“In questo anno
scolastico - informano le Acli – è stata istituita presso la scuola primaria di
Ponte San Marco una classe prima composta da 19 bambini di cui 18 di origine
straniera. Se permane la logica con la quale questa classe è stata formata,
anche in futuro si ripresenterà la stessa incivile ‘sorpresa’”.
Per le Acli “tale
singolare evento non è condivisibile, poiché va contro i principi della
integrazione e inclusione scolastica e perché determina isolamento sociale dei
bambini e delle loro famiglie”.
“Considerato che è
prossima l’elezione del nuovo Consiglio di Istituto” fanno poi appello “a tutti
i genitori elettori e ai candidati affinché pongano al centro della loro
attenzione, oltre le problematiche inerenti l’attività scolastica, ogni azione
volta ad evitare che si verifichino gravi situazioni come quella denunciata”.
Il circolo di Ponte
San Marco invita infine “i nuovi eletti
ad adoperarsi per rimuovere gli ostacoli che si frappongono ad un reale e
proficuo inserimento scolastico e sociale di tutti gli alunni, compito primario
della scuola”.
Sulla vicenda interviene il dirigente scolastico Michele Falco, da anni impegnato sul fronte
dell’integrazione nei diversi plessi disseminati sul territorio. “La primaria
di Ponte San Marco – esordisce – registra ogni anno una quarantina di nuovi
iscritti, dei quali circa 15 si iscrivono al modello settimanale di 40 ore,
mentre gli altri 25 optano per quello di 27 ore”.
“Come ho più volte
spiegato al Consiglio di Istituto – osserva – si tratta di una questione di
censo. I genitori che scelgono per il proprio figlio le 40 ore devono sostenere
le spese per il servizio mensa, impegno che le famiglie straniere, quasi sempre
monoreddito, non possono permettersi”.
Si tenga conto
che per lo stesso motivo,
tradizionalmente, per gli alunni stranieri si ha una bassa presenza alla scuola
dell’infanzia, che prevede anch’essa il pagamento di una retta, con la
conseguenza di uno scarso livello di alfabetizzazione data la saltuaria
frequenza scolastica. Un ulteriore effetto del costo della refezione scolastica
è il ricorso all’anticipo nella frequenza della scuola primaria proprio per
evitare i costi onerosi delle rette per famiglie monoreddito.
“Il processo in atto
- spiega il preside – non tenderà a ridursi nei prossimi anni se non si
provvederà, per i casi sociali più evidenti, ad effettuare interventi di
sostegno al reddito, che consentano anche ai genitori stranieri di scegliere il
modello orario a 40 ore, che richiede inevitabilmente il pagamento del servizio
mensa”.
“La lettera aperta
delle Acli - conclude – non consente di comprendere la complessità di un
fenomeno che per quanto riguarda la scuola richiede interventi come quelli che
abbiamo da subito messo in cantiere, investendo soprattutto per questa classe
sull’alfabetizzazione degli alunni, gestita da un team di insegnanti eccellenti
i quali stanno svolgendo, pur in condizioni di evidente difficoltà per la
disomogeneità del gruppo classe, il programma previsto dal curricolo, anche
ricorrendo alla pratica didattica delle classi aperte, mescolando parzialmente
gli alunni delle 27 ore con quelli delle 40 per alcune attività
specifiche”.
Ciao Flavio,
RispondiEliminaIn riferimento a :" La primaria di Ponte San Marco - sottolinea Falco - registra ogni anno una quarantina di nuovi iscritti, dei quali circa 15 aderiscono al modello settimanale di 40 ore, mentre gli altri 25 optano per quello di 27 ore"
Vorrei informarti meglio la dichiarazione di Falco é errata : quest'anno sono state fatte due prime classi a 40 ore a PSM che non si potrebbero certamente realizzare con solo 15 bambini, é quantomeno strano che proprio il direttore scolastico non si ricordi di questa cosa per la quale vi é stata quasi una rivolta dei genitori per poterla realizzare e con Falco ad osteggiarla....