lunedì 10 settembre 2012

Lettera aperta al Presidente della Repubblica affinché cessi la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan

Signor Presidente della Repubblica,
si sarà sicuramente interrogato anche Lei sul tragico protrarsi della guerra afghana e sulle innumerevoli sue vittime.
E si sarà sentito anche Lei turbato per la flagrante contraddizione tra la partecipazione italiana a quella guerra, a quelle stragi, e il dettato dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che inequivocabilmente vieta all'Italia di partecipare a quel crimine.
Perché ha abdicato al suo dovere di difendere la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra?
Perché non ha negato il suo consenso alla partecipazione italiana a quella guerra e a quei massacri?
Faccia ora quello che avrebbe dovuto fare fin dal suo insediamento alla Presidenza della Repubblica: denunci l'illegalità di quella guerra e chiami Governo e Parlamento a deliberare l'immediata cessazione della partecipazione italiana ad essa.
Troppi esseri umani sono già stati uccisi.
Non attenda un giorno di più per decidersi ad agire nell'ambito dei suoi poteri e dei suoi doveri per ripristinare il rispetto della Costituzione, ovvero per salvare le vite umane che giorno dopo giorno la guerra sbrana.
Cessando di partecipare alla guerra l'Italia può cominciare ad impegnarsi per la pace che salva le vite.
Questo chiediamo: cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ascolti la nostra voce.
Ascolti la voce della sua stessa coscienza.
Ascolti la lettera e lo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana.
Solo la pace salva le vite.
Un cordiale saluto.

linea indipendente

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