Cresce in Italia l'opposizione al progetto di acquisto dei cacciabombardieri F-35. L'idea del progetto era nata agli inizi degli
anni ' 90 con l'idea che fosse un aereo multifunzionale e perciò economico. Ma già in fase di progettazione e realizzazione dei primi
prototipi il costo era già più che raddoppiato, al punto che anche per
questo motivo nazioni come Australia, Canada, Danimarca, Olanda, Regno
Unito e Turchia hanno rimesso in discussione il progetto,
sospendendolo o ritirandosi , mentre Germania e Francia non sono mai
state interessate.
Centinaia di comuni italiani, oltre a diverse province e a regioni
come Emilia-Romagna, Friuli, Marche, Toscana, Trentino Alto-Adige e Umbria hanno
approvato mozioni contro il proseguimento del progetto.
Lo stesso Parlamento nel giugno scorso ha votato perchè una
commissione d'indagine affronti la questione per rivedere il tutto nell'ambito di una ridiscussione dell' attuale modello di difesa
europeo e non solo.
Invece il Governo, forzando con una interpretazione formale il regolamento e spinto da un assai discutibile intervento del Presidente della Repubblica
che aveva convocato immediatamente e in modo irrituale il Consiglio Nazionale di Difesa per dichiarare che sulle decisioni "tecniche" dei
militari il Parlamento viene esautorato, ha perfezionato nel
settembre scorso l'acquisto di altri 3 F-35 senza nemmeno degnarsi di
informare le Camere.
Stiamo parlando di un sistema d'arma il quale, a detta dello stesso
Pentagono, ha centinaia di difetti e problematicità che hanno portato
anche alla sospensione dei collaudi in volo per ulteriori verifiche.
Ma non possiamo dimenticare le ragioni morali di
contrarietà a questo bombardiere. Un Governo che ha giurato sulla
Costituzione e il ripudio alla guerra e che annovera addirittura molti esponenti
che si dichiarano cattolici ('ama il tuo nemico' sta scritto nel
Vangelo ) come può continuare a sostenere un progetto per un sistema
d'arma di attacco e per giunta predisposto per l' uso di bombe atomiche,
armi di distruzione di massa che ripugnano la coscienza dell'
umanità?
Queste sono alcune delle ragioni per le quali sabato 30 novembre alle
ore 13.30 saremo in Piazza Roma a Ghedi per protestare contro le scelte di governo e
per il ritiro dal progetto dei cacciabombardieri F-35, per un nuovo
modello di difesa alla luce anche di quanto sancito dalla Corte
Costituzionale (sentenza n° 164/1985) sul necessario riconoscimento delle
alternative alla "difesa armata".
Con noi ci saranno i sindaci dei Comuni bresciani che hanno votato mozioni per il ritiro da questo faraonico
e inutile progetto e per l'investimento del denaro così risparmiato nella difesa
dei bisogni dei nostri concittadini e del territorio, sempre più alla
prese con continue, ben più concrete, emergenze.
domenica 24 novembre 2013
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