e si trasferiscono in Florida per il clima più mite. Sono ormai a migliaia, tanto che di recente ho proposto la costruzione di un centro clinico qui per offrire la necessaria assistenza. Cominciano ad emergere in questi soggetti anche danni sulle funzioni della memoria, deficit cognitivi, problemi di concentrazione, campanelli d’allarme da considerare con molta attenzione per la prevenzione delle demenze”. 
“Si tratta di persone più suscettibili anche al Covid - prosegue - per la pregressa esposizione a polveri con le relative patologie. All’insorgere della pandemia ci furono proteste da parte dei soccorritori, che avrebbe voluto una corsia preferenziale per i vaccini. Tuttavia i dati precisi sull'incidenza della patologia e della mortalità da Covid non sono ancora stati analizzati”. 
“Un disastro di queste proporzioni può insegnare molto” conclude lo specialista. “Abbiamo imparato che le autorità devono prendere in considerazione l’impatto devastante che può avere sulla salute delle persone coinvolte anche per lunghi anni, con le inevitabili spese sanitarie per le cure. Gli effetti non devono essere sottovalutati, come era accaduto nei primi anni dopo l'11 settembre, quando le autorità mostravano atteggiamenti negazionisti sulle problematiche di qualità dell’aria intorno a Ground Zero. In casi come questi servono rilevatori e sensori per capire cosa c’è nell’aria e misurarne in tempo reale la pericolosità. Servono dispositivi di protezione individuale come respiratori con filtri adeguati, da distribuire con immediatezza; bisogna individuare tutti i soccorritori, la zona deve essere subito delimitata, con accessi autorizzati e tracciabili; si devono controllare le persone coinvolte, individuando i sintomi respiratori e di salute mentale. E infine bisogna stare molto attenti a essere sì trasparenti, ma empatici: descrivere i danni alla salute può generare messaggi negativi nei diretti interessati, per cui il rapporto con loro deve essere basato su solidarietà e condivisione. È incredibile la dedizione che ho visto in tutto il personale sanitario coinvolto nel programma, che consente a quei lavoratori di convivere comunque positivamente con gli effetti fisici e psichici del trauma”.

venerdì 10 settembre 2021

“Irregolari” allo Zero Negativo di Bedizzole

Stasera alle ore 20.30 al Teatro Zero Negativo di via Tre Bocche a Bedizzole lo scrittore Giorgio Mora presenta il suo ultimo libro, “Irregolari” (111 pagine, 10 euro), una raccolta di folgoranti racconti da un immaginario – ma poi non tanto - villaggio di nome Belpianto. 
Dopo una nutrita serie di prove narrative divulgate negli anni spaziando in lungo e in largo nel panorama editoriale - suoi sono “Pablo, Parigi e Alba”, “Dammi il cinque”, “Che Giro quel Giro”, “Il sacrista del Borgone” - per questa sua fatica Mora ha raccolto la sfida dell’autopubblicazione. Avendo probabilmente pensato che una stamperia vale l’altra, manda infatti in libreria il volume direttamente per i tipi di Amazon, cimentandosi con le biografie di dieci personaggi inserite nelle vicende di questo strampalato paesino di trecento abitanti, figure che non vengono classificate dalla visione comune come normali perché, a differenza della maggioranza, presentano anomalie, disabilità, menomazioni fisiche oppure peculiari percorsi o accadimenti procurati o subiti. A unirle nella sventura è una insistita incapacità di comunicare con i propri vicini. 
Le loro storie si fondono, confondono e rifondano, in giochi di rimandi, incastri, specchi, abilmente orchestrati da un arguto io narrante che riannoda i fili dei loro tormenti, debolezze e virtù, quasi se ne stesse a cavalcioni su una seriola derivata direttamente dal celebre Spoon River. 
Di una leggerezza venata di sottile ironia, la prosa di Mora scorre briosa e avvincente, in un corpo a corpo con le sempiterne domande esistenziali che rendon la vita degna di essere vissuta per ciascuno di noi, in attesa di finire - un morto fra i tanti - sul cimitero che giace da sempre in collina. Impreziosisce l’opera la copertina disegnata dall’artista Cecilia Capuana. 
Venerdì a dialogare con l’autore ci sarà Flavio Marcolini. Negli intervalli fra le letture di passi sparsi del testo, proposte da un gruppo di attori coordinati da Maria Acampa, ci sarà spazio anche per le testimonianze di un notissimo ‘irregolare’ locale, mentre il duo Fog-Bellan eseguirà musiche per hammond e batteria. L’ingresso è gratuito.

domenica 5 settembre 2021

Con le donne afghane

Raccogliendo l’appello internazionalista della Revolutionary Association of the Women of Afghanistan, chiediamo urgentemente al governo italiano di:

- rifiutarsi di riconoscere un governo talebano, che non ha alcuna legittimità al di là della forza brutale che comanda e che terrorizza il popolo afghano, in particolare le ragazze e le donne;

- bloccare tutte le forme di sostegno ai talebani, compresi i finanziamenti, la fornitura di armi e capacità tecniche;

-  impegnarsi concretamente per porre fine all'imperialismo, al militarismo, al fascismo e al fondamentalismo religioso;

- sostenere la resistenza delle donne ai talebani in Afghanistan, nonché l'esercizio da parte delle donne e del popolo afghano dei loro diritti democratici e umani, compreso il loro diritto all'autodeterminazione;

- contribuire alla pacifica evacuazione di donne e uomini che desiderano lasciare il paese e garantire il loro passaggio sicuro;

- accogliere le persone rifugiate, aprendo immediatamente corridoi umanitari per sostenere il popolo afghano;

- fermare il commercio di armi e il complesso industriale militare, che trae profitto dalle guerre in corso in Afghanistan e altrove nel mondo.