martedì 27 maggio 2014

Ricominciare. Subito

La nostra proposta per il BENE COMUNE è uscita sonoramente sconfitta dalle urne, ricevendo il consenso solo di poco più di un elettore su dieci.
Ci sarà tempo per le valutazioni a freddo del voto. Ora il pensiero va alla difficoltà di immaginare di lasciare il governo di Calcinato per altri cinque anni a una maggioranza che ne ha fatte di tutti i colori, con le opposizioni frazionate in ben quattro gruppi consiliari.
Realizzare il nostro percorso dopo che è stato pesantemente bocciato nelle urne non sarà facile. Ci proviamo trepidanti in queste ore, che nulla di buono lasciano presagire per il nostro Comune.
Riavviato già nell'incontro conviviale di ieri sera, il cammino prosegue con l'assemblea convocata per martedì 3 giugno alle ore 20.30 sala Morelli in Piazza della Repubblica a Calcinato), per:
- valutare le nostre proposte per le commissioni consiliari;
- capire come aprire la vertenza per far tornare l'acqua ai calcinatesi;
- definire una proposta sui criteri per le iscrizioni alle scuole per l'infanzia;
- discutere l'ipotesi di una campagna per la riapertura della stazione;
- organizzare una cena di autofinanziamento prima dell'estate;
- varie ed eventuali.
Al lavoro!

2 commenti:

  1. Non credo che il risultato elettorale conseguito qualche giorno fa sia da ritenersi pari a una "sonora sconfitta". Valutando infatti la vicenda in modo razionale mi pare che, essendo la Lombardia una territorio prevalentemente di mentalità destrorsa e tenendo in considerazione l'enorme e nota simpatia che provano gli elettori nei confronti del sindaco uscente, sembrasse quasi impossibile un voto diverso da quello espresso dalla cittadinanza calcinatese. La cosa che mi ha sorpreso in positivo, e credo sia proprio questo il punto fondamentale e guida stessa nei tempi a venire per l'impegno politico che la lista Bene Comune si è assunta, sta nel fatto che comunque un seggio in Consiglio è stato portato a casa a testimonianza del fatto che persone che si riconoscono e appoggiano la mentalità, oserei dire, non competitiva, ma inclusiva e "altruista" espressa chiaramente nel programma elettorale, esistano anche a Calcinato. Osservando e analizzando la contemporaneità mi pare proprio una notizia rincuorante. Credo che Bene Comune, in particolare il candidato Flavio Marcolini, abbiano portato avanti una campagna elettorale dignitosa, coraggiosa e scevra da astio e violenza intellettuali, ben o malcelati dalle altre quattro proposte. È storicamente e culturalmente chiaro che le idee che ci guidano (e mi si permetta da votante sostenitore di scrivere in prima persona) resteranno sempre, all'interno di una comunità multi-rappresentativa, in minoranza. Non per questo l'ombra della sconfitta deve necessariamente annichilire ogni pulsione a un miglioramento sociale culturale politico. Vive la résistance!

    Davide

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  2. Non sarei così categorico, sonora sconfitta, nel commento sul voto di Calcinato. In un Comune da tempo ormai saldamente in mano a forze di centrodestra e ben quattro liste a sfidare Marika Legati ritengo sia invece motivo di soddisfazione raccogliere il 10 per cento dei consensi. Meglio si poteva fare? Non so, il problema era semmai porsi prima il problema degli schieramenti, cercare ora le colpe di una mancata alleanza di centrosinistra più ampia. Continuo a ritenere, se mancano alcuni tasselli alla mia ricostruzione ne prenderò volentieri conoscenza, che il centrosinistra che fa capo al Pd abbia sbagliato a non procedere alle primarie per individuare il candidato sindaco e infine abbia compiuto la scelta troppo tardi. Sulla scelta di Claudia Rizzi, nei cui confronti nutro un profondo senso di amicizia e di stima, fosse solo per i decenni di conoscenza, credo sia stato commesso un errore di valutazione, una scelta politicamente affatto umile e votata alla testimonianza, e il distacco elettorale lo testimonia. Fare paragoni con il quadro nazionale può anche apparire strumentale, ma il significato di un Pd guidato da Renzi e' anche quello di incoraggiare rotture con un passato auto-referente, nostalgico, che non c'è più e chiede di guardare il mondo con altri occhi e governarlo con strumenti più aggiornati. Lungi da me l'idea del nuovismo a tutti costi, ne sarei vittima anche io, no? ma la classe dirigente del Pd calcinatese, diciamolo con franchezza, nei nomi che contano e' sempre quella; ricordo che i calcinatesi nel frattempo sono cresciuti parecchio, evidentemente non hanno trovato nel centrosinistra un soggetto meritevole di fiducia. Riflettiamo, riscopriamo un filo di umiltà e diamoci una mossa.
    William Geroldi

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