domenica 12 febbraio 2012

30 anni fa nasceva il Gruppo Danilo Dolci

Oggi nessuno in paese lo ricorda più, ma 30 anni fa nasceva a Calcinato il Gruppo Danilo Dolci, formato da una decina di giovani che per lungo tempo furono impegnati in attività e iniziative per l'animazione culturale della comunità, la tutela e valorizzazione dell'ambiente, l'obiezione di coscienza e la nonviolenza, organizzate nella storica sede di via XX settembre, si fosse in tanti al caldo di brezze creative che non torneranno oppure in pochi al freddo di una stufa che non funzionava mai .
Gli incontri sul servizio civile, il lungo variopinto drago costruito per la sfilata di carnevale, i cineforum in biblioteca, i dibattiti sull'internazionalismo, il convegno e il referendum autogestito sugli euromissili a Comiso, le campagne per l'obiezione fiscale, le feste rock nel parco delle rimembranze in piazza alta, le marce della pace, la mostra sul pittore Aleardo Arrighi, i manifesti antimilitaristi, la mobilitazione contro la prima discarica a Calcinatello. Gli anni Ottanta, insomma.
Nei suoi numerosi incontri in giro per il mondo Dolci era solito citare ironicamente questa esperienza, notando come quello calcinatese fosse un caso unico di intitolazione di un'associazione culturale ad un personaggio ancora vivente. Ripensando a quell'esperienza, Carlo Filippini (uno dei 40 compagni che nel 1972 pagò col carcere la sua obiezione al servizio militare) sottolinea che "il nome e la figura di Danilo Dolci furono in grado in quegli anni di coniugare l'esperienza della generazione degli anni Settanta con l'entusiasmo di chi si affacciava allora sulla scena culturale e sociale in paese".
Scomparso a Partinico, in provincia di Palermo, il 30 dicembre 1997, Dolci fu tra i pochi italiani a vantare una ripetuta serie di candidature al Premio Nobel per la Pace (la prima volta il suo nome fu sostenuto addirittura dal celebre pedagogista Jean Piaget). Nato a Sesana, in provincia di Trieste, nel 1924, dopo gli studi di architettura a Roma e a Milano, nel 1952 si era recato a Trappeto, vicino a Palermo, e nel 1958 aveva fondato a Partinico il "Centro studi e iniziative", per il riscatto economico e lo sviluppo organico e integrale della zona. Le numerose azioni di lotta nonviolenta con i contadini e i disoccupati, per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare, per lo smascheramento delle connessioni tra potere politico e mafia, per la ricostruzione dei paesi terremotati della Valle del Belice, gli costarono denunce e condanne, ma anche il sostegno di comitati di solidarietà in Italia e all'estero (la sua opera è conosciuta e apprezzata soprattutto negli Stati Uniti), la stima di personaggi come Aldo Capitini, Aldous Huxley, Ernst Bloch, Bertrand Russell, Norberto Bobbio, Noam Chomsky, Jurgen Habermas e Jean Piaget. Interminabile è l'elenco di volumi di poesie, racconti, saggistica pubblicati da Dolci, quasi tutti tradotti nelle principali lingue fino a farne uno degli intellettuali italiani più conosciuti nel mondo.

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