E'
polemica annosa, ed in ultima analisi esercizio sterile, interrogarsi
ancora se queste "giornate internazionali" ad uno od altro argomento
dedicate abbiano una reale efficacia o non siano invece funzionali alla
spettacolarizzazione delle questioni e quindi alla
deresponsabilizzazione di massa: per parte nostra ci sembra evidente che
e' sempre meglio che un fatto, ovvero un problema, o un compito, sia
segnalato piuttosto che occultato o rimosso o dimenticato.
E
la distruzione dell'ecosistema provocata dall'attivita' antropica
organizzata, ovvero dall'effettuale azione di sfruttamento e
devastazione della natura - oltre che delle vite umane - da parte dei
poteri dominanti e del modo di produzione e riproduzione sociale da essi
imposto (poiche' di questo stiamo parlando) e' cosa cosi' tragicamente
decisiva, e conseguentemente e parimenti la necessita' di "invertire la
rotta" nel rapporto non solo interumano ma anche tra umanita' e mondo
naturale - da un agire distruttivo della biosfera ad un agire che invece
la preservi per il suo valore intrinseco ed a beneficio altresi' delle
presenti e future umane generazioni - e' cosi' drammaticamente urgente,
che ogni iniziativa che favorisca una autentica presa di coscienza e sia
di reale stimolo ed efficace guida ad un concreto adeguato operare in
pro del bene di tutti e di quel bene comune che tutti gli altri assomma,
ovvero la biosfera come casa comune dell'umanita' intera e come sistema
vivente complesso e unitario di cui l'umanita' stessa e' parte, e'
iniziativa saggia e benedetta.
Varie
sono le formulazioni - da diverse tradizioni linguistiche e culturali
discendenti - con cui si puo' definire l'agire che occorre: salvaguardia
del creato, difesa dei beni comuni, convivialita' delle differenze,
decrescita felice, sobrieta' volontaria, principio responsabilita' e
molte altre ancora, e tutte danno conto di aspetti e percezioni e
concettualizzazioni convergenti nell'esortare a un impegno comune; a noi
sembra che una forse tutte le comprenda: scegliere la nonviolenza come
criterio orientativo (principio istitutivo, massima conforme a ragione,
norma condivisa) delle relazioni tra le persone e tra i popoli, tra gli
esseri umani e la natura.
La
"Giornata della Terra" ci convoca a un impegno ineludibile: di buone
pratiche in un orizzonte globale, di responsabilita' e solidarieta' nei
confronti dell'umanita' intera (passata, presente e ventura) e
dell'intero mondo vivente.
Vi e' una sola umanita', in un'unica biosfera.
Peppe Sini
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