domenica 15 agosto 2021

Un’ignobile canea fascista

In questa estate funestata dalla scomparsa di Gino Strada, un uomo che in 25 anni ha costruito una organizzazione che ha curato milioni di persone che altrimenti sarebbero rimaste senza alcuna assistenza, dobbiamo assistere al crescendo dei deliri di fascisti dichiarati e di esponenti della Lega filofascisti.
Ha iniziato l’amministrazione leghista di Novara, capoluogo Medaglia d’Oro al Valor Militare per il contributo dato alla Resistenza e alla lotta al fascismo, che ha proposto di intitolare una via a Giorgio Almirante, riconosciuto dalla giustizia italiana come "fucilatore di italiani", e indimenticato, attivo segretario di redazione fino all’ultimo numero del giornale "La difesa della razza", una delle principali colonne della campagna razzista (antiebraica e non solo) del regime fascista.
Poi è arrivato Claudio Durigon, leghista, nientemeno che sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze (!) a proporre pubblicamente di cancellare il nome di Falcone e Borsellino e di ripristinare quello di Arnaldo Mussolini in un parco pubblico di Latina. Proprio quell’Arnaldo, fratello del duce, che tanta parte ebbe nella costruzione del regime e nella attiva repressione di ogni libertà di stampa.
Ultimo (per ora) arriva bello bello Andrea Santucci, uno che è stato fino a poco fa consigliere comunale leghista a Colleferro, nel Lazio, a chiedere di cambiare nome a Roma al Piazzale dei Partigiani per intitolarlo ad Adolf Hitler.
Si tratta di una strategia. La Lega di Salvini strizza l’occhio alla destra fascista, in cerca di qualche voto. E non si ferma di fronte a nulla.
Ma proporre di intitolare una piazza della Repubblica italiana ad Adolf Hitler non è una boutade, non è una battuta di spirito. Si tratta di una criminale apologia di un criminale responsabile di una politica che il mondo ha pagato con decine di milioni di morti, con una guerra mondiale, con l’abominio dei campi di sterminio.
Il presidente del Consiglio Draghi deve dire se davvero nel suo governo, che ha appena celebrato le centinaia di vittime civili di Sant’Anna di Stazzema, può esserci posto per un sottosegretario che disprezza i giudici Falcone e Borsellino, martiri della lotta alla mafia, e ammira un campione della dittatura e un nemico giurato della libertà e della democrazia.
Quanto ad Andrea Santucci si applichino le leggi vigenti che puniscono l’apologia dell’ideologia nazista, che è costata al mondo la più terrificante carneficina della storia.
Dario Venegoni

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