domenica 1 febbraio 2015

Matt...acchioni?

L’elezione di Sergio Mat­ta­rella alla presidenza della Repubblica divide la sinistra italiana.
 I 33 grandi elet­tori di SEL hanno votato per il nuovo pre­si­dente pro­po­sto da Renzi. «Restiamo all’opposizione», assi­cura Ven­dola, ma la sua ele­zione è «una buona noti­zia per l’Italia. È una figura lim­pida di gran­dis­simo rigore morale e il garante dei prin­cipi costi­tu­zio­nali, un custode della reli­gione civile della Costi­tu­zione. Que­sta scelta non è il frutto di trame di palazzo, die­tro que­sto nome non c’è la puzza del Patto del Naza­reno».
 Invece il socio­logo Marco Revelli a nome dell’Altra Europa afferma: «Non ci uniamo al Te deum pre­va­lente», «non per­ché chi è stato eletto non abbia una pro­pria dignità» ma per­ché «dal punto di vista dell’autonomia rispetto all’Europa della Troika Mat­ta­rella non garan­ti­sce nulla» e per­ché «il metodo con cui si è giunti a que­sto esito con­ferma la ten­denza alla sot­to­mis­sione del Par­la­mento da parte del capo del governo».
 Sulla stessa linea è Paolo Fer­rero (Prc): «Non è una buona noti­zia. Era neces­sa­rio por­tare al Qui­ri­nale una per­sona espres­sione della società e non del palazzo: un garante del popolo ita­liano e non del governo Renzi».

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