giovedì 16 aprile 2020

Luis querido, adiós!

Luis Sepúlveda era un bravo scrittore e un cileno che amava la libertà. Aveva sempre messo davanti a sé la storia del suo paese, di Salvador Allende, di Victor Jara e di un popolo sottomesso da un golpe fascista vergognoso sostenuto da Kissinger e dagli Stati Uniti. Il suo profilo andino resterà con noi, come ci sono rimasti i dischi degli Inti Illimani e di Violeta Parra. Ci sono cose, fatti, persone grazie ai quali si rimane giovani e insofferenti alle ingiustizie come si può essere solo da giovani, per sempre. Con lui muore un po’ di quel Cile, che si tramuta sempre nella foto di Allende alla Moneda con il fucile a tracolla e i suoi ultimi eroici compagni e in un popolo che appartiene al mondo, perché la sua parabola triste fu un monito per l’umanità. Adiós Luis e Viva Chile, viva il socialismo e la libertà.

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