sabato 29 settembre 2018

Grande corteo No Tav a Lonato

Il sole ha accompagnato per tutto il pomeriggio di oggi gli oltre 500 manifestanti che hanno sfilato con bandiere, striscioni e cartelloni per le vie di Lonato, compiendo un percorso di cinque chilometri per ribadire il proprio no al progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Brescia-Verona.
Alla partenza della marcia, nel Parco delle Pozze, insieme a diverse famiglie e gruppi spontanei c'era tutta la galassia ambientalista locale, dai diversi comitati No Tav disseminati sulla tratta (con delegazioni anche dal Trentino e dalla Val di Susa) a Legambiente, dal Tavolo Basta Veleni al Comitato per il parco delle colline moreniche del Garda, dal Comitato Cittadini ai compagni di Bene Comune
La scelta del comune gardesano non è casuale - come ha spiegato dando avvio al corteo Roberto Saleri: “Qui lo scorso 18 luglio il Comune con un colpo di mano ha votato il cambio di destinazione d'uso di una enorme cava perché vi si collocasse il cantiere logistico del Tav. Poi dopo pochi giorni, per fortuna, la magistratura ha posto sotto sequestro l'area”.
In cammino c'è stato il tempo per diversi scambi d'opinioni. Giorgio Cremaschi ha invitato “il nuovo governo a mantenere le promesse elettorali fermando i cantieri di un'opera inutile, dannosa e costosa”, mentre Marco Apostoli ha chiesto di “impiegare questi soldi per potenziare la rete ferroviaria esistente, al servizio delle esigenze dei pendolari”.
Alessandra Zanini ha chiesto che “prima di decidere venga effettuata una serie analisi del rapporto fra costi benefici di quest'opera pubblica” e Franca Roberti ha richiamato l'attenzione sul sito posto sotto sequestro, ricordando “che doveva essere oggetto di un piano di risanamento ambientale, dal momento che sembra vi siano stati smaltiti rifiuti illecitamente, e che ora è al centro di una interrogazione delle minoranze sulla vicenda, destinata ad essere discussa nella prossima seduta del consiglio comunale. Se fosse partito il cantiere No Tav, avrebbe coperto tutto sanando di fato un abuso”.
Attraversato longitudinalmente il centro abitato, i manifestanti sono passati dalla stazione e sono giunti fino alle due rotonde a est dell'abitato, dove è intervenuto Fiorenzo Bertocchi. “Il tempo delle parole è scaduto” ha detto. “I populisti al governo ora devono dimostrare concretamente di non stare con i poteri forti e con il mondo dei profitti: servono fatti, e presto”.
Il corteo è poi tornato in centro per una sosta davanti al municipio, che è stato simbolicamente delimitato con un nastro da cantiere sul quale veniva incollata una nutrita serie di cartelli di protesta. Fra musica e convivialità, la manifestazione si è infine conclusa al parco fra le vie Filzi e Marconi, dove Marina Beatini ha chiamato tutti a "continuare una resistenza che dura da decenni, mentre il governo sembra lottare sempre più contro i poveri piuttosto che contro il Tav”.

venerdì 28 settembre 2018

Alla vigilia della marcia di domani a Lonato, i No Tav diffidano i Comuni

Mente fervono i preparativi per la marcia No Tav, che partirà domani alle ore 14.30 dal Parco delle Pozze a Lonato del Garda, le notizie riportate dalla stampa in base alle quali nei giorni scorsi sarebbero iniziati i lavori di preparazione e predisposizione dei cantieri al fine di dare inizio alla realizzazione della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità ha spinto il movimento a inviare lettere di diffida ai Comuni di Calcinato, Lonato, Desenzano Del Garda, Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Sona, Sommacampagna, Mazzano e Pozzolengo, recapitandole anche al Cipe, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero dell’ambiente, a Rfi, Italferr e Cepav Due.
Nelle missive, oltre a ribadire che si è ancora in attesa dell’esito dei ricorsi depositati al Tar del Lazio, i No Tav sottolineano che “qualsiasi inizio dei lavori, anche quelli di cantierizzazione, dovranno essere preceduti dalla predisposizione del progetto esecutivo e della sua trasmissione al Cipe, come indicato chiaramente dalla deliberazione n°42/2017”.
Non solo, “la riconfigurazione del piano di cantierizzazione e l’approvvigionamento inerti sono approvati ai fini della attestazione della compatibilità ambientale ma non della localizzazione urbanistica e il progetto esecutivo dovrà essere inviato al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ai fini della verifica di ottemperanza delle prescrizioni riportate nell’allegato 1 della deliberazione n° 42/2017 (309 prescrizioni e 14 raccomandazioni)”.
Per i No Tav “Cepav Due non può in alcun modo iniziare i lavori se prima non ha ottemperato a quanto imposto dalla deliberazione, per garantire la legalità dell’azione amministrativa ed il rispetto delle regole democratiche, alcune delle quali sono fissate direttamente nella Costituzione all'articolo 97”.
Essi invitano quindi “i sindaci, gli uffici tecnici e la Polizia municipale di ciascun comune al controllo del proprio territorio e alla repressione dei lavori di qualsiasi genere realizzati senza titolo”.

mercoledì 26 settembre 2018

Il no alle atomiche arriva a Roma al ministero. A Calcinato invece ancora niente.

