venerdì 6 gennaio 2017

Ridare la stazione di Ponte alla comunità

Bene Comune propone di restituire alla cittadinanza la possibilità di riutilizzare i locali della stazione di Ponte San Marco. Lo fa con un documento inoltrato dal capogruppo consiliare Tiziana Spreafico al sindaco di Calcinato Marika Legati, che lo porrà in discussione nella prossima seduta del consiglio comunale.
Disabilitata da tempo, la stazione per Spreafico “costituisce un patrimonio collettivo che può e deve essere al più presto restituito alla fruizione pubblica”. Pertanto, sull’esempio di “diverse stazioni ferroviarie della nostra provincia concesse in comodato d’uso gratuito alle amministrazioni comunali, ad enti e associazioni”, Bene Comune ritiene “questa opportunità una valida soluzione alla cronica carenza di spazi sociali a disposizione dei numerosi enti e associazioni operanti sul territorio”.
La richiesta al primo cittadino è di “avviare una vertenza con la proprietà della stazione medesima al fine di ottenere in comodato d'uso gratuito i locali posti al piano terra e al primo piano, con la prospettiva immediatamente seguente di predisporre un piano di intervento per la riqualificazione degli spazi al fine di metterli a disposizione delle realtà del volontariato sociale secondo modalità di accesso preventivamente concordate”.
Dismessa da oltre 20 anni, con locali praticamente abbandonati, questo grande stabile un tempo ospitava uno dei più importanti scali della zona. Negli anni del dopoguerra infatti la stazione di Ponte San Marco accoglieva centinaia di lavoratori pendolari che quotidianamente si recavano in città. Vi giungevano in bicicletta un po' da tutte le parti: da Calcinatello, Calcinato, Bedizzole e frazioni. In seguito si è assistito al graduale decentramento degli insediamenti produttivi nell'hinterland, si è diffuso l'utilizzo massiccio dell'automobile e le presenze di passeggeri sono crollate vertiginosamente. La riapertura in questi locali di uno spazio pubblico costituirebbe un punto di riferimento per i viaggiatori oltre che per gli abitanti della frazione e (perché no?) un punto di partenza in vista di una possibile rivitalizzazione dello scalo. 

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