Pubblichiamo con piacere una lettera inviataci dall'ex sindaco Pierangelo Crottogini, sempre disponibile ai chiarimenti ed attento alla vita pubblica del paese. Il riferimento è alla inconsistente risposta che l'assessore alla cultura ha inviato a Bresciaoggi, in reazione al nostro articolo (il cui contenuto era stato anticipato sul blog) del 2 marzo, dove denunciavamo l'assenza dell'amministrazione ed il deliberato oscurantismo di fronte ad un argomento scomodo per la maggioranza di destra.
Ciao Flavio
Ho ricevuto con piacere la tua segnalazione in oggetto e, con qualche giorno di ritardo rispondo.
Grazie per l’informazione e quanto compreso. Non ho avuto la possibilità di leggere il testo dell’intervista citata, comunque ritengo che non sia utile replicare alla posizione espressa per evitare di dare ulteriore e immeritata pubblicità alla scrivente.
La povera, ritenendo di sapere cose che non sa, ricostruisce di conseguenza un progetto che aveva pretese più ambiziose rispetto a quanto richiamato. L’ipotesi, se interessa dovrei avere traccia completa, prevedeva tramite l’Università di Valencia una mostra itinerante europea (Valencia, Parigi, Praga e Lubianca) nella quale volevamo inserire Brescia, dal titolo “L’esilio culturale europeo”. In questa proposta le opere di Paceco rappresentavano solo la prima puntata, lasciando al seguito l’inserimento di altri settori della cultura che pure sono stati oggetto di persecuzioni politiche.
Il contesto si inseriva bene nell’attività del “Patronat Martinez Guerracabeitia” la cui attività si propone di denunciare in particolare alle nuove generazioni le diverse forme di violenza, passate e presenti, che hanno interessato la storia dell’umanità.
Era questo un progetto dove Calcinato, a mio parere, poteva solo essere presente come piccolo contributo e non certo per essere inserito come tappa.
Per questo motivo, a suo tempo, erano stati presi contatti con il direttore Morgano dell’Università Cattolica al quale, essendo anche vice sindaco di Brescia Cattolica, abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare i referenti di Brescia Musei per ottenere la disponibilità di una sede adeguata ad ospitare l’esposizione a Brescia.
La nuova amministrazione, non ha mai ritenuto di approfondire l’iniziativa intrapresa e quando ho visto la delibera di ritiro seguito rinuncia, dell’incarico affidato al prof. Tellaroli. L’ho contattato telefonicamente per capire le ragioni della sua decisione. Mi ha detto di avere avuto un incontro con il sindaco e che non aveva sprecato molto tempo per capire le intenzioni. A questo punto la sua decisione è stata solo conseguente.
Per quanto mi risulta, l’esposizione di Valencia, è stata organizzata ed effettuata grazie alla conferma sulla disponibilità dei proprietari ad inviare i quadri già selezionati e con spese a carico della stessa. Il libro-catalogo è stato ovviamente predisposto nelle due lingue spagnole omettendo la versione italiana, francese e/o inglese.
Ho ricevuto con piacere la tua segnalazione in oggetto e, con qualche giorno di ritardo rispondo.
Grazie per l’informazione e quanto compreso. Non ho avuto la possibilità di leggere il testo dell’intervista citata, comunque ritengo che non sia utile replicare alla posizione espressa per evitare di dare ulteriore e immeritata pubblicità alla scrivente.
La povera, ritenendo di sapere cose che non sa, ricostruisce di conseguenza un progetto che aveva pretese più ambiziose rispetto a quanto richiamato. L’ipotesi, se interessa dovrei avere traccia completa, prevedeva tramite l’Università di Valencia una mostra itinerante europea (Valencia, Parigi, Praga e Lubianca) nella quale volevamo inserire Brescia, dal titolo “L’esilio culturale europeo”. In questa proposta le opere di Paceco rappresentavano solo la prima puntata, lasciando al seguito l’inserimento di altri settori della cultura che pure sono stati oggetto di persecuzioni politiche.
Il contesto si inseriva bene nell’attività del “Patronat Martinez Guerracabeitia” la cui attività si propone di denunciare in particolare alle nuove generazioni le diverse forme di violenza, passate e presenti, che hanno interessato la storia dell’umanità.
Era questo un progetto dove Calcinato, a mio parere, poteva solo essere presente come piccolo contributo e non certo per essere inserito come tappa.
Per questo motivo, a suo tempo, erano stati presi contatti con il direttore Morgano dell’Università Cattolica al quale, essendo anche vice sindaco di Brescia Cattolica, abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare i referenti di Brescia Musei per ottenere la disponibilità di una sede adeguata ad ospitare l’esposizione a Brescia.
La nuova amministrazione, non ha mai ritenuto di approfondire l’iniziativa intrapresa e quando ho visto la delibera di ritiro seguito rinuncia, dell’incarico affidato al prof. Tellaroli. L’ho contattato telefonicamente per capire le ragioni della sua decisione. Mi ha detto di avere avuto un incontro con il sindaco e che non aveva sprecato molto tempo per capire le intenzioni. A questo punto la sua decisione è stata solo conseguente.
Per quanto mi risulta, l’esposizione di Valencia, è stata organizzata ed effettuata grazie alla conferma sulla disponibilità dei proprietari ad inviare i quadri già selezionati e con spese a carico della stessa. Il libro-catalogo è stato ovviamente predisposto nelle due lingue spagnole omettendo la versione italiana, francese e/o inglese.
ciao e buon lavoro
il link del Patronat Martinez Guerracabeitia, istituto culturale militante valenciano, è http://www.fguv.org/pmg/presentacio/
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