venerdì 19 ottobre 2018

Ampliamento Gedit: solidarietà al sindaco

Il Comune di Calcinato ha ricevuto dai dirigenti della ditta Gedit un atto di citazione a giudizio per ottenere un risarcimento di 551 mila euro, dal momento che secondo loro il sindaco Marika Legati avrebbe ritardato per quattro mesi l'ampliamento della discarica di rifiuti gestita dalla società bresciana in via Cavicchione.
Ciò avviene a meno di un mese dall'ultimo di una lunga serie di pronunciamenti giudiziari in materia, quello con il quale a settembre i giudici del Tar di Brescia avvevano negato la sospensiva al Comune, che a luglio aveva presentato un ricorso avverso l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) relativa all’ampliamento. E, prima ancora, dinieghi alle istanze del Comune erano giunti anche dal Consiglio di Stato e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rispetto a un pronunciamento che autorizza l'azienda ad avviare l'innalzamento della quota delle due vasche presenti, già colmate, per un ulteriore quantitativo di rifiuti industriali non pericolosi, pari a circa 180 mila metri cubi, e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400 mila metri cubi.   "L'azienda - ha dichiarato Legati - ritiene che le sia stato provocato un danno materiale dalla mia pienamente legittima facoltà di oppormi in tutte le sedi istituzionali e giuridiche al'ampliamento dell'impianto, in virtù della quale ho chiesto a più riprese approfondimenti rispetto agli atti autorizzativi emessi dai diversi enti preposti".
Per il sindaco "Gedit ha creduto di ricevere tale danno considerando il ritardo di quattro mesi per l'allestimento della fase operativa della nuova area adiita a discarica".
La prima udienza della singolare causa è fissata al Tribunale Civile di Brescia per giovedì 21 marzo alle ore 9, ma il Comune di Calcinato ha già dato mandato ai propri legali di approntare una ferrea linea difensiva.
Marika Legati ha espresso il proprio "rammarico per il fatto che non venga compreso come da parte della nostra amministrazione comunale ci sia un legittimo interesse ad approfondire tutti gli atti autorizzativi, i quali non hanno tenuto nella dovuta considerazione il forte impatto che tale ampliamento avrà sul territorio".
Il sindaco ha concluso giudicando "paradossale che questa legittima facoltà da parte di un Comune possa venire intesa come un atto che volontariamente procura danni ad una azienda. Gli operatori del settore si devono porre sempre in dialogo con gli enti locali e valutare come prioritario il rispetto del territorio in cui operano, non limitarsi a considerare la collaborazione come un atto di filantropia compensativa".

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