domenica 24 novembre 2013

Verso Ghedi

Cresce in Italia l'opposizione al progetto di acquisto dei cacciabombardieri F-35. L'idea del progetto era nata agli inizi degli anni ' 90 con l'idea che fosse un aereo multifunzionale e perciò economico. Ma già in fase di progettazione e realizzazione dei primi prototipi il costo era già più che raddoppiato, al punto che anche per questo motivo nazioni come Australia, Canada, Danimarca, Olanda, Regno Unito e Turchia hanno rimesso in discussione il progetto, sospendendolo o ritirandosi , mentre Germania e Francia non sono mai state interessate.
 Centinaia di comuni italiani, oltre a diverse province e a regioni come Emilia-Romagna, Friuli, Marche, Toscana, Trentino Alto-Adige e Umbria hanno approvato mozioni contro il proseguimento del progetto.
 Lo stesso Parlamento nel giugno scorso ha votato perchè una commissione d'indagine affronti la questione per rivedere  il tutto nell'ambito di una ridiscussione dell' attuale modello di difesa europeo e non solo. 
 Invece il Governo, forzando con una interpretazione formale il regolamento e spinto da un assai  discutibile intervento del Presidente della Repubblica che aveva convocato immediatamente e in modo
irrituale il Consiglio Nazionale di Difesa per dichiarare che sulle decisioni "tecniche" dei militari il  Parlamento viene esautorato, ha perfezionato nel settembre scorso l'acquisto di altri 3 F-35 senza nemmeno degnarsi di informare le Camere.
 Stiamo parlando di un sistema d'arma il quale, a detta dello stesso Pentagono, ha centinaia di difetti e problematicità che hanno portato anche alla sospensione dei collaudi in volo per ulteriori verifiche.
 Ma non possiamo dimenticare le ragioni morali di contrarietà a questo bombardiere. Un Governo che ha giurato sulla Costituzione e il ripudio alla guerra e che annovera addirittura molti esponenti che si dichiarano cattolici ('ama il tuo nemico' sta scritto nel Vangelo ) come può continuare a sostenere un progetto per un sistema d'arma di attacco e per giunta predisposto per l' uso di bombe atomiche, armi di distruzione di massa che ripugnano la coscienza dell' umanità? 
 Queste sono alcune delle ragioni per le quali sabato 30 novembre alle ore 13.30 saremo in Piazza Roma a Ghedi per protestare contro le scelte di governo e per il ritiro dal progetto dei cacciabombardieri F-35, per un nuovo modello di difesa alla luce anche di quanto sancito dalla Corte Costituzionale (sentenza n° 164/1985) sul necessario riconoscimento delle alternative alla "difesa armata".
 Con noi ci saranno i sindaci dei Comuni bresciani che hanno votato mozioni per il ritiro da questo faraonico e inutile progetto e per l'investimento del denaro così risparmiato nella difesa dei bisogni dei nostri concittadini e del territorio, sempre più alla prese con  continue, ben più concrete, emergenze.

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