lunedì 3 dicembre 2018

"Decreto sicurezza": scriviamo al Quirinale

Ad ogni persona che ci legge chiediamo di scrivere al Presidente della Repubblica affinché non ratifichi ed anzi respinga la legge detta "decreto sicurezza".
Quella legge secondo noi viola la Costituzione in alcuni suoi principi fondamentali, viola i valori supremi del nostro ordinamento giuridico, viola il diritto d'asilo e i diritti di tutti gli esseri umani.
Proponiamo di scrivere al Presidente attraverso il sito del Quirinale (www.quirinale.it) cliccando nella home page sull'icona di una busta da lettera in alto al centro e poi utilizzando il modulo che appare.
Aggiungiamo qui di seguito un possibile modello di lettera.
*
Al Presidente della Repubblica
Oggetto: affinché  non avalli il cosiddetto "decreto sicurezza"
Egregio Presidente della Repubblica,
col voto della Camera dei Deputati il decreto n. 113/2018 è a un solo passo dal divenire legge dello Stato, e con esso una violazione gravissima e infame della legalità costituzionale: e principalmente la sostanziale violazione di quel diritto d'asilo che l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica sancisce con solenni e nitide parole.
Lei stesso, poche settimane fa, in una sua missiva al Presidente del Consiglio dei Ministri aveva sottolineato l'esigenza di rispettare la Costituzione e il diritto internazionale, e particolarmente il diritto d'asilo, manifestando una profonda preoccupazione condivisa da ogni persona sollecita del pubblico bene, una preoccupazione di cui tragicamente il Parlamento  non ha voluto o saputo tenere conto, volontario ostaggio di un governo che da mesi sta trascinando l'Italia nell'abisso dell'anomia e della barbarie.
Egregio Presidente della Repubblica,
violando la Costituzione il governo e i suoi sostenitori in Parlamento si sono resi responsabili del più grave dei crimini che nello svolgimento delle loro funzioni potessero commettere.
Violando la Costituzione stanno tentando di imporre abominevoli misure razziste incompatibili con l'ordinamento democratico, incompatibili con lo stato di diritto, incompatibili con il rispetto dei fondamentali diritti umani.
E' Lei ora, Egregio Presidente, che può e deve difendere la legalità costituzionale e i diritti umani di tutti gli esseri umani, negando il suo avallo a una decisione scellerata, e richiamando esecutivo e legislativo al rispetto della legge fondamentale del nostro ordinamento.
Difenda, Egregio Presidente, ciò che difeso deve essere: la legge che salva le vite, gli esseri umani in pericolo; respinga una decisione malvagia e folle!
Confidando nella Sua saggezza, nella Sua coscienza, nella Sua moralità, con l'augurio di ogni bene La saluto cordialmente.
Firma, luogo, data, indirizzo del mittente

Nessun commento:

Posta un commento