lunedì 8 ottobre 2018

Chi getta fango su Calcinato

Abbiamo visto tutti ieri sera su Rai 3 il servizio sul trattamento e l'utilizzo agricolo dei fanghi biologici, alla trasmissione Indovina chi viene a cena (per chi se l'è persa, è qui: https://www.raiplay.it/programmi/indovinachivieneacena/).
Abbiamo rivisto il degrado alla quale da anni sono costretti la nostra gente e il nostro territorio.
Abbiamo riannusato la puzza che impregna le nostre vite.
Abbiamo rivissuto le paure che ci prendono per la salute nostra e dell'ambiente.
Abbiamo risentito salire una indignazione mai sopita.
Dopo aver sin dall'inizio di questa triste vicenda segnalato puntualmente i rischi, i pericoli, i disagi, in consiglio comunale, in piazza, sulla stampa, sui social media, fra la gente, dopo decine di richieste, inchieste, dibattiti, mozioni, interrogazioni, risoluzioni, dopo un mare di giornate intere ad arrovellarsi sul da farsi, non vogliamo più vergognarci di Calcinato.
Chiediamo al Sindaco di:
verificare la correttezza e la veridicità di quanto mostrato nel servizio televisivo;
dare risposta alla numerose segnalazioni dei cittadini alle autorità comunali;
promulgare un provvedimento che regolamenti lo spandimento dei fanghi sul territorio;
esigere l'applicazione dell’art. 27 del Regolamento comunale di Polizia Urbana, che impone l'obbligo a ciascun conduttore di terreni siti nel territorio comunale di comunicare per iscritto alla Polizia Locale, almeno 48 ore prima dall’inizio dello spandimento, i mappali (e quindi l’esatta localizzazione catastale) ove verrà effettuato lo spandimento nonché la durata presunta dello spandimento stesso, per fanghi e gessi di defecazione.
Nella conferenza dei capigruppo consiliari il 3 ottobre scorso abbiamo sollecitato per l’ennesima volta il primo cittadino a dare concreta applicazione a questo articolo del Regolamento: è intuitivo come l’informazione e la conoscenza dei luoghi dove verranno smaltiti sia di enorme importanza ai fini del controllo delle operazioni effettuate, della sicurezza degli operatori e della salute della popolazione, soprattutto dopo che il governo dieci giorni fa ha emanato un decreto d’urgenza (mimetizzato all’interno del decreto per il Ponte Morani di Genova) che, cancellando una sentenza di luglio del Tar della Lombardia, ha liberalizzato lo spandimento di fanghi con elevato contenuto di idrocarburi. 
Non vogliamo aspettare. Più. 

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