martedì 28 settembre 2021

Un’altra discarica abusiva a Calcinato

Fanno discutere a Calcinato le indiscrezioni secondo le quali in aperta campagna, nell’area che un tempo ospitava il canile, sarebbero stati interrati negli ultimi decenni del secolo scorso enormi quantità di rifiuti abusivi.
Il ritrovamento c’è stato in seguito ai carotaggi eseguiti su quei terreni in vista della realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, che dovrebbe passare da queste parti: i cumuli di rifiuti sono ormai assestati e stratificati - da qui la convinzione che siano lì da molto tempo - in una sorta di discarica profonda circa 16 metri. 
Oltre a Cepav Due, anche l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha condotto una serie di carotaggi nei luoghi in cui dovranno essere collocati i piloni per realizzare il nuovo cavalcavia previsto per il Tav. Dalla stratigrafia risulta che la prima decina di metri è composta da “limi di lavaggio di cava, con la presenza di gessi di marmo”; più sotto - dai 10 ai 15 metri si è rinvenuto anche “materiale terroso ghiaioso simile al naturale, ma che rilascia vapori di solvente“. 
Mentre in molti si chiedono come questi rifiuti debbano essere asportati, in vista della prosecuzione dei lavori per il Tav - per esempio, Cepav Due potrebbe procedere solo alla rimozione dei materiali sepolti nella zona destinate a ospitare i piloni, un blocco di circa 2000 m³, isolando la parte restante della discarica che continuerebbe a costituire un problema - è forte il disappunto del sindaco di Nicoletta Maestri sul rinvenimento di questa nuova discarica abusiva. 
“Premetto che stiamo acquisendo aggiornamenti sulla situazione attraverso i canali ufficiali” spiega. “Purtroppo - osserva - i rifiuti (in particolare quelli interrati da tempo) non hanno etichette di provenienza, quindi è difficile conoscerne con certezza l’origine. È intenzione dell’amministrazione comunale comprendere al meglio la situazione e ciò a partire dal fondamentale contributo che l’Arpa sta fornendo e fornirà durante il prosieguo delle verifiche. Tutte le operazioni nel sito vengono infatti condotte in contraddittorio con Arpa che monitora l’andamento dei lavori validandone gli esiti, a Calcinato così come su tutto il tracciato del Tav. Ciò che è stato rinvenuto non è né il primo né l’ultimo caso in Provincia di Brescia di cava di prestito per le grandi opere del passato (ad esempio, l’autostrada A4) poi immediatamente riempito di materiale per ricolmare la cavità. Allora le normative vigenti e la sensibilità sui temi ambientali purtroppo erano lontane anni luce da quelle di oggi”. 
“Di sicuro - sottolinea il sindaco - non siamo felici di apprendere che il nostro territorio è protagonista di un ritrovamento come questo ma, nello stesso tempo, grazie ai lavori per il Tav, è stato possibile individuare e circoscrivere le caratteristiche principali del sito, oggetto di approfondimento diretto da parte di Arpa e quindi dei massimi esperti in materia ambientale”.
“A quanto leggiamo dalle note tecniche di Arpa - dichiara Maestri - la situazione è sotto controllo e i primi esiti sulla falda non evidenzierebbero criticità discendenti dal sito oggetto di indagine. Siamo comunque in attesa di relazione finale sulle indagini da parte di Cepav Due per poter disporre di una panoramica completa dei dati raccolti dal Consorzio in contraddittorio con Arpa”.
“Conferma infine che “è già in programma la convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli enti a diverso titolo coinvolti per poter comprendere e condividere una linea d’azione comune”. 

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