Oggi è la giornata dedicata dall’Onu al disarmo nucleare e alle ore 13 a Roma, al Ministero per gli Affari Esteri, i rappresentanti dei movimenti nonviolenti e pacifisti consegneranno ufficialmente le migliaia di firme raccolte perché l’Italia firmi e ratifichi il TPAN (Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari).
La Campagna per la messa al bando delle armi nucleari in Italia si pone l'obiettivo di sollecitare il governo a firmare e ratificare il TPAN adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 con l’approvazione di 122 Stati e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla possibilità che una guerra nucleare possa scoppaire per caso, per incidente o per errore di calcolo, facendole comprendere che la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca sono contrarie al bene dell’umanità, all’etica di ogni civile convivenza e ai principi della nostra Costituzione, oltre a rappresentare una minaccia incombente sulla vita dei popoli e dell’ecosistema terrestre.
A distanza di un anno dalla sua adozione, il TPAN è stato firmato da 60 stati e ratificato da 14.
L’Italia non ha partecipato ai negoziati in sede ONU che hanno portato all’adozione del TPAN, né ha compiuto passi in direzione di firma e ratifica. Ma in questi mesi sono stati moltissimi cittadini ad opporsi alla presenza delle bombe nucleari USA ospitate nelle basi militari di Ghedi ed Aviano, con manifestazioni, campagne-stampa e mozioni consiliari, come quella presentata a giugno dal gruppo consiliare Bene Comune al sindaco di Calcinato, che sorprendentemente non l'ha ancora inserita all'ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale.

venerdì 21 settembre 2018

Ampliamento Gedit sempre più vicino

Nemmeno la sospensiva è stata concessa dai giudici del Tar di Brescia al Comune di Calcinato, che a luglio aveva presentato un ricorso avverso l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) relativa all’ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi della ditta Gedit di via Cavicchione. 
Rigettata la richiesta cautelare, ora si dovrà attendere che l'organo giudiziario di via Zima si pronunci nel merito del provvedimento, ma il fatto che abbia negato la sospensiva non è una buona notizia per il Comune, il quale aveva chiesto il rigetto del provvedimento stigmatizzando la carenza di istruttoria manifestatasi sia a livello regionale che provinciale, rilevando una serie di anomalie e pronunciandosi contro l'ampliamento e contro il rimpallo dei pareri da parte dei diversi enti interpellati (si era giunti finanche al Consiglio di Stato). 
Negata la sospensiva, ora l'azienda potrebbe avviare quando crede l'innalzamento della quota delle due vasche presenti, già colmate, per un ulteriore quantitativo di rifiuti industriali non pericolosi, pari a circa 180 mila metri cubi, e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400 mila metri cubi. Ma potrebbe anche decidere di attendere l'ennesimo pronunciamento nel merito della giustizia amministrativa.

lunedì 10 settembre 2018

No Tav: il 29 in marcia a Lonato

Sabato 29 settembre il movimento No Tav sarà a Lonato del Garda per una marcia che condurrà i partecipanti sui luoghi dove dovrebbero nei prossimi mesi (l'annuncio è stato rinviato decine di volte negli ultimi anni) aprire i cantieri per la realizzazione della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità.
L'appuntamento per il variegato arcipelago ambientalista che da anni si oppone a questa grande opera pubblica è per le ore 14.30 al Parco delle Pozze, fra via Fenil Nuovo Molini e Via Lombardia. Fra musica, informazione e convivialità, da lì si svilupperà una marcia ad anello che si snoderà per circa tre chilometri lungo le principali vie del comune.

