L'Italia,
facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media
52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato,
cifra in realta' superiore che il Sipri quantifica in 72 milioni di
euro al giorno.
Secondo
gli impegni assunti dal governo nel quadro dell'Alleanza, la spesa
militare italiana dovra' essere portata a oltre 100 milioni di euro al
giorno.
E'
un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali,
che potrebbe essere fortemente ridotto se l'Italia uscisse dalla Nato.
L'Alleanza Atlantica persegue una strategia espansionistica e aggressiva.
Dopo
la fine della guerra fredda, ha demolito con la guerra la Federazione
Jugoslava; ha inglobato tutti i paesi dell'ex Patto di Varsavia, tre
dell'ex Urss e due della ex Jugoslavia; ha occupato militarmente
l'Afghanistan; ha demolito con la guerra la Libia e tentato di fare lo
stesso con la Siria.
Ha
concorso a provocare lì'avvio di un nuovo pericoloso
confronto con la Russia.
Ha
iniziato a proiettare le sue forze militari nell'Oceano Indiano nel
quadro di una strategia che mira alla regione Asia-Pacifico, provocando
un confronto militare con la Cina.
In
tale quadro, le forze armate italiane vengono proiettate in paesi
esterni all'area dell'Alleanza, per missioni internazionali che, anche
quando vengono definite di "peacekeeping", sono guerre finalizzate alla
demolizione di interi Stati (come gia' avvenuto con la Federazione
Jugoslava e la Libia).
Uscendo
dalla Nato, l'Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra
permanente, che viola la nostra Costituzione, in particolare l'articolo 11, e
danneggia i nostri reali interessi nazionali.
L'appartenenza
alla Nato priva la Repubblica italiana della capacita' di effettuare
scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente
dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali.
La
piu' alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo
alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal
presidente degli Stati Uniti e anche gli altri comandi chiave della
Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi: la Nato e' percio',
di fatto, sotto il comando degli Stati Uniti che la usano per i loro
fini militari, politici ed economici.
L'appartenenza
alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell'Italia agli Stati Uniti,
esemplificata dalla rete di basi militari (come quella di Ghedi)che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei
statunitense nel Mediterraneo.
Particolarmente
grave e' il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari
statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro
uso. L'Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione
nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L'Italia,
uscendo dalla Nato, riacquisterebbe la piena sovranita': sarebbe cosi'
in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che
verso Est.
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Perché uscire "della" Nato? oeiiii anti italiano!!! Flavio era l'unica cosa che sapevi l'italiano.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione del refuso; ora abbiamo corretto. Comunque il pezzo ci veniva da Peppe Sini.
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