Da qualche tempo a Calcinato è in azione una vera e propria, anche se informale, pattuglia civica di netturbini fai da te. Si tratta di cittadini che, a mani nude o armati di guanti e sacchetti, ripuliscono i luoghi in cui camminano andando a scuola o al lavoro, in palestra o in biblioteca, dal dottore o al bar.
“Nessun angolo viene risparmiato, il suolo pubblico è fatto oggetto di ogni tipo di aggressione, iniziando dai rifiuti disseminati ovunque per finire con gli atti vandalici sulle cose pubbliche (fontane, lampioni, staccionate, cassonetti, contenitori che si trovano nei parchi ecc.)” racconta la signora Itala, l’esile folletto dal passato scout che ha dato inizio a quella che in paese è diventata un tendenza, seppure di nicchia.
“Si possono trovare semplici cartacce, brandelli e frammenti di materiali vari, pacchetti vuoti di sigarette, polistirolo, indumenti usati, involucri alimentari di ogni tipo anche con parte del contenuto, bottiglie di vetro, plastica, lattine, contenitori in tetrapak di ogni dimensione - spiega - lanciati da automezzi in movimento, nascosti nelle siepi o nei cespugli, lungo le scarpate, nei prati e nei campi, infilati in ogni anfratto possibile, a volte difficilmente recuperabili o inaccessibili”. Con guanti monouso e borsine, queste persone raccolgono tutto ciò che è possibile lungo i loro percorsi, depositando i rifiuti nei cassonetti di raccolta differenziata. “Sporcare dove si passa purtroppo è diventata la norma” osserva Monica, insegnante che ha seguito di buon grado l’esempio di Itala. “Oltre a far sparire i rifiuti in vista sulla strada, mi capita di richiamare, alla raccolta delle deiezioni dei loro animali, noncuranti passanti a spasso con cani. Alla scuola media poi un’ingegnosa bidella si è inventata il premio ‘Riempiamo i nostri cestini’, assegnato a fine anno ai ragazzi della classe che ha raccolto più rifiuti. E’ un’iniziativa che meriterebbe di essere ripresa in altre forme sul territorio, per recuperare il rispetto degli spazi e dei beni comuni”.
A Gianni, invece, ex operaio ora in pensione, accade di “dover ripristinare l’ordine e la pulizia nelle isole ecologiche dove, forse per la fretta, qualcuno abbandona spesso i rifiuti fuori dalle campane”, mentre Roberto, impiegato, raccoglie “quantità enormi di volantini pubblicitari, davvero troppi e inutili qui da noi, caduti dalle casette postali in strada, portandoli poi nei cassonetti per la carta”.
“Spero che nessuno si senta offeso, perchè ciò non è certamente nelle nostre intenzioni” conclude ancora Itala. “Anzi, le aspettative sono di trovare sostenitrici e sostenitori”.
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