Ancora una volta manifesteremo per fermare un progetto inutile, costoso, devastante per l’ambiente e il bilancio dello stato” scrivono i No Tav in una nota, precisando: “siamo costretti a farlo perché fatti concreti che dimostrino la volontà di bloccarlo non ci sono stati”.
“Dopo lodevoli dichiarazioni stampa - secondo loro - il ministro Toninelli ha omesso di fare il primo atto concreto che, in attesa della conclusione dell’analisi costi benefici sul Tav Brescia-Verona, era logico attendersi: fermare Cepav Due, il general contractor incaricato dei lavori, che qualche settimana fa a Calcinato annunciava la volontà di iniziare gli espropri entro settembre”.
“Eppure - ricordano - la tragedia di Genova dimostra ancora una volta la necessità di una grande opera (questa sì, grande) di manutenzione delle infrastrutture esistenti e del nostro fragile territorio. Quante tragedie dovremo ancora vedere prima che questa grande verità diventi scelta politica?
E ancora: “I comitati di affari che hanno privatizzato quello che ci ostiniamo a definire bene comune non possono continuare impunemente a provocare danni e magari poi, fare i soldi riparandoli. La posta in gioco è troppo alta: difendere i nostri territori dall’ennesima aggressione di Lorsignori con un’opera che serve solo a chi la costruisce. Non serve al trasporto merci, visto che sul Tav le merci non possono andare; per il traffico passeggeri si ripeterebbe lo scandalo della Torino-Milano, progettata per 300 treni giorno e percorsa a malapena da 30”.
Produrre atti concreti, non solo parole, è compito di chi è oggi al governo e si è sempre dichiarato contro questo progetto” concludono, invitando i cittadini a firmare on line la petizione alla pagina https://www.change.org/p/ministro-infrastrutture-e-trasporti-danilo-toninelli-ministro-dell-ambiente-sergio-costa-tav-brescia-verona-fermiamo-quest-opera-antieconomica-distruttiva-ed-impattante.

sabato 8 settembre 2018

I musicisti di Lolli stasera a Castiglione

Stasera alle ore 21 il Comitato ricreativo culturale acquafreddese ricorda il cantautore bolognese Claudio Lolli con un concerto dei suoi musicisti all'Arci di Piazza Dallò a Castiglione delle Stiviere.
Scomparso il 17 agosto a 68 anni nella sua Bologna, questo straordinario mentore di una generazione che negli anni Settanta seppe con tonalità struggenti trasformare la propria rabbia individuale in indignazione collettiva. E il sodalizio che promuove la serata “nacque proprio grazie ai fondi raccolti per un suo concerto tenuto svolto nel lontano 1980 al campo sportivo di Acquafredda” come ricorda l'ex sindaco Fulvio Rosa, animatore storico del Comitato.
Sul palco sabato a rendere omaggio al malinconico chansonnier di "Aspettando Godot" ci saranno i suoi musicisti storici. Paolo Capodacqua (voce e chitarra acustica), Roberto Soldati (chitarra elettrica) e Danilo Tomasetta (sassofoni), che per decenni sono stati i suoi abituali accompagnatori, proporranno uno spettacolo con le sue canzoni più conosciute: dai brani storici come "Viaggio", "Donna di fiume", "Michel", "Borghesia", "Io ti racconto" alla celebre suite "Ho visto anche degli Zingari Felici" ("la mezz'ora più coinvolgente della musica impegnata italiana", l'ha definita qualcuno) alle canzoni dell'ultimo album, "Il grande freddo", vincitore del Premio Tenco 2017.
L'ingresso è gratuito. L'evento si svolgerà anche in caso di pioggia.

