mercoledì 8 febbraio 2012

'il manifesto' non può chiudere

Il quotidiano 'il manifesto' potrebbe avere i giorni contati in seguito alle recente normativa sull’editoria introdotta dal governo.
C’è forse qualche altro giornale che abbia parlato insistentemente e non certo solo da oggi dell'assurdità delle spese militari e stia dando spazio quasi ogni giorno alla campagna contro lo sperpero di denaro pubblico costituito dai cacciabombardieri F35?
C’è forse qualche altro giornale che abbia dato sostegno alla campagna per l'acqua pubblica e continui a parlare tutti i giorni della difesa dei beni comuni ?
C’è forse qualche altro giornale che ogni giorno ospiti autorevolissimi interventi di sociologi, economisti e intellettuali che spieghino come un altro mondo sia possibile e come si possa organizzare la società su basi solidali ed ecologiche?
C’è forse qualche altro giornale che dia non sporadico spazio al tema dell'economia comunitaria e ai gruppi di acquisto?
C’è forse qualche altro giornale che abbia dato conto sul serio di una affollatissima assemblea di Napoli, convocata dal sindaco De Magistris e da cui sono uscite proposte interessantissime per l'alternativa politica, proprio a partire dalla riscoperta dei beni comuni?
C’è forse qualche altro giornale che dia spazio ai temi internazionali, dal punto di vista dei popoli, delle culture indigene, dei movimenti?
C'è forse qualche altro giornale a diffusione nazionale, che abbia mai dedicato la prima pagina alla lotta degli operai dell’Omsa?
C’è forse qualche altro giornale che abbia parlato dei disastri che Enel compie in Guatemala e abbia dato voce alla campagna di sostegno alle comunità in lotta?
C’è forse qualche altro giornale che abbia svelato fin dai primi giorni il colossale imbroglio berlusconiano sul terremoto dell'Aquila?
C’è forse qualche altro giornale che su Rosarno, su Castelvolturno e su mille altri episodi di razzismo abbia dato conto con una posizione davvero antirazzista?
C’è forse qualche altro giornale che abbia dato davvero spazio alle iniziative della Fiom, dei precari e dei disoccupati, degli indignati e di tutti i movimenti di resistenza?
C’è forse qualche altro giornale che sta avendo il coraggio di sostenere le ragioni dei 'no Tav' ?
Non credete che se 'il manifesto' chiuderà saremo tutte/i mutilate/i?
Non credete di dover fare qualcosa?
La proposta è di acquistare ogni pomeriggio per tre mesi tutte le copie del 'manifesto' rimaste nella edicola del vostro paese e impegnarsi a venderle o regalarle agli amici e compagni. Così facendo probabilmente contribuiremo a cambiare il destino del giornale.

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