lunedì 31 gennaio 2011

IL DRAMMA DEI LAVORATORI MIGRANTI




di Flavio Marcolini

E’ dedicata al dramma dei lavoratori migranti in cerca di regolarizzazione l’ “ora di silenzio” che il Movimento nonviolento organizza mercoledì 2 febbraio in Piazza Rovetta, dove dalle ore 18 alle 19 chiederà ai cittadini di fermarsi a riflettere insieme in silenzio sulla discriminazioni ai quali essi sono
sottoposti per legge.
“La principale causa della clandestinità è provocata dalle stesse leggi dello Stato, che escludono qualsiasi possibilità di ingresso regolare per cercare lavoro, così come dalle lunghissime procedure amministrative” spiega il portavoce Adriano Moratto.
“Il Governo dal 2008 non ha più emanato il decreto flussi per lavoro subordinato - sottolinea - incentivando la massa di lavoratori stranieri impiegati in nero e nel contempo l’evasione fiscale e previdenziale da parte de idatori di lavoro. Dal 2009 l'introduzione del reato di clandestinità nel pacchetto sicurezza comporta conseguenze penali sia per la persona senza permesso sia per i datori di lavoro. Nella manovra dello stesso anno ci fu la possibilità da parte dei datori di lavoro di promuovere l'emersione di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno solo per mansioni di colf o assistenti alla persona, con il versamento anticipato da parte dei datori di lavoro di 550 euro quale contributo forfetario”.
“Le domande in Italia sono state 300mila, 11mila delle quali nella nostra provincia” informa. “ Nella verifica delle istanze alcune prefetture, tra cui Brescia, non hanno considerato un limite ostativo l'aver violato la normativa sul reato di clandestinità. Ma una circolare del marzo 2010 dà un giro di vite all'interpretazione della norma ‘escludendo la possibilità di ottenere la regolarizzazione per i soggetti condannati per l'inottemperanza all'ordine di espulsione’. Le situazioni di tensione si moltiplicano anche perché i tempi di
rilascio dei permessi di soggiorno sono troppo lunghi, ben oltre il termine massimo di 20 giorni prescritto dalla legge”.
“La storia - sottolinea - ci insegna che pregiudicare i diritti di alcuni finisce per limitare la libertà ed i diritti di tutti. Riconoscere ad altri, i più deboli, i nostri diritti, fa crescere le garanzie per tutti”.
“A Brescia - osserva - più di 130.000 lavoratori migranti sostengono la nostra economia. Fanno i lavori più pesanti nelle stalle, nelle fabbriche, sui cantieri, negli ospedali e cliniche, nelle nostre case e famiglie. Si tratta di persone, non risorse umane ‘usa e getta’”.
“Ancora una volta saremo in tanti insieme in silenzio – annuncia - per un momento di riflessione, per disporci all'ascolto e all’accoglienza, per ridare significato alle parole. E’ il nostro modo per dire sì all'uguaglianza di
diritti per tutti i lavoratori, contro lo sfruttamento della clandestinità”.
Per informazioni e adesioni si può telefonare ai numeri 347.8640893 o 339.6243617 oppure inviare una e-mail all’indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it.

Nessun commento:

Posta un commento