venerdì 28 settembre 2018

Alla vigilia della marcia di domani a Lonato, i No Tav diffidano i Comuni

Mente fervono i preparativi per la marcia No Tav, che partirà domani alle ore 14.30 dal Parco delle Pozze a Lonato del Garda, le notizie riportate dalla stampa in base alle quali nei giorni scorsi sarebbero iniziati i lavori di preparazione e predisposizione dei cantieri al fine di dare inizio alla realizzazione della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità ha spinto il movimento a inviare lettere di diffida ai Comuni di Calcinato, Lonato, Desenzano Del Garda, Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Sona, Sommacampagna, Mazzano e Pozzolengo, recapitandole anche al Cipe, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero dell’ambiente, a Rfi, Italferr e Cepav Due.
Nelle missive, oltre a ribadire che si è ancora in attesa dell’esito dei ricorsi depositati al Tar del Lazio, i No Tav sottolineano che “qualsiasi inizio dei lavori, anche quelli di cantierizzazione, dovranno essere preceduti dalla predisposizione del progetto esecutivo e della sua trasmissione al Cipe, come indicato chiaramente dalla deliberazione n°42/2017”.
Non solo, “la riconfigurazione del piano di cantierizzazione e l’approvvigionamento inerti sono approvati ai fini della attestazione della compatibilità ambientale ma non della localizzazione urbanistica e il progetto esecutivo dovrà essere inviato al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ai fini della verifica di ottemperanza delle prescrizioni riportate nell’allegato 1 della deliberazione n° 42/2017 (309 prescrizioni e 14 raccomandazioni)”.
Per i No Tav “Cepav Due non può in alcun modo iniziare i lavori se prima non ha ottemperato a quanto imposto dalla deliberazione, per garantire la legalità dell’azione amministrativa ed il rispetto delle regole democratiche, alcune delle quali sono fissate direttamente nella Costituzione all'articolo 97”.
Essi invitano quindi “i sindaci, gli uffici tecnici e la Polizia municipale di ciascun comune al controllo del proprio territorio e alla repressione dei lavori di qualsiasi genere realizzati senza titolo”.

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