venerdì 16 ottobre 2015

Domani manifestazione No Tav a Desenzano

Mentre veleggia verso quota duemila il numero delle firme raccolte in 15 giorni sul Benaco in calce a una petizione popolare per chiedere al governo il ritiro del progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità sulla tratta Brescia-Verona, il movimento No Tav intensifica la mobilitazione verso la manifestazione nazionale in programma per domani, sabato 17 ottobre, a Desenzano del Garda, coinvolgendo la società civile, le associazioni, le aziende e i sindaci dei Comuni interessati al passaggio della grande opera pubblica ora in fase di progettazione.
 “L'iniziativa - scrivono in una missiva recapitata questa settimana dai No Tav ai primi cittadini, ai parlamentari dellla zona e ai responsabili delle varie realtà della società civile e del mondo economico - vuole sostenere la richiesta del ritiro del progetto Tav e sostituirlo con interventi di miglioramento della linea esistente. Ci pare che questa impostazione sia al centro anche di una riflessione delle amministrazioni locali dei territori coinvolti dal progetto che continuiamo a ritenere inutile, costoso, devastante per l'ambiente e il bilancio dello Stato”.
 Considerando che ci siano “le condizioni per una forte pressione sul Governo e sulle Regioni Lombardia e Veneto per farlo ritirare”, i No Tav incoraggiano una forte partecipazione alla marcia di Desenzano ritenendo che il suo successo sarebbe “un segnale difficile da trascurare”.
 La costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità qui arrecherà alla terza località turistica più frequentata d’Italia, Il lago di Garda, immensi danni” osservano i No Tav. ”Saranno demolite cascine secolari, stalle, cantine, agriturismi, estirpati pregiati vigneti, la viabilità sarà sconvolta, tagliando i collegamenti tra il lago e il suo entroterra, e il paesaggio deturpato”.
 E si chiedono “Quale panorama verrà offerto allo sguardo di chi salirà sulla sommità della torre monumentale di San Martino della Battaglia, quando il cantiere sarà aperto? Quali danni saranno arrecati al delicato sistema idrico di questa zona dagli scavi in galleria? Chi vorrà ammirare in futuro il laghetto del Frassino a Peschiera, lo potrà ancora vedere o sarà stato prosciugato? Il vicino Santuario sarà ancora meta di pellegrinaggio o le crepe causate dai lavori lo avranno reso inagibile? Gli agricoltori avranno ancora acqua per irrigare le colture?”.
 Domani la manifestazione partirà alle ore 14.30 dal Piazzale Einaudi, proprio davanti alla stazione ferroviaria. Il corteo – poco meno di 5 chilometri – percorrerà le vie a nord attraversando anche un tratto della ex strada statale 11 per giungere poi nel centro storico della cittadina e concludersi in Piazza Malvezzi dove si terrà un momento finale che miscelerà musica, convivialità e interventi delle diverse realtà partecipanti.

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