venerdì 7 settembre 2018

Fra un mese, in cammino da Perugia ad Assisi

Domenica 7 ottobre da Perugia ad Assisi si svolgerà la Marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli, come la chiamò nel 1961 l’ideatore Aldo Capitini.
Pace e fratellanza: sono queste le due gambe con le quali ci mettiamo in cammino, scendendo dall’acropoli di Perugia verso la piana di Santa Maria degli Angeli e poi su fino alla Rocca di Assisi.
In quel tragitto, così evocativo, ciascuno può sentirsi a casa, ognuno nella sua diversità e con la sua specificità. La Marcia, senza ritualità e particolarismi, è di tutti, di tutti coloro che si riconoscono nei valori, laici e religiosi, a fondamento del vivere civile, di solidarietà e condivisione; di tutti coloro che vogliono rispettare e attuare i principi fondamentali della Costituzione italiana: unità della Repubblica, diritti, lavoro, uguaglianza, libertà, laicità, tutela delle minoranze, promozione della cultura, difesa del territorio, diritto d’asilo, ripudio della guerra.
Con la lungimiranza che ha contraddistinto il suo impegno civile, Capitini ha lasciato in eredità una tecnica nonviolenta (la chiamava assemblea itinerante o comunità in movimento) capace di costruire un largo fronte che sappia ripudiare la guerra e la violenza, a partire dal rifiuto delle armi, delle spese militari, degli eserciti, che le guerre preparano e rendono possibili. La Marcia ha senso solo se mette in moto onde che vanno lontano, se avvia campagne e iniziative nel segno della nonviolenza.
Le parole della Marcia dovranno essere chiare e semplici, comprensibili da tutti: no alla guerra e alle armi, no alla violenza e al razzismo; sì alla pace e alla fratellanza, sì alla convivenza e al dialogo. La scelta è chiara, o di qua o di là. O nonviolenza, o non esistenza.
Vogliamo metterci in cammino, l’uno a fianco dell’altro, per rimettere l’obiettivo della costruzione della pace con mezzi pacifici al primo punto dell’agenda politica.
Oggi la politica fomenta l’odio, il governo incita il cittadino alla difesa armata fai-da-te. L’alternativa a questo precipizio di civiltà è il disarmo: disarmare il pensiero, disarmare le parole, disarmare le azioni. La nonviolenza è la risposta necessaria, capace di moltiplicare gli anticorpi che possono prosciugare il brodo di coltura nel quale stanno proliferando i batteri dell’ignoranza, dell’egoismo, del fascismo. La Marcia Perugia-Assisi del 2018 può essere la prima risposta forte, corale, di tutti, al governo che calpesta i diritti e promuove la xenofobia. A chi sparge odio e paura rispondiamo con il coraggio della resistenza civile. A chi innalza muri e ripristina confini rispondiamo con la fratellanza tra i popoli.
La Marcia è un’azione nonviolenta che ne avvia tante altre. L’opposizione alla guerra ha conseguenze politiche ben precise: taglio delle enormi spese militari, uscita dal programma di acquisto degli F35, riconversione civile dell’industria bellica, stop all’esportazione di armi che creano morte, distruzione, migrazioni forzate e profughi che fuggono dal terrore e dalla miseria. I nostri progetti per ricostruire una politica di pace e giustizia sono contenuti nella campagna “Un’altra difesa è possibile”: spostamento delle risorse dal bilancio militare alla difesa civile, non armata e nonviolenta, per i corpi civili di pace, la protezione civile, il servizio civile universale, un Istituto di ricerche per il disarmo.
Vogliamo che i nostri soldi siano usati per costruire la pace e non per preparare la guerra.
Saremo in tanti, da Perugia ad Assisi, a riprendere in mano la politica della nonviolenza. 
Movimento Nonviolento

giovedì 6 settembre 2018

No Tav: sabato mattina a Castenedolo

In concomitanza con la visita nella mattinata di sabato 8 settembre del ministro dei trasporti Danilo Toninelli a Castenedolo per partecipare ad un convegno sulla possibilità di elettrificare alcuni chilometri di autostrada in via sperimentale, il movimento No Tav organizza alle ore 9 un presidio all'Autoparco Brescia Est per contestare il progetto della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità. 
“Dal momento in cui si è insediato - spiegano in un comunicato - abbiamo più volte richiesto al ministro Toninelli un incontro riguardo l’iter che coinvolge la tratta Tav Brescia-Verona. L’obiettivo è quello di sollecitare il governo circa la necessità di emanare dei provvedimenti che sospendano l’iter procedurale della tratta. Nonostante le numerose sollecitazioni, nessuna risposta al momento ci è pervenuta".
Per i No Tav bresciani "il tempo delle attese e delle parole è finito, vogliamo fatti concreti che fermino l’apertura imminente dei cantieri di questa ennesima grande inutile opera. Per questo motivo sabato mattina saremo presenti in presidio fuori dall’hotel dove si svolgerà il convegno vicino al casello di Brescia Est. Per ricordare, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’unica grande
opera che vogliamo è la messa in sicurezza dei nostri territori".

martedì 4 settembre 2018

Dotre Comune ai servizi sociali: due posti

Il Comune di Calcinato ha aderito alla Dote Comune regionale con l'attivazione di due tirocini - uno di 12 mesi e uno di 9 mesi - a supporto dell'Ufficio servizi sociali. Gli interessati hanno tempo fino a martedì 18 settembre per partecipare alle selezioni.
L'iniziativa prevede lo svolgimento di un percorso formativo obbligatorio che si suddivide in attività di formazione d'aula e in ore di tirocinio presso l'ente locale. Possono partecipare alla selezione cittadini italiani, dei paesi dell'Unione Europea ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, residenti o domiciliati in Regione, in cerca di prima occupazione o disoccupate di età compresa tra i 18 e 35 anni.
La domanda di partecipazione deve pervenire al Comune di Calcinato, all'Ufficio Protocollo (aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30). Per informazioni ci si può rivolgere all'Ufficio Pubblica Istruzione e Sport 
ai n. 030/9989221-236-242-245 oppure via mail al seguente indirizzo: servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.