mercoledì 20 marzo 2024

Sabato riapre il Marconi: una riflessione

Sabato 23 marzo verrà inaugurato a Calcinato il nuovo Teatro Marconi e come molti altri concittadini noi parteciperemo alla cerimonia di riapertura, non senza qualche qualche perplessità nei confronti del complesso e tortuoso iter di realizzazione di questa importante opera pubblica che ora viene finalmente messa a disposizione della comunità.
Pur non condividendone quindi la scelta di disertare l’appuntamento, pubblichiamo questo intervento di Roberto Todi che contiene alcune interessanti riflessioni sul tema.
Finalmente riapre il Cinema Marconi - adesso però lo chiamano Teatro - dopo una gestazione durata ben 12 anni, tanto è stato il tempo necessario per il completamento. C’è voluta una complessa e tortuosa ristrutturazione - con un adeguamento normativo progettato ai tempi dell’ ultima giunta Goglioni - che nemmeno nei 10 anni di giunta Legati (assessore ai lavori pubblici Maestri Nicoletta) ha potuto essere realizzata, visto che si erano limitati alla sola demolizione nel lontano 2019 in piena campagna elettorale, e pure in presenza di un progetto obsoleto che mancava delle ulteriori norme antisismiche e che ha visto nel periodo 2019/2024 (giunta Maestri) l’abbandono dell’allora direzione dei lavori, affidata poi alla responsabile dell’ufficio tecnico comunale, con la crescita esponenziale del costo dell’opera, finanziata per circa un milione di euro da Regione Lombardia.
Non andrò alla inaugurazione perché questo “ghe dre a rià Marconi” mi sembra proprio una tirata per i fondelli dei calcinatesi e racchiude lo sprezzante giudizio che i nostri vecchi davano a chi pensava di essere il più bravo e il più furbo degli altri. 
Non mancherò invece altri appuntamenti che (se) verranno programmati.
Mi sorge comunque un dubbio: riuscirà questa amministrazione a mantenere in funzione una struttura così impegnativa dal punto di vista tecnico ed economico, mancando il nostro Comune di risorse proprie adeguate (o risparmi energetici)? Ricordo che il bilancio di previsione 2024 è stato chiuso, per quadrare le spese correnti, con il ricorso ad un aumento dell’IMU (ormai al massimo consentito) su capannoni, terreni agricoli e alcuni tipi di abitazioni e l’utilizzo di oneri di urbanizzazione ed ecotassa di norma usate per spese in conto capitale. 
Questa amministrazione con l’acquisto della Boschina e della ex Efercal ha ridotto drasticamente “il patrimonio” del nostro comune rappresentato dall’avanzo di gestione dei passati anni, ingessando con costi di manutenzione del verde (Boschina) le prossime spese correnti e le spese in conto capitale per l’adeguamento antisismico sempre della struttura alla Boschina e poi per le eventuali bonifiche della ex Efercal.
Speriamo di vederci al Cinema - pardon, Teatro - Marconi!
Roberto Tosi

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