giovedì 27 maggio 2021

Inquinamento da miasmi: non solo a Calcinato

Anima del movimento contro le aziende che ammorbano l'aria con i propri miasmi a Quinzano d'Oglio è Barbara Mantovani, portavoce del locale Comitato Cittadini, la quale parla di un vero e proprio sistema di “smaltimento di rifiuti speciali, mascherato da produzione di gessi di defecazione”.
“Quinzano negli anni è diventata una delle terre dei fuochi d'Italia” sottolinea. “Siamo stati a lungo prigionieri nelle nostre case e spesso abbiamo dovuto abbandonarle per diverse ore della giornata perché diventavano vere e proprie camere a gas. Le emissioni odorigene erano fortissime, quasi ogni giorno c'erano folate di tanfo insopportabile che innescavano tosse, malesseri, conati di vomito, prendevano occhi e gola; gli animali da cortile hanno sviluppato svariate patologie".
La donna punta l'attenzione “non solo sui terreni inquinati, problematica peraltro gravissima, ma anche sulle malattie sviluppate nella nostra zona in correlazione con tossicità ambientali, dal cancro alla sensibilità chimica multipla". "Personalmente - racconta - ho dovuto fare a spese mie delle indagine ambientali e delle analisi sulle matrici cellulari di alcune persone, esaminate in laboratori stranieri, dagli Stati Uniti al Regno Unito, per avere una valutazione da parte di enti prestigiosi e impermeabili a ogni potenziale condizionamento esterno".
"Nelle cellule di queste persone - spiega - io ho trovato sostanze tossiche come l'acido epossioleico, la tartrazina, l'ortoxinolo e altri elementi che penetrando le membrane plasmatiche possono creare importanti disordini cellulari. Inoltre ho rinvenuto tassi di piombo e mercurio ben sopra il limite massimo di esposizione, anche in bambini molto piccoli. Ciò può comportare seri rischi di insorgenza di anemie ed infarti, che spesso si manifestano con sintomi di affaticamento, miastenia, effetti negativi sulla memoria e sulla funzione cognitiva, ai quali si dà poca importanza perché sono tipici dell’età".
Mantovani chiede ora "che venga fatta chiarezza anche sul fatto che la nota documentale delle mie analisi, inoltrata nel lontano 2013 in Procura attraverso un avvocato civilista del Foro di Roma, possa finalmente ricevere una valutazione".
"Senza la fermezza e la costanza di Imma Lascialfari, presidente del Comitato Ambiente Futuro Lombardia - osserva - non saremmo arrivati all'importante risultato di questi giorni. Parafrasando Feuerbach, noi siamo quello che mangiamo. Quindi il fatto che siano per anni state sversate queste sostanze inquinanti nei terreni costituisce una bomba ecologica per la catena e la filiera agroalimentare, dai foraggi ai mangimi, dal latte alla carne al formaggio".
"Mai più lungaggini burocratiche, mai più abbassare l'attenzione su questa emergenza" conclude la combattiva signora della Bassa.

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