martedì 11 dicembre 2012
Proteste 'contro' alla scuola media
Insolita protesta degli alunni della scuola media statale Alighieri di Calcinato che stamattina diserteranno le lezioni in segno di protesta contro la decisione assunta dai docenti nell’assemblea sindacale di giovedì scorso di sospendere tutte le attività integrative e extracurricolari (viaggi d’istruzione, scambi didattici, tornei d’istituto, saggi natalizi e di fine anno, mostre).
I ragazzi, guidati da un drappello di scolari delle classi terze, hanno preannunciato che presidieranno l’ingresso dell’istituto di via Arnaldo segnalando il proprio dissenso verso questa scelta dei professori che, giova ricordarlo, rientra nel quadro delle agitazioni indette a livello nazionale dagli insegnanti, quasi sempre in collaborazione con le famiglie, in difesa della scuola pubblica che i provvedimenti degli ultimi governi stanno progressivamente smantellando a tutto vantaggio di quella privata, fruitrice di quote crescenti di contributi statali.
“Giovedì scorso - racconta la prof.ssa Jessica Rossi, membro del Consiglio d’Istituto – era emersa la necessità di sensibilizzare le famiglie in merito alla difficoltà, a fronte delle scarse risorse, di gestire le numerose attività solitamente organizzate e portate avanti nella scuola. Come già altri istituti hanno fatto, avevamo pensato di rendicontare loro tutte le ore impiegate per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività; poiché però ciò era stato fatto da alcuni colleghi senza riscontro, abbiamo pensato, con decisione sofferta, di sollecitare la riflessione della cittadinanza proponendo di sospendere le visite d'istruzione fuori dall'orario scolastico, pur consapevoli del valore educativo di questo momento di aggregazione. I docenti credono nell'importanza del loro lavoro che però molto spesso non ha adeguato riconoscimento né economico né sociale”.
Insomma a Calcinato pare esserne uscita una “guerra fra poveri”, defraudati del diritto allo studio gli alunni e ad un lavoro dignitoso i professori. La risposta degli “studenti in sciopero” non sembra avere compreso le ragioni della mobilitazione dei loro insegnanti.
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Di logico c'è solo lo schema di chi rifiuta la selezione meritocratica in nome di diritti costituzionali. Spero che finanzino sempre più la scuola privata cosi non ci vadano solo i ricchi. Finché il docente non può essere selezionato e rimosso dal dirigente la scuola sarà solo un sistema per occupare i mediocri e punire i bravi. Sempre in lotta in difesa dei diritti e non abbiamo una università classificata nelle prime 200.Italia dietro il terzo mondo e professori sempre in difesa dei diritti.
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