Imperdibile l'appuntamento di stasera alla Villa Romana di Desenzano con il poeta americano Jack Hirschman, una delle voci
più originali della lirica contemporanea.
Nato a New York nel 1933, salì alla ribalta
internazionale nel 1966 per essere stato espulso, a causa della sua opposizione
alla guerra (allora quella del Vietnam), dalla Ucla (l’Università di Los
Angeles dove insegnava): fra le sue iniziative si ricorda l’attribuzione del
massimo dei voti a tutti gli studenti destinati all'arruolamento per aiutarli a
sfuggire alla guerra.
Sposato con la poetessa
anglo-svedese Agneta Falk, Hirschman è stato molto vicino alla poliedrica esperienza
culturale della beat generation di Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti. Oggi
è l’icona vivente della controcultura americana: ha pubblicato oltre 100 libri
di poesie e tradotto 35 opere straniere da otto diverse lingue.
Noto anche per essere stato
professore di letteratura del giovanissimo Jim Morrison proprio alla Ucla
(quando il cantante dei Doors provava a studiare cinema con Francis Ford
Coppola), il poeta nei suoi versi denuncia i mille mali d’America.
A Desenzano reciterà con la
consueta voce, affascinante e onirica, alcuni dei “123 Arcani” (pubblicati in
Italia dalle edizioni Multimedia di Salerno), fra i quali spicca quello
composto sulla tomba di Pasolini a Casarsa, con il celebre, palingenetico
omaggio alla bandiera rossa: “ridiventa straccio e il più povero ti sventoli”.
L’appuntamento è alle ore 20. L'ingresso è gratuito, ma va prenotato allo 0309143547.
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