giovedì 19 settembre 2019

Sabato No Tav a Desenzano

Manifestazione del Tavolo Provinciale Basta Veleni sabato 21 settembre alle ore 10.30 in Piazza Malvezzi a Desenzano del Garda per protestare contro la ormai imminente realizzazione dela nuova linea ferroviaria ad alta velocità Brescia-Verona.
"Con la pubblicazione dell'analisi costi-benefici questa tratta Tav è ufficialmente quell'opera inutile, costosa e dannosa che abbiamo sempre denunciato" scrivono gli organizzatori in una nota, dando pure qualche numero: "Innanzi tutto il saldo tra costi e benefici è negativo per 2,384 miliardi di euro, al quale andrebbe aggiunto il costo degli ingenti danni ambientali, non calcolati dall'analisi, legati a cantieri, inquinamento, gallerie e interferenze al reticolo idrico. Inolte il costo complessivo dell'opera è di oltre 8 miliardi di euro. Per il tratto gardesano tra Brescia e Verona (esclusi i tratti urbani quindi di cui ad oggi non esiste un progetto definitivo) si parla di 2,5 miliardi di euro. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha sottolineato la possibilità che i costi dell'opera aumentino in maniera considerevole viste le numerose ed evidenti lacune progettuali".
"Progetti alternativi esistono - ricorda il Tavolo - a partire dal miglioramento e potenziamento della linea storica. Ad oggi la tratta Brescia-Padova conta 142 treni al giorno ed è lontana dal punto di saturazione. Con accorgimenti tecnologici, già utilizzati per evitare la realizzazione del Tav Venezia-Trieste, si potrebbe arrivare addirittura a 220 treni giornalieri. Considerando, inoltre, che nessuna delle tratte ad alta velocità fino ad ora realizzate in Italia rispetta le previsioni di traffico passeggeri con le quali si è giustificata la realizzazione".
Infine rammenta che "il costo di eventuali penali oscillerebbe tra 800 milioni e 1,2 miliardi di euro, a fronte di un costo complessivo di oltre 8 miliardi di euro. Bloccandola, si arriverebbe quindi ad un risparmio vicino a quei 7 miliardi di euro che il governo attuale ha tagliato a servizi essenziali come istruzione e sanità per risanare il debito pubblico".

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