Per avere un quadro chiaro di queste e altre presenze nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha dato avvio a un progetto innovativo di monitoraggio e controllo ambientale, che consente “la comprensione degli effettivi stati di impatto territoriale e ambientale del comparto, in conformità alla normativa vigente per il monitoraggio delle valutazioni ambientali strategiche” come osserva il sindaco Marika Legati.
Per comprendere le dinamiche di impatto
territoriale e ambientale è stato sviluppato il sistema denominato “Dynamic
Computational GIS – Monitoring Based Corrective Actions”, che consente - come
spiega il primo cittadino - di acquisire dati e informazioni specifiche rispetto
al comparto oggetto di monitoraggio, finalizzate alla riduzione degli impatti e
a fornire un supporto nella definizione di scelte operative in grado di
migliorare le condizioni gestionali dei progetti autorizzati”.
“In particolare - racconta - il sistema
prevede l’adozione, da parte della nostra amministrazione, della piattaforma
on-line MyQMap, che costituisce una specifica funzione del Geosocial Forum
Qcumber (consultabile al sito internet www.q-cumber.org), selezionato alle
Olimpiadi delle Start Up di Londra 2012 (volute dal Governo britannico
nell’ambito delle attività di promozione della nuova ‘Silicon Valley’ europea)
come una delle cento idee più
interessanti al mondo. Tra i selezionatori di Qcumber si trovano nomi come
Google, Intel, Cisco Systems e molti altri big del mondo dell’informatica e del
web”.
La
MyQMap consentirà agli attori del territorio di partecipare
attivamente al progetto avviato dall’amministrazione comunale di Calcinato. Gli
interessati potranno “affrontare in modo sistematico le scelte, di ordine
strategico ed operativo, di competenza comunale, nell’ambito delle istanze di valutazione
d’impatto ambientale, valutazioni ambientali strategiche e autorizzazioni integrate ambientali, sulla base dei dati rilevati dall’attivazione del
sistema di monitoraggio”. Tale sistema offre inoltre l’opportunità “di
incentivare i processi partecipativi previsti dalla normativa di settore”,
nonché di “controllare e verificare i dati acquisiti dai dispositivi fissi e
mobili di monitoraggio previsti dal piano di controllo, mediante accesso a un
geodatabase dinamico e interattivo, in grado di acquisire, controllare,
verificare e condividere dati e informazioni”.
La condivisione degli esiti sarà estesa
naturalmente “agli enti di controllo per la ricerca di strategie di
sostenibilità basate sull’analisi scientifica dei dati e delle informazioni
acquisite e sulla partecipazione delle comunità locali”.
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