martedì 17 novembre 2009

ALLA SOCIETATE



Onne giorno v’affannate, combattete, faticate,

per denaro accumulare e benessere affermare;

e la notte non dormite per pensare all’indomane,

come meglio poter fare, lo denaro moltiplicare.


E voi più non conoscete lo profumo delli fiori,

le canzoni dell’uccelli, la letizia dei ruscelli,

la lucerna delle stelle, l’occhi vivi dei bambini,

che vorrebbero sanare le storture dello mondo.


E così voi continuate senza sosta a duellare,

trascinando vostri figli, vostre orme a ricalcare,

pe’ l’orgoglio de vedere vostro stemma perpetuare

v’incensate, ve gloriate, poi vien l’ora de morire!


Ma non v’è ricchezza al mondo che corrompa sorella morte,

arrivata vostra sorte, e morite e non sapete

che per tanto in alto andare, molto in basso bisogna stare,

e per tanto possedere, niente al mondo bisogna avere.


(canto francescano del XIII secolo)

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