giovedì 29 marzo 2018

Pasqua in piazza con i partigiani

FERMIAMO IL FASCISMO!
DOMENICA 1° APRILE - ORE 11
PIAZZA DEL COMUNE - CALCINATO
Dopo lo sconcerto di ieri sera, oggi è il tempo della lucidità e dell'organizzazione. L'impietosa bocciatura della “mozione antifascista per l'aggiornamento del Regolamento Comunale per l'utilizzo delle Sale Civiche” proposta dal capogruppo di Bene Comune Ennio Allegri, considerato il moltiplicarsi negli ultimi tempi di scritte e manifestazioni che riecheggiano i tempi bui della dittatura, non può e non deve passare sotto silenzio.
Alla destra calcinatese che ha avuto il coraggio di respingere un documento che chiedeva fosse  “vietato l'utilizzo delle sale civiche a gruppi e persone che perseguano la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista, ovvero diffondano in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incitino a commettere o commettano violenza o atti di provocazione alla violenza o atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” va data una risposta immediata, concreta e decisa.
Riaffermiamo il diritto-dovere di recepire una chiara norma costituzionale (la XII disposizione transitoria e finale) e la legge Mancino, al fine di salvaguardare Calcinato da abusi da parte di gruppi o organizzazioni che operano in violazione dei valori e dei principi a cui la nostra comunità civile si ispira, in difesa dei quali molti nostri concittadini hanno sacrificato la giovinezza, la salute e finanche la vita.
E quindi domenica 1° aprile alle ore 11 organizziamo un presidio antifascista in Piazza del Comune. Non si contano le adesioni che ci stanno giungendo da ogni parte della provincia. Ci sarà anche Lucio Pedroni, presidente provinciale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia. "Questo gesto - ci ha detto - è molto grave perché respinge una mozione che noi sosteniamo in ogni realtà in cui siamo presenti, peraltro già approvata a Brescia, Sarezzo, Lumezzane, Siena, Milano e numerosi altri comuni italiani. Essa non fa altro che ribadire quanto previsto dalla Costituzione: se uno vuole fare il fascista o il razzista, la nostra democrazia gli permette di farlo a casa sua, in un contesto privato, ma non può in alcun modo utilizzare strutture pubbliche della Repubblica nata dalla Resistenza antifascista".
E Pedroni ha preannunciato che il confronto si sposterà anche in sede legale: "Stiamo valutando in quale modo impugnare sotto il profilo giuridico questo atto incostituzionale".

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