Le lancette dell'orologio dell'apocalisse, puntualmente aggiornato dal team di esperti che ogni anno quantificano il rischio di una ipotetica fine del mondo, segna esattamente 90 secondi alla mezzanotte - l'apocalisse appunto - quando l'umanità non sarà più in grado di porre rimedio alle minacce da essa stessa create. Nel 1947 anno in cui fu ideata questa metafora, l'orologio segnava 7 minuti alla mezzanotte, ma negli ultimi anni le lancette si sono sempre più avvicinate e il valore attuale, secondo Rachel Bronson, presidente del Bulletin of the Atomic Scientists, è il più vicino alla mezzanotte che sia mai stato impostato.
La mezzanotte è rappresentata dalla guerra atomica ma lo spostamento delle lancette è condizionato anche dai pericoli derivati dai cambiamenti climatici, dall’effetto serra, dall’inquinamento e dai nuovi sviluppi nel campo delle armi biologiche e dell’ingegneria genetica.
Nonostante la gravità di queste previsioni, si torna a parlare di un possibile utilizzo delle armi nucleari.
Attualmente negli arsenali del mondo le scorte nucleari globali si avvicinano alle 13.000 testate e anche in Italia, come in altri Paesi aderenti alla NATO, sono dislocati diversi ordigni di questo tipo nella base friulana di Aviano e nella vicina base di Ghedi dove stanno arrivando le nuove testate nucleari B61-12 che, anche se vengono chiamate “mini-nukes”, hanno una capacità distruttiva devastante e possono essere fino a venti volte più potenti della bomba sganciata su Hiroshima.
Nel 78° anniversario della tragedia di Hiroshima e Nagasaki ribadiamo con forza che la totale eliminazione delle armi nucleari è l'unica garanzia che non verranno mai utilizzate.
Per questo - sostenendo convintamente la campagna “Italia, ripensaci” volta a chiedere allo Stato italiano di sottoscrivere il Trattato ONU per l'abolizione delle armi nucleari, promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, alla quale aderiscono le nostre associazioni e anche il “Coordinamento provinciale degli Enti locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale” - mercoledì 9 agosto alle ore 18 invitiamo la cittadinanza a un momento di riflessione con musica e parole presso il chiostro del Museo di Santa Giulia (con ingresso da via Piamarta 4) a Brescia.
L'incontro, promosso in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei e il Cantiere Internazionale per il Bene e la Pace dell'Umanità, vedrà la partecipazione di diversi musicisti e attori – fra gli altri Marina Beatini, Marina Corti, Eva Feudo, Sara Girelli, Riccardo Pittau, Bruno Podestà, Barbara Savardi – e verrà aperto dal saluto di Camilla Bianchi, assessora all'ambiente del Comune di Brescia.
Coordinamento bresciano “Italia Ripensaci” (ACLI, ADL Zavidovici, ARCI, Coordinamento bresciano degli Enti Locali per la pace e la cooperazione internazionale, GIT Banca Etica, Libera, Missione Oggi, Movimento Focolari, Movimento Nonviolento, OPAL, Pax Christi), Kaki Tree Project e Tavolo della Pace Franciacorta.
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