Organizzati
dal Gruppo libertario Spartaco, i due incontri di studio intendono proporre una
lettura controcorrente di quella che persino papa Benedetto XV definì “una
inutile strage”. In particolare Pellegrini, ricercatore presso il Museo della
Guerra Bianca di Temù, si soffermerà su ciò che accadde in quegli anni a Calcinato. Agli effetti in sede locale di quella
tragica vicenda lo storico ha recentemente dedicato il saggio “Mobilitazione
bellica e società”, pubblicato da Gaspari editore (pagine 266, euro 15), nel
quale indaga l'evoluzione delle dinamiche sociopolitiche dalla crisi del
sistema liberale fino all'instaurazione della dittatura fascista, analizzando i
rapporti tra le classi, le tendenze progressiste e reazionarie e la
stratificazione di memorie separate del conflitto. Di grande interesse è la sua
capacità di intrecciare dimensioni private e pubbliche, drammi personali,
familiari e collettivi, che il tempo sembrava aver rimosso dalla memoria.
“Per 50 lunghi mesi, dal maggio 1915 al luglio
1919, Calcinato fu occupata militarmente e sottoposta alle legislazioni
speciali per la zona di guerra” osserva Pellegrini. “La mobilitazione bellica
accentuò le condizioni di disagio materiale già presenti in larghi strati della
popolazione e nella struttura economica del paese; le famiglie contadine
precipitarono da una dignitosa ristrettezza di mezzi all'indigenza. Le
distorsioni dell'occupazione militare, con la sospensione della dialettica
politica sostituita dalla legge marziale”, destabilizzarono i fragili equilibri
esistenti nel tessuto sociale, alimentando le contrapposizioni di classe che
esplosero nel dopoguerra durante l'incandescente biennio rosso e nella
successiva deriva reazionaria”.
“Ma - ricorda - non erano mancate nella realtà
calcinatese già durante le fasi dell'acceso dibattito tra neutralisti e interventisti
le avvisaglie dell'azione dei ceti possidenti e conservatori, determinati a
risolvere una volta per tutte i conti con i propri antagonisti di classe, quasi che il
fascismo, inteso come svolta reazionaria, fosse già nell'aria ben prima
dell'ottobre 1922”.
Per ulteriori informazioni
sull’iniziativa si può telefonare al numero 338/4721505.
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