sabato 22 maggio 2021

Depuratore del Garda a Esenta: le ragioni del no

C'eravamo anche noi questo pomeriggio a manifestare contro la proposta di realizzare il nuovo depuratore del Garda a Esenta.
Nella piazza antistante la chiesa parrocchiale della frazione di Lonato l'iniziativa era organizzata dal neonato Comitato Tutela Ambiente, A presentare il sodalizio è stato il portavoce Danilo Zeni. Il quale ha sottolineato come “come questa presenza porta anche nel nostro Comune le ragioni dell'ambientalismo. Solo se coordinate le diverse realtà possono rafforzare le proprie ragioni nel dialogo con gli enti locali. Non è un caso che esordiamo contro l'ipotesi di localizzare qui il depuratore del Garda, se ne parla dal 2008 ed è uscita fuori nuovo adesso dopo che erano state proposte diverse altre sedi”.
A spiegare analiticamente le ragioni del no è stato Giovanni Contiero, storico esponente di Ritrovo Lonato, che ha parlato di “scelta devastante sotto il profilo ambientale e del consumo di suolo agricolo, per l'impatto che avrà su viabilità e vivibilità dei territori, a causa dei necessari km di condotte che da Salò percorreranno il territorio fino al lido di Lonato e poi da lì verso Maguzzano, la Rassica, per raggiungere Esenta”.
“In uscita dal depuratore - ha aggiunto - i reflui confluirebbero verso la Roggia Lonata che qui alimenta una centrale idroelettrica per poi dirigersi, attraverso Castiglione delle Stiviere, sui suoli irrigui dell'alto mantovano e raggiungere attraverso altri canali il fiume Mincio. L'unica soluzione veramente sostenibile è il potenziamento del depuratore di Peschiera e la riqualificazione della condotta sublacuale, che costituirebbe una soluzione di gran lunga più economica rispetto alla realizzazione di un nuovo depuratore e di nuove condotte”.
Il notevole risparmio è ben evidenziato da uno studio dell'ingegnere goriziano Pieraimondo Cappella, illustrato dal Gianluca Bordiga, Presidente della Federazione delle associazioni del fiume Chiese e del lago d'Idro Lo studio evidenzia diverse cose molto importanti: i minori costi economici (oltre il 40% in meno), i minori costi sociali durante i lavori (niente cantieri a bloccare la circolazione stradale) e le migliori garanzie sotto il profilo ecologico e ambientale, legate al mantenimento e controllo di gestione di un unico depuratore.
Le ragioni del no del fronte mantovano sono state poi rappresentate da Gian Battista Ruzzenenti, sindaco di Medole per sei legislature fino al 2019, mentre Laura Corsini del Comitato Cittadini di Calcinato con il suo icastico intervento ha chiamato alla mobilitazione: “Cittadini, uscite di casa: fra un mese sarà troppo tardi”.
E gli abitanti della frazione saranno i protagonisti martedì 25 del consiglio comunale convocato in adunanza aperta proprio davanti alla Chiesa di Esenta per le ore 19 dal sindaco Roberto Tardani. All'ordine del giorno la “riqualificazione del sistema di depurazione e collettamento delle acque del Garda”. In quella sede sarà presentato un documento in cui decine di gruppi ambientalisti della zona chiedono di “arrestare la procedura in corso e ristrutturare la configurazione esistente, con costi enormemente inferiori ad ogni ipotesi di trasferire la depurazione di una parte dei reflui in altri territori al di fuori del bacino gardesano, perché trasferire la depurazione occidentale significa costruire un nuovo megaimpianto con il relativo nuovo collettamento, per una lunghezza di molte decine di km sia per raggiungere il nuovo impianto che per scaricare la depurazione”.

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