[di Flavio Marcolini, da Bresciaoggi - 7 ottobre 2009]
CALCINATO. Nel sito di Cavicchione Sotto saranno conferiti altri 180 mila metri cubi di rifiuti
La discarica cresce in una guerra di cifre
Comitato all’erta: «I titolari dell’impianto vogliono dribblare la Valutazione d’impatto ambientale»
Un copione già visto. Archiviate le elezioni, a Calcinato si torna a parlare di discariche. In località Cavicchione Sotto, la società Gedit ha avanzato la richiesta di un ritocco del quantitativo di materiale da conferire nel proprio impianto di smaltimento di rifiuti speciali. Il «rimodellamento» dovrebbe portare nel sito altri 180 mila metri cubi di scarti. A darne notizia è il locale Comitato salute e ambiente che ha chiesto alle istituzioni di avviare una serie di verifiche sul progetto e, in particolare, sulla decisione dei privati di non ricorrere alla Valutazione d’impatto ambientale. Il comitato stigmatizza forma e contenuti dell’iter dell’ampliamento della discarica. «Contrariamente a quanto prescritto dalla legge, gli elaborati del progetto preliminare non sono stati pubblicati sul sito web della Provincia - spiega il presidente del comitato Roberto Sigurtà -. Chiediamo dunque che il Broletto renda consultabile l’incartamento per tutti i 45 giorni previsti per la presentazione delle osservazioni dei cittadini».Entrando nel merito, Sigurtà osserva poi «che per valutare se l’operazione debba essere o meno sottoposta alla Via, è stato utilizzato uno strumento di verifica semiquantitativo, che produce una stima approssimativa in quanto non tiene conto della qualità ambientale dell’area, non fa riferimento agli stress ecologici a cui è già sottoposta la zona e utilizza delle tabelle eccessivamente semplificate». La richiesta di sovralzo della discarica Gedit prevede di depositare nelle vasche esistenti altri 180mila metri cubi di rifiuti, equamente divisi su due anni di attività. «In base ai calcoli realizzati dalla ditta - spiega il leader del comitato - realizzare una nuova discarica di tali dimensioni sopra un altro cumulo di rifiuti di un milione 235mila metri cubi delle due vasche già esistenti, produce un risultato inferiore del 50% del minimo necessario per assoggettare alla Via il progetto. Ma a nostro parere si tratta di parametri non sufficientemente approfonditi né giustificati».Secondo il comitato le conclusioni tecniche della Gedit non prendono in considerazione la presenza delle aziende che confinano con la discarica. «Gli addetti che ogni giorno lavorano in quella fabbrica fanno lievitare il numero di residenti della zona e il numero di persone potenzialmente a rischio»Sigurtà non risparmia perplessità sulla credibilità di «uno studio preliminare che non prende in considerazione la reale situazione del territorio in cui si vuole realizzare praticamente un altra discarica. Il bacino di conferimento sorgerà su un area già fortemente compromessa dalla presenza di impianti di trattamento rifiuti, strade ad alta densità di circolazione, ferrovia e industrie ad alto impatto ambientale». La serie di osservazioni del comitato si sintetizzano in una richiesta: sottoporre l’ampliamento della discarica alla Via, per quantificare senza ambiguità il carico ambientale del progetto».
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