giovedì 15 ottobre 2020

Nota di Arpa sul progetto di impianto per il trattamento dei rifiuti umidi a Bedizzole

Importanti novità nell’iter autorizzativo della possibile localizzazione, in località Fusina a Bedizzole, di un impianto in cui A2A dovrebbe trattare tutta la frazione umida dei rifiuti domestici (la cosiddetta forsu) della nostra provincia, producendo biometano e compost.
Mentre si attende da tempo la convocazione di una nuova Conferenza di Servizi decisoria, in Provincia è giunto il parere di Arpa sul progetto dopo una serie di osservazioni prsentate dal Comitato Cittadini.
Il sodalizio ambientalista indicava la rosa dei venti elaborata a partire dai dati di una stazione meteorologica afferente alla rete del Centro Meteorologico Lombardo, ubicata a Bedizzole, che metteva in luce una direzione prevalente dei venti da nord-est: tale direzione risultava significativamente diversa da quella utilizzata dall’azienda nella modellizzazione delle ricadute di odori, sviluppata a partire dai dati della stazione di Padenghe e caratterizzata da una direzione di vento prevalente da sud-ovest.
Arpa sembrerebbe accogliere nella sostanza alcuni dei dubbi ventilati dagli ambientalisti, con il supporto del Centro Meteorologico Lombardo, sulla direzione dei venti e sul rischio odorigeno per il territorio, laddove scrive che “la diversa direzione prevalente del vento descritta dai nuovi dati potrebbe in effetti determinare un maggior interessamento, in termini di ricadute, dei ricettori isolati posti a sud-ovest, ma al contempo genererebbe minori ricadute ai ricettori posti nella direzione opposta e, visto il raggio delle massime ricadute, non dovrebbe comunque arrivare a interessare in misura significativa l’abitato di Ponte San Marco”.
Riprende poi “le valutazioni già espresse nei precedenti contributi tecnico-scientifici trasmessi a suo tempo alla Provincia, confermando come l’impatto odorigeno costituisca la principale criticità associata alla realizzazione del progetto in esame e richieda quindi la massima attenzione, con l’adozione di un approccio cautelativo e preventivo nella valutazione della sostenibilità dell’opera,considerando anche la sua localizzazione, in un contesto già caratterizzato dalla presenza di diverse attività impattanti per il medesimo aspetto”.

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