domenica 5 ottobre 2014

1500 contro il Tav a San Martino della Battaglia

E' stata una bella giornata di sole e di partecipazione quella di oggi nella campagna gardesana che ha visto sfilare dal centro di San Martino della Battaglia nei territori del Lugana oltre mille e 500 persone chiamate a raccolta dai comitati provinciali No Tav per dire no alla realizzazione di questa grande opera pubblica.
Lo striscione che apriva il variopinto e allegro corteo recitava: “Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi”. In apertura di manifestazione Fiorenzo Bertocchi ha salutato i manifestanti ricordando come “la nostra presenza segni l’inizio di un percorso di partecipazione democratica, di ferma e risoluta ribellione all’autoritarismo di chi vorrebbe imporci scelte impopolari come questa, ancorata a una logica di gestione malsana al territorio, secondo la quale le colate di cemento (gestite dai pochi soliti noti) sarebbero lo strumento per uscire dalla crisi”.
“Questa folla – ha detto – dimostra che è possibile sconfiggere quel clima di rassegnazione diffuso nella società, che stava allontanando le persone dai processi decisionali concernenti il territorio e restringendo gli spazi decisionali”.
Entrando nel dettaglio, ha chiesto che “i 700 milioni che ci dicono già stanziati per realizzare le due gallerie vengano usati per rivitalizzare il trasporto pubblico locale che langue in uno stato comatoso dopo continui tagli di corse lungo l’attuale tratta Brescia-Verona, non ultimo il taglio degli 8 treni interregionali veloci Milano-Venezia sui quali salivano quotidianamente oltre 10mila persone”.
In una delle soste del corteo per il rinfresco alla Cascina Armea, Franca Roberti informa che “queste case e aziende che abbiamo incontrato verranno abbattute, con decine di agricoltori espropriati del loro terreni, intere frazioni di paesi che resteranno isolati a causa dei lavori e giganteschi cantieri che apriranno anche in prossimità di siti dal grande valore storico e naturalistico (dall’area archeologica del Lavagnone al lago del Frassino). In totale saranno 2 milioni e 245 mila metri quadrati di suolo agricolo consumati; fra questi andranno persi per sempre circa 300 ettari (sui 1300 complessivi, circa il 20%) di vigneti del Lugana, con un danno economico stimato attorno a 14 milioni di euro annui”.
E al ritorno in Piazza della Concordia a San Martino raccontano le lotte No Tav delle loro terre delegazioni dela Val di Susa, della provincia di Trento e della Valle Scrivia. Prima dell’inizio del concerto del rapper Dellino Farmer Eraldo Cavagnini parla di “partecipazione al di sopra delle aspettative” sottolineando la necessità che “le amministrazioni comunali informino le loro genti sul progetto e prendano finalmente una posizione”. “A noi ora – ha osservato – il compito di coinvolgere il popolo No Tav in azioni concrete di resistenza nonviolenta, anche attraverso la creazione a Calcinato e Lonato di due aree verdi da acquistare in multiproprietà per resistere agli espropri”. Di questo si parlerà alla prossima assemblea del movimento convocata per martedì 7 alle ore 21 alla sede di Piazza Repubblica 60 a Lonato.

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