domenica 30 maggio 2021

Inquinamento da miasmi: una mamma racconta...

Quanto descritto dagli articoli apparsi in questi giorni sui quotidiani mi ha fatto rabbrividire. Se i presunti reati che vengono contestati saranno provati significa che dal 2018 tutti i cittadini che abitano nella mia zona hanno dormito respirando queste sostanze.
Una domanda sorge spontanea: questo accadeva anche prima del 2018? (naturalmente non avrò mai una risposta). Posso però descrivere cosa capitava durante le notti da fine primavera ad inizio autunno di ogni anno, e ne sono passati più di 20: alla stessa ora, come un orologio svizzero, iniziava a penetrare da qualsiasi apertura un odore acre, irrespirabile, nauseabondo che mi svegliava e non mi permetteva più di dormire. Il miasmo era di tipo stagnante, “pesante”, si insinuava in ogni dove, ad esempio negli armadi! Infatti, al mattino quando li aprivi questo ti avvolgeva a tal punto che ti accompagnava per tutta la giornata. Purtroppo, gli effetti di tutte le lavorazioni che avvenivano in azienda giungevano nella mia zona essendo ubicata a sud della stessa.
All’interno del titolo di un articolo appare la parola “bambino”: già... quante volte in questi anni mio marito ed io, ma credo tutti gli abitanti di questa zona, ci siamo chiesti se fosse corretto che i nostri figli vivessero in simile degrado; già… come tutelarli? L'unica soluzione che avevamo trovato noi era quella di dormire altrove: fare la spola da casa nostra e un B&B oppure affittare un appartamento in un'altra località. In uno stato di diritto è logico che ad una persona sia reso difficoltoso (è un eufemismo) dormire a casa propria? Se altri si fossero trovati nella nostra stessa situazione cosa avrebbero fatto? Tutti noi abbiamo tentato di dialogare con il proprietario dell'azienda per spiegargli quanto fosse drammatico vivere in una situazione di quel tipo, ma non abbiamo avuto comprensione. Quante richieste di aiuto andate a vuoto: la continua ricerca di verità e di chiarezza non ha portato buoni frutti, anzi alcune volte siamo stati fraintesi e bistrattati. Quanta sofferenza e amarezza nel vedere che anche persone a noi care non ci hanno creduto e abbandonato. Quante risposte assurde dagli enti superiori di controllo: l'azienda deve lavorare, l'azienda ha avvisato che avrebbe causato miasmi… l'azienda, l’azienda e il nostro diritto a respirare? Chi avrebbe dovuto tutelarlo? Entrare nella propria casa, costruita con enormi sacrifici, e non riconoscerla perché percepita sporca è una sensazione indescrivibile, solo chi si è trovato a viverla può capire. Che valenza ha la mia voce, la nostra voce come cittadini?
Ringrazio le Forze dell’Ordine per il lavoro svolto e abbraccio gli abitanti di tutte le zone interessate compresa la mia. Mi auguro che il decorso di tutto l’iter giudiziario porti in risalto anche il disagio psicofisico vissuto in tutti questi anni dagli abitanti dei tre Comuni.
Eleonora Tonni

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