Ha fatto presto mercoledì sera il consiglio comunale di Calcinato a piombareall’argomento clou, la richiesta dei 7 consiglieri di minoranza (WilliamSpassini, Gialuca Capra, Flavio Vida, Elena Ringhini, Ivan Bertoli, AntonioGuarisco e Fabio Quinzani) di discutere il “progetto per la realizzazione diuna discarica per lo smaltimento di rifiuti inerti in località Cavicchione”,che pure era posto all’ultimo punto dell’ordine del giorno.Nei primi 40 minuti il consiglio ha rimandato l’esame dei due regolamenti perl'istituzione della commissione per le pari opportunità e per l'assegnazione diborse di studio per studenti, accettato la cessione gratuita di un’area dellaCooperativa La Famiglia, varato l’accorpamento al demanio stradale di porzionidi terreni, approvato tre piani attuativi, un piano di recupero, una varianteal Prg per l’adeguamento della fascia di rispetto stradale sulla provinciale11.E così alle 21.25 precise, in un’aula affollata dai cittadini, l’assessoreall’ecologia Roberto De Giovanni iniziava la relazione introduttiva sul nuovoimpianto di rifiuti (che, come si ricorderà, era stato approvato a fine anno),facendo una cronistoria del sito (e, più in generale, delle discarichecalcinatesi) e rivendicando questa volta a merito dell’amministrazione di“avere ottenuto un aumento dello strato d’argilla di altri 10 cm, un ulterioretelo di protezione, l’applicazione di un sistema di monitoraggio in temporeale, la presenza costante sul posto di un esperto di fiducia del Comune”.Sottolineando che il nuovo impianto “non inquinerà minimamente il territorio,né la falda freatica né l’atmosfera”, ha giudicato impensabile opporvisi:“avremmo dovuto iniziare una causa con il fortissimo rischio di perderla etrovarci comunque la discarica”.In seguito sulla decisione presa è intervenuto il consigliere Guarisco,stigmatizzandone il metodo - “da dicembre a oggi il provvedimento, forse permotivi d’urgenza, non è passato in consiglio comunale” - e il “merito - “ilnostro territorio è già fortemente compromesso”. Gli ha replicato la sindacaLegati che ha ricordato “le conferenze dei capigruppo e gli incontri deiconsiglieri con il tecnico incaricato”. “La fretta – ha detto – l’aveva laRegione, non certo il Comune”.Il dibattito si è sviluppato poi con il consigliere Capra che ha ricordatoche “nelle linee programmatiche dell’amministrazione c’era scritto di opporsifermamente a nuove discariche”, ma il vicesindaco Alberto Bertagna ha ribadito:“Questa discarica c’è già; i risultati ottenuti non sono una conquista, sono ilminore dei mali. Ora bisogna batterci affinché le cave presenti non diventinoaltre discariche”. Anche Bertoli ha invitato a “guardare avanti e prevenirenuovi e più preoccupanti insediamenti estrattivi che diventeranno altrettantediscariche fino a trasformare l’intera campagna di Calcinatello così come noila conosciamo”.A questo punto il capogruppo di minoranza Spassini chiedeva di “uscire dallalogica del prendere accorgimenti monetizzando il rischio. Bisogna tirare unariga e impedire che sorgano altre attività inquinanti sul territorio”. Ha poipresentato una risoluzione, chiedendo e ottenendo la sospensione della sedutaper consentirne l’esame. Dopo la pausa, la sindaca Legati riapriva i lavoriannunciando la costituzione a breve di “una commissione consiliare chepreparerà una mozione da presentare alla prossima seduta, inaugurando un nuovometodo di lavoro collaborativo”. Obiettivo condiviso studiare tutte le modalitàcon le quali impedire il ripetersi in futuro di vicende come questa.
venerdì 26 febbraio 2010
DAL CONSIGLIO COMUNALE
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