Abbiamo
visto tutti ieri sera su Rai 3 il servizio sul trattamento e
l'utilizzo agricolo dei fanghi biologici, alla trasmissione Indovina
chi viene a cena (per chi se l'è persa, è qui:
https://www.raiplay.it/programmi/indovinachivieneacena/).
Abbiamo rivisto il
degrado alla quale da anni sono costretti la nostra gente e il nostro
territorio.
Abbiamo riannusato la
puzza che impregna le nostre vite.
Abbiamo rivissuto le
paure che ci prendono per la salute nostra e dell'ambiente.
Abbiamo risentito salire
una indignazione mai sopita.
Dopo aver sin dall'inizio
di questa triste vicenda segnalato puntualmente i rischi, i pericoli,
i disagi, in consiglio comunale, in piazza, sulla stampa, sui social
media, fra la gente, dopo decine di richieste, inchieste, dibattiti,
mozioni, interrogazioni, risoluzioni, dopo un mare di giornate intere
ad arrovellarsi sul da farsi, non vogliamo più vergognarci di
Calcinato.
Chiediamo al Sindaco di:
verificare la correttezza
e la veridicità di quanto mostrato nel servizio televisivo;
dare risposta alla
numerose segnalazioni dei cittadini alle autorità comunali;
promulgare
un provvedimento che regolamenti lo spandimento dei fanghi sul
territorio;
esigere l'applicazione
dell’art. 27 del Regolamento comunale di Polizia Urbana, che impone
l'obbligo a ciascun conduttore di terreni siti
nel territorio comunale di comunicare per iscritto alla Polizia
Locale, almeno 48 ore prima dall’inizio dello spandimento, i
mappali (e quindi l’esatta localizzazione catastale) ove verrà
effettuato lo spandimento nonché la durata presunta dello
spandimento stesso, per fanghi e gessi di defecazione.
Nella
conferenza dei capigruppo consiliari il 3 ottobre scorso abbiamo
sollecitato per l’ennesima volta il primo cittadino a dare concreta
applicazione a questo articolo del Regolamento: è intuitivo come
l’informazione e la conoscenza dei luoghi dove verranno smaltiti
sia di enorme importanza ai fini del controllo delle operazioni
effettuate, della sicurezza degli operatori e della salute della
popolazione, soprattutto dopo che il governo dieci giorni fa ha
emanato un decreto d’urgenza (mimetizzato all’interno del decreto
per il Ponte Morani di Genova) che, cancellando una sentenza di
luglio del Tar della Lombardia, ha liberalizzato lo spandimento di
fanghi con elevato contenuto di idrocarburi.
Non vogliamo aspettare. Più.
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