Dalle ultime cronache sulla Brebemi si "scopre" (ma guarda
) l´ennesima 
truffa ai danni dei contribuenti. La si era propagandata realizzata da 
"privati" senza oneri per lo Stato, salvo poi quasi da subito chiedere 
soccorso allo stesso con finanziamenti e decontribuzioni fiscali per 
compensare le perdite e i costi lievitati di molto oltre i preventivi 
(anche questa una costante italiana delle opere pubbliche e private). Il
 pensiero liberista ideale dei nostri politici recita solennemente del 
rischio d´impresa, se questa sbaglia l´investimento deve (dovrebbe) 
fallire e basta. Ma qui si chiede sempre l´intervento statale quando va 
male, secondo il ben noto assunto del privatizzare i profitti e 
socializzare le perdite. Oltre a questo si confermano i pareri già 
espressi a suo tempo sull´inutilità e incongruenza del rapporto 
costi-benefici di questa opera. 
È bene rimarcare ad alta voce queste
 vicende, perché le stesse dinamiche si stanno prospettando per la TAV, 
moltiplicate per dieci. Ormai molte autorevoli voci si sono pronunciate 
con dovizia di particolari sul disastro economico, ambientale e 
sull´inutilità di questo progetto obsoleto di venti anni e ora 
anacronistico per congiuntura economica e di prospettiva. Ma ancora la 
maggior parte di politici locali e nazionali si pronuncia a favore di 
quest´opera, spacciandola per indispensabile e necessaria, senza mai 
spiegarne il perché e produrre argomenti contrari alle tesi di inutilità
 già spiegate. Tra l´altro contemporaneamente si vuole promuovere 
turismo e immagine della nostra provincia (richieste di siti Unesco, 
valorizzazione paesaggi e enogastronomia e altro), tutte cose in 
antitesi con opere devastanti. È necessario che i cittadini tutti si 
sforzino di reagire all´indifferenza e alla rassegnazione e incalzino i 
propri partiti e personaggi politici di riferimento (parecchi in 
Provincia, Regione e Parlamento) in ogni occasione pubblica e privata, 
chiedendo conto delle loro condotte "pressapochiste" o peggio complici 
di questi "progetti", e non di meno aderire e partecipare ad ogni 
iniziativa di contrasto a tutta questa deriva.
Danilo Zeni 
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Abbiamo capito che siete NO TAV, non avevamo dubbi. Liberate un po' la mente, su coraggio. Starete meglio.
RispondiEliminaComplimenti, bel lavoro NoTav!!! alla Stazione Santa Viola di Bologna.
RispondiEliminaAnche il signor Catalano (che non entra nel merito del post che commenta) ha scambiato una delle tante tag di cui son disseminati i territori urbani per la rivendicazione di un atto criminale?
RispondiEliminaVoi sigg.di Linea Indipendente ne siete certi? Al massimo saranno compagni che sbagliano. Vero?Certi alberi danno quei frutti.
RispondiEliminaCatalano, non so che idea si sia fatto di noi leggendo il blog. Sul rapporto fra gli alberi e i frutti, noi stiamo da sempre con Gandhi, che scriveva: "Il mezzo può essere paragonato a un seme, il fine a un albero; tra mezzo e fine vi è esattamente lo stesso inviolabile nesso che c'è tra seme e albero". E' chiaro?
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