Da alcuni cittadini ci viene la segnalazione della opportunità di creare anche a Calcinato una Banca del Tempo, per lo scambio di prestazioni gratuite (trasporti, baby sitting, lavori manuali, lezioni didattiche, ecc.) fra gli aderenti, utilizzando unità di misura temporali.
Dobbiamo imparare a riprenderci il nostro tempo, che oggi si è ridotto soprattutto a due grandi scopi, funzionali all’attuale sistema economico: il lavoro e il consumo. Si dedica più tempo al lavoro per ottenere un maggiore potere d’acquisto e si usa la restante parte per acquistare i beni materiali, molti dei quali superflui. Si entra così in un circolo vizioso, che ci porta a scandire il tempo quotidiano in ritmi frenetici ed aberranti: più lavoro = più soldi = più acquisti = più desideri = necessità di avere più soldi = più lavoro… e tutto ricomincia daccapo. Tutto ciò ci porta ad avere, nei confronti del tempo, un atteggiamento consumista ed efficientista: ogni ora deve essere sfruttata per fare il maggior numero di cose possibile, traendone il massimo di vantaggio.
Dobbiamo riappropriarci del nostro tempo, per diventarne protagonisti e non più per esserne dominati. Ritmi di vita più lenti ci portano a vivere i rapporti umani in termini qualitativi e non più meramente quantitativi. La dimensione della qualità ci consente di dare più valore all’altro e di scoprirne le differenze, superando così discriminazioni, preconcetti e rifiuti. Una nuova cultura non è possibile senza un mutamento dell’esperienza del tempo e per tale mutamento può essere di aiuto l’organizzazione della Banca del Tempo, un’associazione a base volontaria in cui si scambiano gratuitamente prestazioni ed eventualmente beni senza l’intermediazione del denaro. La Banca del Tempo nasce grazie all’osservazione che, se il denaro è merce virtuale e col denaro si paga il tempo lavorato, è possibile organizzare un circuito economico alternativo, dal quale il denaro sia completamente escluso e nel quale invece sia il tempo lavorato, opportunamente contabilizzato, a costituire il “deposito” del “correntista”. Con la Banca del Tempo si mettono in contatto persone disponibili a scambiarsi servizi e prestazioni, con la possibilità di conoscersi e scambiarsi aiuti che riguardano la vita quotidiana: è uno scambio alla pari, senza la mediazione del denaro e senza alcuna differenza tra le varie professioni. Così si rivitalizzano le identità locali e si afferma una nuova coscienza ecologica, di rispetto dell’ambiente e del bene comune, così compromessi dall’attuale modello sociale ed economico.
Gli interessati a lavorare al progetto possono scriverci e verranno messi in contatto fra loro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento