Fra le proposte politiche avanzate dal movimento per la globalizzazione solidale dell'economia, quella dell'introduzione anche nel nostro paese della Tobin Tax è una delle più apprezzate, ultimamente anche dal Presidente del Consiglio Mario Monti.
Si tratta di una imposta sulle transazioni valutarie speculative, per introdurre la quale 10 anni fa Linea Indipendente a Calcinato organizzò tavoli di raccolta delle firme in calce alla “petizione popolare per un mondo solidale contro la speculazione finanziaria", promossa da un vasto cartello di associazioni con l’obiettivo di "regolamentare il mercato finanziario e promuovere il ritorno del controllo dei cittadini sulla finanza".
La Tobin Tax prende il nome del Premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose nel 1972. Nello sprecifico prevede di colpire, in maniera modica, tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine, e contemporaneamente per procurare entrate da destinare alla comunità internazionale. L'aliquota di cui si parla in Italia in questi giorni è minima, abbondantemente sotto l'1%.
Complice la grave crisi economico-finanziaria, in questi 10 anni la Tobin Tax è diventata il simbolo di tutti coloro che vogliono favorire il ritorno del predominio della politica sulla finanza, un granello di sabbia negli ingranaggi della speculazione, a favore della stabilità dei governi, degli investimenti sociali e della solidarietà internazionale.
I politici di casa nostra sono arrivati ora. Meglio tardi che mai.
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