lunedì 12 dicembre 2016

Difesa la Costituzione, ora bisogna attuarla


A leggere i giornali e guardare la TV negli ultimi giorni, sembrerebbe che il 60% degli elettori votanti abbia dato ragione ai partiti di destra che siedono in Parlamento.
Salvini e Brunetta non hanno neanche atteso gli scrutini per intestarsi la vittoria del NO già in base ai sondaggi, e la loro presenza nelle pagine a stampa e nei talk show è diventata rapidamente asfissiante.
Nonostante i gravi problemi di “vista” che, da gennaio ad oggi, hanno colpito la stragrande  maggioranza degli operatori dell’informazione locale, che non hanno quasi mai dato spazio al “Comitato Provinciale per il NO nel Referendum sulle modifiche della Costituzione” e alle sue iniziative, rivendichiamo a gran voce  lo spazio che ci spetta e il ruolo determinante dei nostri comitati di zona e dei nostri aderenti che hanno svolto pazientemente un lavoro di divulgazione dei valori e dei meccanismi stabiliti nella Costituzione della Repubblica approvata il 22 dicembre 1947, facendola amare e difendere da milioni di cittadini, fra cui moltissimi giovani, e giovanissimi alla loro prima esperienza di voto, contribuendo con loro capillare impegno al successo del NO alla riforma costituzionale Renzi-Verdini.
Il Comitato provinciale per il NO si è sempre caratterizzato, da un lato, nel far conoscere il “merito” della riforma e, dall’altro lato, nell’evidenziare la paternità della stessa da parte delle oligarchie economico finanziare che hanno scaricato sulle classi popolari gli errori e la crisi economica da essi stessi provocata e che, non sazie dei costi sociali già fatti pagare ai cittadini italiani, forzando le regole formalmente vigenti, hanno tentato di rendere legittime tali forzatureper dare la spallata definitiva allo Stato sociale e alla sovranità popolare.
Fortunatamente, il tentativo di snaturare la nostra Costituzione è stato sventato dal travolgente voto popolare del 4 dicembre 2016; con il contributo determinante delle azioni nostre e degli oltre 750 Comitati per il NO sparsi per la penisola, il Popolo italiano ha sventato il tentativo di far approvare modifiche alla Costituzione che, oltre a stravolgere il diritto dei cittadini a votare i propri rappresentanti e squilibrare l’assetto delle Istituzioni a favore del Potere Esecutivo, sarebbero stata pericolose per la Democrazia.
A tutti i 19.420.730 elettori che hanno difeso la Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana, vada il nostro più sentito
GRAZIE!
Nonostante la batosta subita dai mandanti finanziari e dai loro servi politici, non ci illudiamo però di aver “abbattuto il drago”.
Per questo, non intendiamo in alcun modo abbassare la guardia, convinti che chi vi ha interesse ritenterà ancora in futuro, in altre forme ed in momenti più favorevoli.
Non possiamo inoltre scordare che come cittadini abbiamo diritto a una corretta rappresentazione del voto popolare in Parlamento, che la legge elettorale vigente, l‘Italicum, non garantisce affatto, perpetrando, sua degna figlia, i vizi di incostituzionalità del Porcellum.
Serve una legge elettorale rispettosa dei principi fondamentali della Costituzione: scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini e quindi senza premi di maggioranza tali da contraddire il principio di parità.
Restano inoltre irrisolti, dimenticati nella foga referendaria del Governo, tanti problemi del Paese che hanno bisogno di soluzioni che realizzino, anziché lasciare disattesi, i principi enunciati nella Carta costituzionale.
Per questo, il Comitato provinciale per il NO di Brescia, con le sue articolazioni territoriali, prosegue senza abbassare la guardia la sua attività, nelle nuove condizioni create dal risultato del voto.
Preso atto che i direttivi del Comitato per il NO e quello contro l'Italicum, cui fa capo il comitato provinciale di Brescia, sono stati convocati a Roma, per le opportune valutazioni, alle 10 di mercoledì 14 dicembre 2016, auguriamo a tutti i bresciani
buone feste e
un buon anno nuovo
dando appuntamento al prossimo incontro che verrà convocato dopo l’Epifania, in vista dell'assemblea nazionale dei comitati, in programma entro la metà di gennaio 2017.

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