Alle sei del mattino del 4 novembre del 1918 a Villa Giusti veniva firmato l’armistizio. Terminava così la Prima guerra mondiale. In quel mondo che sembrava felice, ricolmo delle speranze del nuovo secolo nascente, erano stati mandati a combattere, l’uno contro l’altro, 70 milioni di esseri umani. Di questi, 9 milioni non sono più tornati a casa. Altri milioni rimasero invalidi, menomati, impazziti, distrutti nei corpi e nella psiche. Da quell' "inutile strage" (Benedetto XV) sarebbero sorti i nazionalismi ed i fascismi del XX secolo, che avrebbero preparato la carneficina della seconda guerra mondiale.
Oggi noi vogliamo ricordare i morti di tutte le guerre. Di ieri e di oggi. Vittime innocenti delle lucide follie e strategie dei potenti della terra. L'interesse economico, la sete di potere, l'arroganza nazionale di chi si vuole rappresentante e portatore di civiltà e valori superiori da imporre ad altri, le ideologie totalitarie così come l'uso fondamentalista delle religioni non possono essere il pretesto per giustificare altri conflitti bellici, sotto qualsiasi sigla o motivo essi vengano condotti e motivati. Che il 4 novembre non sia "festa della forze armate" ma momento di memoria e di impegno per disarmare l'animo individuale, le coscienze di tutti e le mani degli uomini, distruggendo quelle armi che garantiscono la ricchezza di pochi e perpetuano la sofferenza dei più. 4 novembre 2011: contro tutte le guerra e tutti gli eserciti.
Massimo Bracchi, Guido Cangianiello, Claudia Capra, Matilde Capra, Mimmo Cortese, Roberto Cucchini, Lucia Fanetti, Pierluigi Fanetti, Marco Maffeis, Adriano Moratto, Alma Paghera, Luciano Raineri, Marina Renzi
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