Lunedì sera Calcinato può dire no all’acquisto dei cacciabombardieri F35. Se ne discuterà nella seduta del consiglio comunale alle ore 20.45 in municipio, grazie a una mozione presentata dai nostri due consiglieri di Linea Indipendente William Spassini e Flavio Vida in “dissenso alle nuove spese del ministero della difesa”.
Nel documento William e Flavio elencano con preoccupazione le spese militari recentemente prospettate a livello nazionale, “i circa 18 miliardi di euro destinati alla produzione di 135 cacciabombardieri e 135 milioni di euro per l’acquisizione di unità navali della Fremm; la produzione di 4 sommergibili, cacciabombardieri F 35 e delle due fregate Orizzonte per una spesa di circa 780 milioni di euro; la mininaja per una spesa di 8 milioni e cinquecentomila euro”.
“Considerato che l’attuale crisi economica sta facendo pagare un prezzo altissimo ai cittadini e gli enti locali verranno ulteriormente penalizzati dalla riduzione dei trasferimenti che avranno come conseguenza una ulteriore diminuzione dei servizi e un peggioramento delle condizioni di vita” chiedono che il consiglio esprima “il proprio dissenso rispetto a tale scelta auspicando che i fondi stanziati per le armi, strumenti di morte, possano essere viceversa destinati a salvaguardare le pensioni delle fasce sociali più deboli e agli enti locali per garantire quei servizi sociali essenziali a rispondere ai bisogni primari dei cittadini”. Inviatiamo tutti in municipio a seguire la seduta.
Fra gli altri punti posti all’ordine del giorno dal sindaco Marika Legati si segnalano la nomina del revisore unico dei conti per il triennio 2012/2014, l’esame del regolamento comunale per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, alcune modifiche al regolamento comunale e alla carta dei servizi dell’asilo nido comunale Magica Bula, la comunicazione di un prelevamento dal fondo di riserva per l’integrazione di interventi di spesa, l’accettazione della cessione a titolo gratuito di un immobile in via Galilei e la cessione in proprietà delle aree comprese nei piani di zona già concesse in diritto di superficie con soppressione dei limiti di godimento degli alloggi realizzati sulle aree cedute.
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